Nisida
Da dove arrivi ragazzo, sono l’agente Mesolella, mi dovrai chiamare signore , sempre. Vieni con me , prendi la tua roba, ti accompagno in camerata. La valigia con un piccolo zaino, era tutto quello che avevo.. . I documenti dicono che provieni da un Orfanotrofio, non ci sono denuncie penali,perchè ti hanno mandato qui..? Signore non lo so, è stato un signore anziano , era un giudice del tribunale dei minorenni, ha deciso lui..mia sorella non mi vuole a casa.. e così .. . Bene ragazzo , quello è il tuo letto, e l’armadietto.., qui è molto diverso da dove hai vissuto, non creare problemi, mai, e tutto filerà liscio. Metti le tue cose in ordine, la sala mensa è da quella parte, alla fine del corridoio..ore 12 precise. I quattro ragazzi entrarono, dopo pochi minuti..ehii ma qui c’è uno nuovo, cosa porti di bello in quella valigia.., e giù a rovistare .., la rissa scoppiò istantanea..calci, pugni, sangue dal naso.. dalla labbra, rimasi a terra..stordito. Quando mi svegliai ero nell’infermeria,Mesolella parlava col medico, poi mi prese per il braccio..,e mi portò in cella d’isolamento.. . Ti avevo detto di non creare problemi..ecco adesso fai la conoscenza dell’isolamento, via le fibbia dei pantaloni, via le stringhe dalle scarpe,svuota le tasche.. di tutto quello che hai..anche i soldi.., ti verranno restituiti..non preoccuparti.. . La porta si chiuse..mi guardai intorno era una stanza completamente vuota, solo una sedia, in un angolo, una piccola finestra con sbarre dava sul mare..niente di più.Il tempo passava..ore de ore, poi giorni 2, 3, una settimana.. . Quando uscii mi portarono nell’ufficio del direttore, un uomo sulla cinquantina..che mi scutò da testa a piedi.. . Tu non dovresti essere qui , in questo istituto, ma il giudice ha ritenuto opportuno,visto che non hai parenti che ti vogliono ospitare a casa loro di mandarti qui. Comportati bene, non diventare come loro, per qualunque cosa ci sono gli agenti . Della mia roba in camerata, non era rimasto un gran che..mi sdraiai sul letto , fissavo il soffitto e piangevo.. .Mesolella mi mandò a chiamare nel suo ufficio.. So quello che è succeso, devi fare una denuncia.. . No risposi non denuncio nessuno.. . Se non lo farai, non ti daranno pace, ne quelli ne gli altri.. Bene fai come credi.., solo una cosa, un consiglio, se non reagisci ti faranno a pezzi.. ed io non potrò aiutarti.. . Passarono giorni,quei ragazzi uscirono dall’isolamento.., ridevano, lanciavano sguardi di minaccia,non sapevo cosa fare, fu un’altro ragazzo che tutti chiamavano Meo.. Tu adesso li vai a prendere ad uno ad uno, li massacri.. di botte..ti fai restituire la tue cose.. . Ma loro sono in quattro.. agli altri baderemo noi.. ma tu se non sei un vigliacco..adesso. L’agente Mesolella , girava fra i tavoli della mensa, guardava di qua e di là, forse aveva intuito..incrociò il suo sguardo col mio prima di uscire dalla porta.. . Volarono bicchieri e posate..poi pugni calci..morsi..,le avevo buscate..ma questa volta non ero io a terra.., finii di nuovo in isolamento..ma questa volta , di nascosto mi portavano qualche sigaretta, un giornalino..allora capii ..cos’era la legge del più forte.. . L’agente Mesolella , venne a tirarmi fuori..dopo circa un dieci giorni.. . Adesso ti rispettano, mi disse, ma non diventare un’animale come loro.. non lo sei..stiamo lavorando..per farti tornare a casa tua, da tua sorella, quindi non fare fesserie..se no da qui non esci più. Non hai colpe, di nessun genere.. tranne quelle di non avere più i tuoi genitori..,e di aver trovato un giudice idiota che ti ha mandato in posto come questo.
Contributo di
, 15 novembre 2010 12:33.
Un racconto verissimo!..Anche se, nel caso specifico, non fossi tu il protagonista, hai raccontato storie di vita che accadono realmente. Personalmente ne ho trattato moltissimi di casi come questo.
E anche stavolta…mi arrabbio!!
Nel nostro Paese non vige uno stato di diritto, non vengono tutelate le fasce più deboli e in difficoltà con interventi miranti alla tutela e al benessere individuale e sociale.
Uno stato, per dirsi civile, e dire che noi abbiamo la pretesa di esportarla la civiltà, dovrebbe garantire ad ogni individuo le possibilità e i mezzi affinchè possa realizzarsi secondo le capacità e sia libero dal bisogno e soprattutto libero di scegliere.
Invece, cosa viene offerto ad un orfano?…In prima battuta un orfanotrofio privo di ogni barlume di affetto, spersonalizzante…quasi una punizione x la sola colpa di essere :orfano, poi un illuminato giudice minorile che spedisce il ragazzo, con la sola colpa di essere arrivato all’età di maggiorenne, dentro una sorta di istituto di rieducazione,dove l’unica legge per essere rispettati è la violenza, dove difficilmente si esce meno deliquenti di quando ci si entra.
Calvario dietro calvario !!
E lo chiamiamo destino? No!!
Scusami Nemo, ti abbraccio forte e mi inchino, perchè se il protagonista dei tuoi racconti esiste veramente, è un grande uomo, nonostante la sofferenza, il dolore, le frustrazioni, le cicatrici, è rimasto un uomo puro, sensibile.
