Vestita di grigio, con i capelli legati
senza lampi negli occhi
nè gioia o rabbia sul viso
sonnacchiosa, te ne stai seduta sulla tua poltrona a dondolo…
lentamente quasi impercettibile
ogni tanto…spingi la schiena
in un movimento silenzioso
quasi una ninna
Santificata …invocata…desiderata…
consumata sullo stesso altare della saggezza
osservi il divenire
mentre imbalsami pensiero e cuore
si seccano le lacrime
e un sogno muore
Scusami, io invece…ti odio signora Rassegnazione
Non voglio averti come compagna di viaggio
Ti vedo come
un caffè tiepido
una coperta sintetica
un cielo ne’ azzurro né nero
una stretta di mano senza carattere
un frutto insipido
un freno tirato su una macchina in corsa
l’attesa pietrificata
un sogno congelato
un maglione mai finito di filare
un sacchetto di plastica che imprigiona un fiore
un secchio di cenere a soffocare il fuoco
una strada senza uscita
catene alle zampe di una gazzella
blocchi di cemento sulle ali di un albatros
Non ti sono sorelle
la gioia…la passione…la felicità…
l’impeto…la speranza…un pizzico di follìa…
il vento della sorpresa
Stringi legami solo con il dolore…la malinconia…
la tristezza…la delusione
un leggero senso di sconfitta…
il lento aspettare…la resa
La sola scelta…quando non si ha scelta.
Scusami ancora…ma io scelgo la vita
Tu saprai aspettarmi…forse un giorno
un giorno lontanissimo
chissà, potrebbe succedere,
ci faremo compagnia……….
autore:semplice
Contributo di
, 14 ottobre 2010 05:43.
I primi otto versi sono una reale ,concreta descrizione della fisicità di una persona rassegnata! Poi si passa a tutte le negatività di questo sentimento , al loro allontanarci da tutto il bello che la vita ci offre,a portarci verso una ” non vita”. Brava , Semplice, la RASSEGNAZIONE è l’ anticamera della DISPERAZIONE.Brava ,anche perchè riesci a spaziare tra argomenti inconsueti ,insoliti che danno al lettore il piacere di leggere veramente poesie nuove!
Non si può scegliere la rassegnazione,
scegliere la resa totale.
Non più vivere, ma lasciarsi andare,
non essere padroni della propria vita,
ma subirla passivamente, quasi vegetare.
Meglio la vita, con i suoi alti e bassi,
da affrontare sempre, con gioia,
la gioia consapevole di esistere.
Bella poesia, come sempre intrisa
della sensibilità d’animo che ti
caratterizza.
Bella la prima parte triste,
ma ancor più la seconda parte,
questo desiderio di non arrendersi,
di continuare a combattere
evitando le “cattive compagnie”.
Brava.
Semplice …forse un giorno ..lontanissimo …ma lomtano lontano …e ancora più lontano, le faremo compagnia 😉
Vera,è un piacere leggerti, specialmente dopo il chiarimento di ieri sera ahahhahah!!! Cosa dirti? Brava !!!!! :-***
Sensibile e profonda come sempre…
Mai arrendersi agli eventi della vita…mai! E’ più saggio regalare vita agli anni…che anni alla vita…
sigh!
Nel momento in cui ci arrendiamo alla rassegnazione….abbiamo perso la voglia di combattere e quindi il “sale” della vita. Molto significativa la “personificazione” che hai dato alla rassegnazione, Semplice, proprio bruttina e scialba, così come l’avrei immaginata. Speriamo di lasciarla da parte x più a lungo possibile, come del resto ti auguri anche tu.
Bravissima Semplice! La rassegnazione….qualcosa che fa paura perchè ci pone di fronte ad uno stato d’animo che non vorremmo mai dover sopportare. Significherebbe abbandonare quello stimolo fondamentale che è la gioia di vivere, la voglia di lottare ancora e di..vincere.
Ce la fai immaginare come una figura scialba, inquietante, cioè da cacciare dal nostro immaginario. Facciamolo con determinazione!
Grazie, Semplice.
semplice, questa tua forza, questa tua risposta di fronte alla signora rassegnazione, come tu la definisci, viene trasmessa e percepita come esempio e punto di riferimento per non lasciarsi andare e credere ancora..Da ragazzo lessi su una rivista che la rassegnazione era l’unico modo per poter superare quei problemi irrisolvibili; una sorta di “farsene una ragione”; ma io non ci ho mai creduto; forse una sana consapevolezza della ragione della vita, una constatazione meditata che non tutto puo’ appartenerci, compresa la felicita’ e l’amore, anche se sono la linfa della vita ed il loro sostenerci.. FORSE UN GIORNO LONTANO CI FAREMO COMPAGNIA..potrebbe essere la resa incondizionata del nostro lento declino, forse; ma io ho avuto l’esempio da mio padre che dopo essere uscito dall’ospedale e sfuggito temporaneamente alla morte, ci ha lasciati pochi giorni dopo, felice per essere ritornato di nuovo e ahime’ per pochissimo, a vivere e dedicarsi alle sue piantine…MALINCONICA, REale e ricca di speranza…
TI AMMIRO PER LA TUA SESIBILITA’TE LO DEVO ORA CAPISCO CON QUANTA ELEGANZA COMMENTI I PENSIERI DEGLI ALTRI.
TI AMMIRO , RIMANGO IN TUO FEDELE AMMIRATORE,
CON STIMA-FERNANDO