L’aria pungente d’aprile,si fa sentire sulla pelle, qui in alta collina i camini fumano ancora.. . Mi sono svegliato all’alba.., ho acceso il camino..per un pò sono stato li ad osservare il fuoco prendere vigore..poi ho preparato il mio caffè.., adesso qui nell’aia osservo la catasta di legna che dovrò spaccare.., mi farà bene un pò di movimento.. Nel recinto, le uniche due pecore mi osservano..sembrano come statue, non si muovono..anch’io le osservo..mentre sorseggio ancora il mio caffè.., osservo e penso che loro non sanno cosa sia ieri, cosa sia oggi.. o domani..loro saltano intorno,mangiano, digeriscono riposano, e ritornano a saltare, sempre cosi ,dall’alba al tramonto, di giorno in giorno… Osservo e invidio, vorrei essere come loro, privo di memoria,ma all’uomo questo non è concesso, deve confrontarsi con la storia , portare sulle spalle il fardello del passato, non può imparare a dimenticare, sa di essere continuamente legato al passato,e, per quanto lontano, per quanto rapidamente egli corre, corre con lui la catena degli eventi.. , che lo costringe a recitare una parte di cui non è consapevole.
autore:francesco7.pv:
Contributo di
, 14 aprile 2010 10:01.
Francesco, vedo che hai cambiato l’argomento dei tuoi scritti, ma noto che il tuo stile e , per fortuna, rimasto invariato.Dalle situazioni tragiche sei passato a questa totalmente bucolica e molto piacevole.Il contrapporre la vita animale ,con tutte le sue limitazioni,a quella umana con ricordi ( mi pare di capire non sempre piacevoli),è originale.Bravo, l’ho letta con tanto piacere
é*
Veramente, Francesco, pure a me è piaciuta tanto. Molto significativo il paragone.
Ad voler essere sincero, questa riflessione è caduta a pennello ;giusto ieri pensavo ,perché la mente umana non è come un computer ,cosi’ avremmo avuto la possibilità di formattarla nel momento in cui incominciava ad essere piena di pensieri, di fatti ,di avvenimenti sconvolgenti che ti tolgono la serenità, che ti fanno camminare in un bilico mentale, Sarebbe stato,veramente , bello poterlo fare vero? Magari avremmo lasciato (quei programmi) solo ciò che poteva farci piacere, invece, ahimè ,ogni giorno una lotta ,un conflitto ,un continuo confronto col passato sempre vigilie e presente che non possiamo mai dimenticare .Bravo Francesco ,sei sempre profondo nelle tue riflessioni ;
La tua voglia di oblio deriva forse da un passato intriso di dolore, ma non possiamo rinnegare quel che è stato, la nostra storia, le nostre radici. E’ da essa che perviene l’insegnamento e che deve darci la forza di andare avanti, malgrado tutto. Il volere rinnegare la natura umana non è la strada giusta, solo una scappatoia per nascondere le proprie paure. Dai Francesco, dopo la pioggia torna il sole, nella vita di tutti.