Testo di Francesco DE GREGORI
e allora sogno’ Atene
e la sua mano da riscaldare
e la sua vita stonata,
e quel suo mare senza onde
e la riva gelata,
e allora sognò Atene
sotto una nevicata.
Guardalo come cammina,
ballerino di samba,
e come inciampa in ogni spigolo…
innamorato e ridicolo,
come guida la banda,
come attraversa la strada,
senza una gamba.
Portami via da questa terra,
da questa pubblica città,
da questo albergo tutto fatto a scale,
da questa umidità.
Dottoressa chiamata Aprile,
che conosci l’inferno,
portami via da questo inverno,
portami via da qua.
E allora sognò Atene
e l’ospedale militare
ed i soldati carichi di pioggia
e un compleanno da ricordare,
ed un ombrello sulla spiaggia
e un dopoguerra sul lungomare.
E allora sognò il tempo,
che lo voleva fermare.
Guardalo come cammina,
Lazzaro di Notre Dame,
come sta dritto nella tempesta
alla fermata del tram;
chiama un tassì si mette avanti
dai Campi Elisi alla Grande Arche,
Gambadilegno avanti avanti,
avanti marsch!1…………
Luigi 19.lc scrive:::::.Ho voluto condividere questo bellissimo testo di una canzone di De Gregori perche’mi ha molto colpito per il suo significato e per la sua linea poetica…bello anche il commento di Sandra Rizzardi..che si puo’ reperire dal web..
Contributo di
, 30 ottobre 2010 05:00.
Luigi…bellissimo il testo di questa canzone, così come lo è il particolareggiato commento di Sandra Rizzardi che tu ci hai consigliato.
Gambadilegno, un soldato reduce dalla guerra estremamente ferito, con una gamba in meno.La canzone ha come sfondo un dopoguerra a Parigi, dove Gambadilegno, proveniente da New York, si reca perché nella capitale francese costruiscono delle prodigiose protesi per mutilati.E qui…soffre e sogna..
Io mi sento di aggiungere che un pò tutti noi siamo dei Gambadilegno.. lo siamo nel momento in cui un dolore ci sorprende e ci attraversa..e allora come lui proviamo gli stessi sentimenti: disagio, difficoltà,inadeguatezza, limite…ma anche sogno che è speranza!
Semplice,grazie x aver condiviso questa bellissima poesia di De Gregori, il cui testo e’ stato anche oggetto di studio all’universita’ di Parma.. Ascoltarlo anche nella sua melodia diventa poi un valore aggiunto definito dai critici uno dei piu’ grandi capolavori dell’artista.. Mi piacerebbe tanto scrivere almeno un po’ cosi; c’e’ di tutto: metafore, icasticita’ immaginaria, antitesi, e fantasticita’ che lentamnte e progressivamente si tramutano in realta’….molto difficile da capire…bella analisi la tua…