con questa bellissima ballata
Ballata delle donne
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
la mia compagna, ti prendo per mano.
Autore:Edoardo Sanguineti
Siamo tutti politici (e animali):
premesso questo, posso dirti che
odio i politici odiosi: (e ti risparmio anche soltanto un parco abbozzo di
[catalogo
esemplificativo e ragionato): (puoi sceglierti da te cognomi e nomi, e sparare
nel mucchio): (e sceglierti i perché, caso per caso)
ma, per semplificare,
ti aggiungo che, se è vero che, per me (come dico e ridico) è politica tutto,
a questo mondo, non è poi tutto, invece, la politica: (e questo mi definisce,
sempre per me, i politici odiosi, e il mio perché:
amo, così, quella grande
[politica
che è viva nei gesti della vita quotidiana, nelle parole quotidiane (come ciao,
pane, fica, grazie mille): (come quelle che ti trovi graffite dentro i cessi,
spraiate sopra i muri, tra uno slogan e un altro, abbasso, viva):
(e poi,
lo so che non si dice, ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali):

Tra indico e violetti..il pennello scorre veloce sulla tela bianca..sono qui in un grande mare verde, macchie rosse, colonie di papaveri, alberi con le nuove verdi foglie, rami che si intrecciano come lunghe braccia verso il cielo..macchiato di azzurro.. , colori stampati nella mente,laggiù lontano case sparpagliate tra il verde.., devo fermare le luci..le ombre..il sole modifica in fretta le cose.. . Un sole cocente, che accalora la pelle..seduto sullo sgabello..osservo, misuro le distanze..pennellata dopo pennellata qualcosa prende forma..dallo stereo in macchina ascolto la radio..pubblicità..canzoni.. notiziario.. un vero bollettino di guerra morti ammazzati e feriti, nubrifragi , disastri ecologici.. attentati… . Altri due nostri figli sono saltati in aria , un boato un lampo di luce abbagliante..un attimo..e la vita finisce in pezzi..giovani vite spezzate senza chiedere, senza clamori..operavano in silenzio per la pace.. . Altre bare rientreranno con un aereo avvolte in un tricolore, la solita straziante scena di dolore, di rabbia,di padri di madri, mogli, figli , fidanzate.. che non hanno forza…ne lacrime.., e le solite faccie ipocrite delle autorità, che parlano commentano diramano.. . Un nuovo disco ,vecchia musica, funerali solenni..e poi continueranno a blaterare..a scannarsi ,a stare attenti a non perdere quella poltrona su cui poggiano i loro grandi culi. Continuo a dipingere..piango in silenzio..non sono riuscito a fermare le luci..ci sono solo ombre , nel cielo quelle macchie d’azzurro..hanno lasciato il posto a nuvoloni carichi di pioggia, piange il cielo sulle miserie umane,sull’ipocrisia del mondo.. . E’ ora di andare,appoggio la tela a terra , chiudo il cavalletto, mi è caduto un pennello..era intriso di un rosso scarlatto, è caduto proprio sul dipinto al centro del cielo… … 
