Conosco questo cancello,
altre volte l’ho passato,
conosco il suono di quelle chiavi:
ero un bambino la prima volta.
Poi qui dentro ho imparato come rientrarci:
Ero un bambino la prima volta.
Mi hanno fatto fare il palo, i bambini li lasciano andare mi dicevano.
Ho imparato tutto dietro i ferri di quel cancello. Ho imparato a leggere, a scrivere, ho imparato che cosa è la paura e che cosa è il coraggio. Ho imparato a tacere e a stingere i denti, a stringere i pugni per non sentire il dolore. Ho imparato a non fidarmi di nessuno. Anche di mio padre.
Mamma…… vorrei stare ancora sulle tue ginocchia………….
Ti amavo veramente Anna: per te ho rubato, per li nostro bambino.
Quando la polizia è arrivata ero inginocchiato accanto al tuo corpo. Sembrava che mi sorridessi.
Eri distesa accanto al letto, il sangue rappreso sul petto, solo il manico si vedeva. La lama tutta è entrata.
Non lo so, ho detto a quegli uomini. Io l’amavo.
L’amavo Anna, non l’avrei mai uccisa. Sapevo che mi tradiva, ma giuro……….. non l’avrei mai uccisa!!!!
Squotevano la testa quegli uomini.
Vedevo i loro sguardi, sentivo il loro disprezzo, mi conoscevano. Loro mi avevano già condannato.
Sento il cancello rinchiudersi dietro me. Questa volta non si riaprirà più.
Non mi volto per cercare ancora la luce del sole. Il sole per me non sorgerà più.
Anna…… io ti amavo!!!!!
Autore: Alfred
Contributo di
, 7 luglio 2010 18:45.
non si uccide chi si ama ci sono vicende umane parossistiche
confermo, non si uccide un amore, ma nella testa di chi e’ tradito ci sei mai stata? le cose sono state drammatiche fin da bambino, poi cresciuto la drammaticita’ si e’ fatta viva come non mai fino a togliere una vita. bel racconto, spero non reale, ciao
Alfred, un racconto di , quasi ,cronaca quotidiana. Vita che sembra scolpita dall’ambiente in cui è nato, cattivi esempi , pessimi maestri portano il protagonista ad un delitto che, una volta, si chiamava d ‘onore!!! Mi sembra di cogliere , Alfred , una specie di ” comprensione” nel giudicare costui come se il suo destino fosse segnato dalla nascita. Egli ha cominciato con piccole cose fino a giungere alla più terribile : uccidere colei che diceva di amare. La comprensione , secondo me, deve essere minima, perchè molti giovani si trovano nelle stesse situazioni e , con tanto coraggio, riescono a redimersi. Alfred, molto bella la riflessione che ci hai proposto con questo tuo scritto.
In questi ultimi giorni la cronaca ci racconta un numero imprecisato di omicidi e violenze inaudite contro le donne e non penso che immedesimarsi nei meandri delle menti malate di questi “animali” tentando addirittura di trovargli una sorta di giustificazione, sia saggio!!
Non ci sono giustificazioni di sorta.
ecco condannato un uomo soltato dalle apparenze.
che lui si dichiari innocente non importa a nessuno.
lui è si un criminale ma non l’ha uccisa lui:
lui dice fino alla fine : anna io ti amavo!!!
Apparenze… tutti gli “animali” che ossessionano, perseguitano, fanno vivere nel terrore e alla fine per un perverso senso di possesso ammazzano le “loro donne”…ripetono la stessa nenia “ma io ti amavo!”
Di un amore malato…però.
Alfred, giusto, forse non ho letto il tuo racconto come se l’uomo potesse essere innocente !!!!! Anche io ho solo analizzato i suoi pessimi precedenti , senza pormi dei dubbi. !!!! Faccio ammenda e penso che d’ora in avanti, mi soffermerò di più a riflettere. Bella lezione ci hai impartita, Alfred.! A mia discolpa posso dire che quasi tutti dicono : ” L’amavo non l’avrei mai uccisa “
No, non l’amavi la tua Anna, ma nessuno ti aveva insegnato ad amare perche’ nessuno, sin dalla piu’ tenera età ti aveva amato. E quello strano sentimento di ossessione, gelosia, quel tormento d’angosciosa follia che tu scambiavi per amore altro non era che il desiderio d’impossessarti della vita di lei per poter avere finalmente qualcosa di solo tuo e l’unico modo che avevi a disposizione era il piu’ orribile di tutti, quello che tu hai attuato.
non è in discussione il suo amore per anna. è in discussione il fatto che sia stato condannato per un qualcosa che non ha commesso.
aveva forse altre colpe ma non era un assassino-_
lo hanno condannato per pregiudizio.
sapeva di essere tradito.
lei sapeva che lui rubava per lei: è davvero lui l’assassino?
Si, ora rileggendo nuovamente ho compreso il vero senso della storia. Scusami Alfred ma ho commesso l’errore che fanno quasi tutti, non leggere “dentro” le righe ma solo cio’ che c’e’ scritto fuori. Anch’io come Edis faccio ammenda e rifletto.
Si, ora tutto assume un altro significato. I pregiudizi uccidono piu’ delle lame (come in questo caso).
No, non credo sia lui l’assassino.