Ciao Teresa,
sei stata trasformata in un ricordo.
Un altro omicidio legalizzato.
La mano di un moderno boia,
figlio di questa nostra civile,
perfetta civiltà ha scippato la tua vita.
L’umano giudice,arbitro di vita,
ha così deciso, ritenendo inutile la tua esistenza,
osannato dalle greggi di pecore a lui fedeli.
Com’è facile cantare nel coro,
senza doversi esporre, senza nulla rischiare.
E così sia.
Ma è veramente questa la giustizia ?
E’ giusto forse condannare una persona perchè ha ucciso,
e punirlo uccidendolo sua volta?
Non credo che possa funzionare in questa maniera.
Forse sono io ad essere sbagliato,
un disperato sognatore o un povero mentecatto
che crede ancora in certi valori,
che pensa che la vita sia un bene intoccabile,
mai, per nessun motivo.
Ciao Teresa,
scusa questo mio sfogo,
queste parole forse inutili,
che nessuna importanza ormai hanno
nel posto dove ora ti trovi,
e dove spero avrai tutto l’affetto
e la comprensione che ti sono stati negati.
Ciao Teresa, perdonaci.
Contributo di
, 26 settembre 2010 03:26.
Antonino, hai posto l’accento su un fatto di violenza legalizzata , attuata nel “civilissimo” paese degli Stati Uniti.Condivido il tuo palese dissenso, e la compassione per quest’ultima vittima.
Bella la tua poesia. Affiora la tua sensibilità anche verso i temi
sociali. Complimenti!
Antonini, una bella poesia di denuncia. Attento anche a temi così scottanti come la pena di morte, giustamente da te definita come violenza legalizzata.
Traspare la dolcezza di un commiato, la compassione umana, il conforto per l’ingiustizia subita.
Mi pongo al tuo fianco, per condividere il dolore ed il senso di impotenza, idealmente per accompagnare Teresa verso un orizzonte più sereno, un luogo dove troverà l’Amore vero e l’acccoglienza totale .
Grazie Antonino.
Sensibile, attento,compassionevole e non arrendevole amico, hai scritto una poesia molto bella che arriva come un pugno allo stomaco e dovrebbe scuotere le coscienze degli assopiti e dei distratti. Il mondo, con tutte le meraviglie e le sue immancabili brutture, gira intorno, noi ci stiamo sopra e il più delle volte banalmente sopravviviamo. Come ignavi, non facciamo nulla, e cosa ancora più pericolosa, piano piano ci assuefiamo alle violenze, ai crimini, alle storture considerandole normalità.
Il non fare nulla, il non indignarsi, il non lottare, il non prendere posizione, il non denunciare, ci rende, ahimè, altrettanto colpevoli.
La pena di morte è una barbarie incredibile contro i diritti della persona,e invece, uno stato si arroga il diritto di decidere la morte di un individuo..Ma uno Stato non dovrebbe garantire giustizia con regolari processi, pena compatibile con il reato commesso volta al recupero ?
Teresa, io non sò cosa abbia realmente commesso, pare fosse incriminata x concorso in omicidio, ma era anche una disabile mentale ancor prima del reato.
Perchè lo Stato non si è curato di lei, della sua malattia? Le riconosce responsabilità, capacità d’intendere e di volere, solo x condannarla a morte tramite iniezione letale!! Teresa, in fondo è morta due volte..
Grazie Antonino..sono sicura che a Teresa il tuo abbraccio è arrivato.
l’immagine di questa donna mi ha colpito,andare a morire…….