Poesie di Eldy

‘a pittima

Cosa ci posso fare se non ho le braccia del marinaio.
Che ci posso fare se in fondo  alle braccia non ho  le mani  del muratore.
E ho un pugno duro che sembra un nido,
e il torace che è largo  un dito, giusto per  nascondermi vestito dietro un filo.
E vado in giro a cercare i soldi a chi se li tiene, ai debitori, e glieli domando timidamente, ma in mezzo alla gente.
E a quelli  che non sentono ragioni, quelli con i quali sembra di starnutire contro il tuono, mando a dire che il vivere è caro, ma con i soldi degli altri è facile.
Io sono una “pittima rispettata” e non andate  in giro a raccontare……
Che quando la vittima è un poveraccio……..gli do’ del mio!
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a-pittimaLa pittima era di solito un povero derelitto a cui il comune dava l’incarico di chiedere  insistentemente i soldi  ai debitori  e lo poteva fare in pubblico.
 Liberamente tradotto dalla canzone in dialetto genovese di Fabrizio de Andrè “a’ pittima”

http://www.youtube.com/watch?v=3DgzBewgVf8

Contributo di admin, 8 giugno 2010 20:13.

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