Tra indico e violetti..il pennello scorre veloce sulla tela bianca..sono qui in un grande mare verde, macchie rosse, colonie di papaveri, alberi con le nuove verdi foglie, rami che si intrecciano come lunghe braccia verso il cielo..macchiato di azzurro.. , colori stampati nella mente,laggiù lontano case sparpagliate tra il verde.., devo fermare le luci..le ombre..il sole modifica in fretta le cose.. . Un sole cocente, che accalora la pelle..seduto sullo sgabello..osservo, misuro le distanze..pennellata dopo pennellata qualcosa prende forma..dallo stereo in macchina ascolto la radio..pubblicità..canzoni.. notiziario.. un vero bollettino di guerra morti ammazzati e feriti, nubrifragi , disastri ecologici.. attentati… . Altri due nostri figli sono saltati in aria , un boato un lampo di luce abbagliante..un attimo..e la vita finisce in pezzi..giovani vite spezzate senza chiedere, senza clamori..operavano in silenzio per la pace.. . Altre bare rientreranno con un aereo avvolte in un tricolore, la solita straziante scena di dolore, di rabbia,di padri di madri, mogli, figli , fidanzate.. che non hanno forza…ne lacrime.., e le solite faccie ipocrite delle autorità, che parlano commentano diramano.. . Un nuovo disco ,vecchia musica, funerali solenni..e poi continueranno a blaterare..a scannarsi ,a stare attenti a non perdere quella poltrona su cui poggiano i loro grandi culi. Continuo a dipingere..piango in silenzio..non sono riuscito a fermare le luci..ci sono solo ombre , nel cielo quelle macchie d’azzurro..hanno lasciato il posto a nuvoloni carichi di pioggia, piange il cielo sulle miserie umane,sull’ipocrisia del mondo.. . E’ ora di andare,appoggio la tela a terra , chiudo il cavalletto, mi è caduto un pennello..era intriso di un rosso scarlatto, è caduto proprio sul dipinto al centro del cielo… …
autore:francesco7.pv
Contributo di
, 19 maggio 2010 19:39.
Presentazione di una tragedia in modo così sincero, accorato, fuori dalle solite banalità che si scrivono in questi frangenti!!Sincerità, soprattutto, verità che spesso non si dicono perchè…..,il dolore è solo superficiale, o per non rischiare il “cadreghin”, o perchè non ci si è trovati in certe circostanze!!Francesco, il tuo quadro è completo : la tua esperienza, il tuo dolore , la tua sensibilità , che non esula mai dall’importanza di queste missioni ( abbiamo letto decine di scritti sui tuoi ricordi),ti rendono il miglior testimone in questa circostanza! Grazie per aver unito amore e rabbia!!
Amico mio…ho mantenuto la promessa ma ne valeva la pena…
Queste tragedie che si susseguono e portano le vite di giovani che si impegnano e si sacrificano, ci coinvolgono perchè tutti ci identifichiamo nel dolore cocente delle famiglie. Ma poi resta anche la rabbia.Sì perchè ci sentiamo impotenti di fronte agli scenari di guerra lontani che vorremmo rimuovere dalla nostra realtà.E dobbiamo solo sperare, che questo stillicidio abbia fine, finalmente.Dobbiamo sperare che si mettano in campo altre forze, quella della diplomazia internazionale forse, o cos’altro???
Francesco mi piace molto il tuo modo di scrivere; sensibilità, osservazione,obiettività e cuore, velate da una malinconia e da un dolore dignitoso, contraddistinguono sempre i tuoi scritti.
In questo tuo “quadro” hai dipinto con dolcezza, amarezza e dolore una delle pagine più tristi della nostra storia, e lo hai fatto, senza addentrarti in posizioni, nè dandone giudizi di valore. L’hai fatto come un fotografo, un pittore, un reporter che rappresentano una realtà lasciando liberi gli spettatori di interpretarla.
Per chi resta..
L’ora della cena, nella grande tenda, tutti in fila col le gamelle in mano, posate, tovagliolo..un pezzo di pane..svilano davanti agl scheff di turno, nessuno parla, divise e anfibi impolverati, visi tirati, sguardi tesi..pensieri che volano confusi.. . Il silenzio è sovrano ma strano in una mensa affollata, dove di solito si ride e si scherza, si scambiano battute.. . Nessuno parla, siamo quasi alla fine di una lunga giornata, una dura e tragica giornata..qualcuno non è rientrato alla base,e non tornerà mai più..è saltato in aria, coi sui sogni le sue speranze, i suoi amori.. . In camerata la branda è vuota, c’è qualche foto attaccata..ma nessuno guarda..fa impressione..è strano per un soldato provare queste emozione, nessuno guarda..ma pensa..rivive l’ultima battuta scambiata , rivive le cose dette.. .E’ l’ultima missione, l’ho promesso a mia moglie, fra un mese sarò padre.. . Azz ho fatto una fila kilometrica per telefonare ai miei vecchi, se non mi sentono sono in pensiero.. . Quelle frasi riecheggiano nella mente.., li senti ,sono dentro di te,pesano come un macigno..ma non osi guardare quella branda vuota, quello zaino ordinatamente appeso.. dentro hai la rabbia, la sabbia in gola di un paese che non è il tuo, ma dove hanno bisogno di te.. . Stanco ti distendi nella tua branda, occhi sbarrati nel vuoto,pensi,ti chiedi cosa ha provato in quell’istante chi non tornerà mai più.. te lo chiedi..anche se sai la risposta.. . La vita è finita, si è chiusa in un attimo, nel fragore di un boato in mezzo ad un lampo di luce abbagliante.. che ha fatto a pezzi il lince..neanche il tempo di rendesene conto.. neanche il tempo di reagire ad un cosi vile attacco..la vita si è chiusa.. coi tuoi sogni le tue speranze i tuoi amori.. Pensi e qualcosa scivola rigando il viso..hai appena telefonato ai tuoi cari, li in Italia.. gli hai detto sto bene, va tutto bene , state tranquilli.. ,non hai fatto alcun accenno al dolore che ti lacera dentro.. non hai detto che fra un paio d’ore salirai su un’altro lince..e percorrerai la stessa strada maledetta.. . Non hai detto.. che hai paura, come tutti gli esseri umani, paura di morire, lo sa solo il tuo cuore..come sa che quella è la vita che hai scelto..il tuo lavoro..portare pace anche a costo di morire.