Gli anni più belli della mia vita sono stati quando facevo la specializzazione in counseling in psicologia e guarda caso mi trovavo proprio tra i ragazzi di Nisida.In quel periodo collaboravo con un magistrato del tribunale per i minori per cui mi era stata affidata la tutela di alcuni ragazzi:Non immagini Nemo cosa non ho visto lì a Nisisa roba da far accapponare la pelle e la cosa più bella che io potessi dare a quei ragazzi era solo il mio amore di madre,amore che essi non avevano mai conosciuto.Il trauma più grande invece l’ho vissuto quando li ho dovuti lasciare perchè uno di loro mi lasciò tra le mani un biglietto con su scritto.”Siamo felici della gioia che ci hai dato,anche se per pochi mesi
Il tuo amore ci ha aperto le porte della vita.Rimarrai sempre nei nostri cuori”. Nemo non aggiungo altro .Sei una persona speciale
Nemo, quante storie come questa si potrebbero raccontare!! Ragazzi abbandonati, torturati nell’animo e nel corpo, sfiduciati, che possono solo odiare il prossimo e la famiglia che li ha abbandonati! Spesso anche l’assistenza sociale non segue con cura il loro cammino, fin dall’infanzia vengono relegati in mano di educatori mal preparati o ” menefreghisti!” Cosa ci possiamo aspettare noi , che ci definiamo onesti e giusti, da loro ? Solo ciò che è stato a loro insegnato : violenza disonestà. POveri ragazzi!
Care amiche, ho letto i vostri commenti, quella persona descritta nel mio racconto ero io, sono stato in quel piccolo isolotto per ben 3 anni, poi qualcuno in alto pensò che quello non era un posto adeguato a me..perchè non ero un delinquente..ma in quel posto .. tanto atroce , tanto odiato..trovai il mio destino..,. Scusatemi se mentre scrivo ho le lacrime agli occhi, una volta non mi sarebbero scese..così facilmente.., vi voglio bene..ed è questo quello che conta .. grazie dal cuore e con il cuore.
Le tue lacrime sono un regalo bellissimo, mi piacerebbe che insieme ad esse si sciogliesse il tuo dolore. Nessuno può ridarti ciò che ti è stato negato quando eri piccolo: le carezze, l’amore, la comprensione,il conforto,il sostegno, la tenerezza, le coccole… Nemo bambino, tutte queste cose, non le ha avute, ma, e qui sta la tua grandezza, te le sei trovate da solo pescandole nel profondo della tua anima, ascoltando, percependo e interpretando tutte le cose che ti hanno attraversato, dando valore alle piccole cose e riconoscendo il valore di quelle grandi, mordendo il freno,serrando le mascelle, soffrendo, e,… rimanendo uomo.
Rimanendo uomo non esacerbato nè indurito nel cuore, ma un uomo tenero, sensibile,dignitoso, che è alla continua ricerca dell’armonia e della bellezza. Tutti noi ti vogliamo bene ed è quello che conta. Dal..e con..
Lasciali scendere tranquillamente, Francesco. Quelle lacrime sono l’anello che ci ha condotto a te, che ci ha fatto avvicinare e che ci ha trasmesso quale meravigliosa persona tu sia . È stata una fortuna averti conosciuto, aver gustato quella sensibilità che riesci a trasferire attraverso i tuoi scritti, ci ha fatti sentire ancora più piccoli. Sei riuscito a farci avvicinare alla gente, ai suoi problemi , ai loro sacrifici, alle loro pene, Abbiamo posato lo sguardo, attraverso i tuoi racconti, su una realtà di cui non eravamo a conoscenza o, forse, avevamo trasferito in un angolo lontano della nostra mente. Ci siamo ubriacati di gioie e di piaceri, dimenticando, volutamente, che, a questo mondo, ci sono, anche, dolori e delusioni. Ci hai fatto sentire degli esseri umani che hanno un cuore che sa sentire, e che sa trasmettere. Come tu, giorno per giorno, continui ad insegnarci. Esserti vicini, apprezzarti, ammirarti e volerti bene è il minimo che possiamo fare. Un caloroso abbraccio ……………
Grazie a tutti voi, per l’immenso affetto..il mio è stato ed è un piccolo mondo, che ha lasciato delle perle come ricordi..che mai nessuno potrà cancellare.., regalarli a voi tutti è per me un’onore..e sapere di portarvi con me..mi riempie di gioia. Le stelline che regalo..sono questi sentimenti, tristi, amari, ma di speranza sempre e ovunque..quella che auguro a tutti in ogni luogo voi viviate. Grazie
purtroppo di giudici idioti il mondo è tuttora strapieno, bellissimo nemo il tuo racconto biografo e complimenti x la tua resurrezione terrena, ti voglio bene, preghiamo che Iddio aiuti i bisognosi a venire fuori da situazioni estreme sempre ciao
Nemo, tutto ciò che hai conquistato nella vita l’hai raggiunto da solo con la forza di volontà che i dispiaceri e le angosce hanno , come colpi di martello sull’incudine, plasmato il tuo carattere. Puoi essere orgoglioso di te stesso, perchè non hai seguito i brutti esempi che ti sono stati somministrati , ma li hai capovolti con intelligenza. Sei una persona da ammirare in ogni circostanza, perchè, dai tuoi racconti,si nota che non hai serbato rancore ,ma la tua sensibilità si è acuita nella sofferenza. Un abbraccio