E’ amaro il sapore della sconfitta.
Percorso di vita nella vana ricerca di un sentimento sempre negato. Forse l’errore è insito nella mia natura,ciò che non mi ha permesso di ricevere, che mi ha fatto somigliare ad un mendicante che chiede l’obolo per poter sopravvivere.
Cercare un appiglio a cui aggrapparsi per non essere travolto dal tumultuoso fiume che è la vita.
Sono diversi gli affetti che ci accompagnano; ci sono i figli, ma si sente il bisogno di una persona cara con la quale condividere tutto, gioire insieme, sostenersi nei momenti di dolore.
Spesso mi chiedo quale sia l’errore: non c’è risposta.
Credo di avere dato sempre tutto di me , quasi annientandomi, forse esponendomi troppo.
Meglio un cuore arido, non ha problemi, se poi crea dolore è solo un mero effetto collaterale.
Essere cinici per salvarsi?
Oppure un atto di coraggio o di vigliaccheria, punti di vista.
Non può essere questa la soluzione.
Mi hai fatto capire che non può essere così.
C’è sempre una persona cara pronta a venire in soccorso nei momenti difficili, che sa trasmettere tanta positività, tanto affetto.
Sei tu la mia ” CURA? “.
Contributo di
, 30 maggio 2010 23:36.
Quanta amarezza nelle tue parole…un’amarezza che ha il sapore della sconfitta. Ma un cuore arido e cinico può solo ferire…non produce mai solo effetti collaterali…ma altro dolore.
Un volto amico a volte è qualcuno su cui non avresti mai scommesso… ti sorprende e credimi, non è mai una cura…ma un “dono”…
bravo antonino, oltre l’amarezza c’e’ la vita, affidati alla persona cara o amica del cuore che non ti tradira’….poi capirai che tutto il resto diventa noia.
continua a donare a chi ti sta vicino, forse lui o lei non lo sa…..ma tu sentirai nel tuo cuore grande soddisfazione.
Sconfitto è un uomo senza più speranze, desideri, sentimenti. Non credo tu lo sia, caro Antonino, dai tuoi scritti precedenti riveli assolutamente il contrario. Se autobiografica, sei solo un uomo che sul campo di battaglia della vita ne ha perso qualcuna e ha ricevuto ferite, ma sei ancora lì a mordere il freno e alla ricerca di felicità. Ed è bellissima questa tua autocritica, questo bilancio della tua vita mettendo te stesso come primo responsabile di qualcosa che non ha funzionato, sicuramente non è così, non è mai colpa di uno solo in una relazione. Comunque un raggio di sole sta già scaldandoti il cuore, Auguri!!!
Lucida, forse spietata la tua autocritica.Fa trasparire delusione ed amarezza.
Antonino, sai bene che il percorso esistenziale è lastricato di difficoltà ed ostacoli, ma credo che lo scoglio più impegnativo sia quello del perdono.Sopratttutto bisogna imparare a perdonarsi gli errori, le presunte inadeguatezze.
Ciò che permette di riconquistare quella leggerezza del cuore che fa guardare avanti con rinnovata fiducia in sè.
Tu hai capito che la strada per ricostruire la felicità non è la durezza, che recherebbe altro dolore, ma è quella che hai intrapreso: l’apertura verso gli altri, la condivisione, la vicinanza emotiva.
L’amicizia autentica che ti si è svelata è un dono prezioso, forse anche speciale.Possibile raccordo tra passato e futuro.
Un futuro i cui contorni disegnerai tu con nuovi colori, mai sperimentati ma possibili. La tavolozza ce l’hai già e saprai utilizzarla al meglio. Ne sono certa.
Con amicizia e stima.