Passeggiavamo al limite di un precipizio
La luce ribolliva in fondo, in sinergia
Con palpiti silenziosi e improvvisi
Di entrambi i cuori
Osavo spingerti di spalla
Verso un firmamento rosa
Ma
Scivolasti giù nel precipizio
Tesi la mano per evitarti il vuoto
Il mio braccio poderoso
E la mia mano prodiga di carezze e fremiti
Ti sorreggevano all’insegna della speranza
Al pari della fiamma di una scarna candela
Che tenta di sconfiggere le ombre
Con insolito coraggio:
e fu un inutile amore, un amore sconfitto
sicché la mia pelle risuona ancora
col calore, il silenzio e la magia
di un Eden vissuto solo in parte.
autore:ducky
Contributo di
, 12 maggio 2010 19:41.
Il rimpianto di una felicità mancata, la dolcezza della speranza, sostituita dalla certezza della sconfitta.
La magia del ricordo mitiga la tristezza e diventa….poesia.
Stupenda!!!