Un filo d’erba tra le labbra,
Una bellezza che sta sfiorendo ma mai sparirà
e dà ancora sensazioni,
Dita affusolate su mani rosa,
gesti e voce d’altri tempi.
capelli sciolti mossi dall’aria.
Seduta coi bimbi sul prato li osserva giocare gioiosi e vocianti
grida di bimbi : suona stridulo quel nonna gridato dai bimbi:
irriverente!.
Fianchi da cingere ancora in voluttuose danze.
Caviglie esili e nude di chi sa essere leggiadra.
Incrociamo i nostri sguardi più e più volte
forse per il caso o forse volutamente, e ogni volta
intravvedo un sorriso di Gioconda: misterioso, ammiccante,
Le nostre giovinezze sono lontane
ma l’emozione è sempre come allora.
In mano ha una margherita per metà sfogliata.
Accenno un sorriso, il sole mi acceca e storco la bocca
per un imminente inopportuno starnuto.
Troppo puerile, indelicato: mi alzo e mi allontano.
prima sistemo alla meglio il plaid come fosse un invito,
come …alcova !
Troppo sfrontato?
Eppure io ho inteso segnali….
Quando torno mi accoglie il silenzio.
Solo i petali ordinati di una margherita recanti un messaggio:
MARGHERITA@…………..IT
Contributo di
, 28 giugno 2010 12:07.
Una nonna ancora piacente , cha sa porsi anche con un sorriso un po’ misterioso,sembra un quadretto delizioso e consueto. Un piccolo tocco di un umorismo molto sottile, ci lascia interdetti per un irrefrenabile e inopportuno starnuto! La margherita che , in un primo tempo, lascia immaginare un ritorno agli amori giovanili, è solo, e forse, un nuovo metodo,magari moderno e pratico, di approcciarsi!!!!! Alfred, il tuo spirito e la tua arguzia dà sempre un certo spessore ai tuoi scritti
un bel quadro di una vita vissuta che vorresti rivivere, dai che ce la puoi fare!!!
La vita scorre inesorabilmente. Il nostro aspetto si trasforma . Il viso , i fianchi, le caviglie , pur apparendo ancora uguali , hanno subito ,anch’essi ,l’inevitabile trasformazione del tempo che scorre dentro noi come la furia del vento in quelle giornate ventilate. Ma, l’amore rimane forte , puro , vivo dentro noi, da dove riemerge portando immensa gioia, infinite sensazioni di piacere, come nei giorni migliori, dando l’illusione che tutto ciò potrebbe , un giorno, ritornare . Coinvolgendoci, nuovamente, in questo alone di piacere che, di tanto in tanto , ci prende e ci appartiene. Bravo, come sempre , Alfred
Alfred, sono riuscita a cogliere qualcosa di ” sottinteso ” nel tuo scritto o no??? Un po’ di ironia o non conosco più l’Alfred di tempo fa????? Devo andare in pensione ????? aaahahahaahaah!!!
uno starnuto ………………incontenibile !!!!
Ahhhhhhhhhh!!! Etcì!!! Salute!! !!!!