SPLENDIDO SORRISO
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Splendido sorriso
In sponde mediterranee,
casta viola
in valli campidanesi,
profumi di vita
solatia terra
esperienze di virtù
autore:Simona
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La vita come una pozzanghera, dove si specchia il tramonto di un giorno uguale a tanti.. seduto nell’infinito silenzio..vedo il film della vita.. la mia.Dicono che era un venerdì, ore 16..un vagito nella sala.. .Che strano si nasce e non si sa dove, il paese ,la nazione.. la famiglia.. si nasce è inizia un duro lavoro.. vivere. Gli anni..passano, ricordi color rosa , mia madre mi teneva per mano..mio padre un bacio sulla fronte..crescerai.. diventarai uomo..uomo fra altri uomini..e tutto sorrisi e abbracci.. poi un giorno tutto cambia..ancora un ragazzo resti solo nella vita, una vita che non conosci..quei sorrisi e baci non ci sono più,quei volti che amavi..si sono persi là oltre le nuvole..insieme a tante parole..che non hanno avuto il tempo di uscire dal cuore. Sei un uomo adesso..hai scelto il tuo cammino..una strada inesistente..che ti porta lontano.. da quel piccolo mondo..che conoscevi.. . Il fischio del treno, un viaggio senza ritorno..non suoni più la batteria ..non canti più intorno ad un falò in riva la mare..non ci sono più quegli occhi chiari..che scrutavano nel cuore.., non indossi più quel giaccone di pelle.., con quel berretto strano.. . Adesso sei in volo,con altri volti ,con altri occhi, pensi..dicono che non è un’esercitazione, caricatori con proiettili veri..zaino in assetto da guerra..,sei in volo chissà per dove ..e ritornano in mente le parole mai dette..e stringi la mano a quel collega che ti stava antipatico.. anche lui è li difronte a te pensa..,sei sopra le nuvole..le vedi, ogni tanto uno sprazzo di azzurro, la terra è molto lontana..non si vedono le case..ma solo agglomerati di luci colorate..,siamo sul mare adesso..com’è strano visto da quassù.. strano come quello che senti nel cuore..la paura che provi.., qualcuno guarda una foto..qualche altro controlla l’armamento..li osservo,il mio zaino è in ordine, non ho foto da guardare, le mie sono fotografate dentro al cuore.., come quel piccolo mondo..da dove arrivo..mi pare di vederlo a quest’ora di notte..,tutti dormono..solo Micillo è alle prese col suo pane caldo..,che darei per risentire quel fragrante sapore..sapore di caldo sapore di casa.., chissà se mia sorella si è ricordata di chiudere la bombola del gas.., lo dimentica sempre.., come quella volta..che ha preso fuoco..e sono andato a buttarla,nel torrente dietro casa.. . Fra 2 minuti si atterra..chissà perchè mi sento come icaro.. .
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Stanco dopo una lunga notte, senza stelle, senza luna, senza Dio, si fa ritorno a casa, la bocca impastata di fumo e di caffè, pensieri aggrovigliati come serpenti velenosi.E’ quasi l’alba la città lentamente si risveglia, c’è nebbia.. sempre la solita maledetta nebbia, quella che impedisce di vedere, che nasconde..ogni cosa, è inutile alzare lo sguardo cercare una stella..un attimo di sogno..inutile inseguire pensieri d’amore..farebbe male al cuore, come quella realtà a cui sei costretto, che ti toglie il fiato,che riempie gli occhi di cristalli salati.. . Regalami il tuo affetto grida il cuore, ma è una voce nel deserto di altri cuori, nessuno ascolta..nessuno mormora parole.. . Eppure siamo angeli, che spesso pagano a caro prezzo quel loro vegliare..non abbiamo ali, ne piume, solo un cuore da donare, un sorriso una stretta di mano alla fine di un lavoro. Angeli che piangono quando gridano uomo a terra..angeli che hanno bisogno di affetto..quando stanchi logorati cercano risposte, che s’inseguono in un cerchio..angeli che cercano nell’ifinito dell’anima qualcuno che .. sussurri parole parole, che dica ben tornato a casa.
Questa poesia è stata scritta da nemo. Lascia un tuo commento qui
Seduta su uno scoglio… mi lascio sussurrare una storia dal mare
E’ di un angelo che mi parla… un angelo dal volto conosciuto
che ad ali aperte vola verso il cielo
Ad un tratto un tuono echeggiante come un urlo disperato
per un dolore mai provato
L’angelo comincia a perdere tutte le sue bianche piume
ormai consumate e bruciate
per i tanti voli spiccati verso il sole
Ad ogni piuma caduta…un ricordo in me che svanisce
ricordi ormai stanchi…di provare ciò che finisce
Inizia l’angelo così nel vuoto a scivolare
e così anche la mia vita…non vuole più volare
Di colpo un lampo in mezzo al mare
un leggero vento ora si alza sulla mia pelle
L’angelo è caduto in mare
che ora trema ed inizia ad ondeggiare
è scosso per quello che è accaduto
per un angelo che ormai…ai propri sogni ha ceduto
Il cielo piange la caduta di un angelo sognatore
ed il mio cuore…grida disperato dal dolore
Mai nella sua esistenza…l’angelica presenza
a raggiungere il sole aveva rinunciato
ed ora un sogno nel mare l’ha atterrato
Una lacrima pesante mi scivola nell’orecchio
e mi mostra la mia vita…come fossi ad uno specchio
Mi parla del dolore…che per amore io ho provato
e del mio sogno…svanito…rassegnato
“Non temere e guarda bene…ascolta il canto delle sirene”
E’ il mio cuore che ora ascolta…una voce assai assolta
Alzando gli occhi vedo l’angelo…che riemerge dal suo incubo
è rinato con la forza dell’amore e ancora non stanco della vita
rispiega il volo verso il sole…curando ogni sua ferita
ed ignorando le parole…di un mare che lo chiama
sussurrando ancora e ancora… che l’ama
Così decido di riprendere i miei sogni
buttati via…chissà dove e per tanti giorni
L’angelo mi guarda e mi viene a salutare
“rincorri il tuo cuore…c’è qualcuno che devi amare…
La tua anima è importante per fa crescere un amore così incostante
E sei te stessa che devi amare…non un sogno che cade in mezzo al mare”
Queste le parole che l’angelo mi ha sussurrato
ed il mio cuore…di colpo ho ritrovato
Non so se sogno…bugia o realtà…
vorrei tanto scoprire la nuda verità.
autore:Carlotta
Questa poesia è stata scritta da carlotta.an. Lascia un tuo commento qui
odore di fieno
ricordo di te,
ricordi di estati roventi passate nei campi tra spighe lucenti,
carri traballanti trainati da buoi pazienti,
serate sullì’aia a guardar le stelle,
canti, balli,
odore di fieno,
profumo di pane,
l’abbaiare lontano di un cane,
sapore di vino,
l’ombra del vecchio noce
nasconde la tua voce,
dove sei?
un filo di paglia nei tuoi capelli neri,
un bacio rubato,
rimango a guardati abbagliato
dal sole al tramonto che scende.
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