Rose sul ciglio delle strade
rosa nera d’Africa
eterea dell’Est
rosa d’Oriente
Rose di nessuno e di tutti
rose in boccio ma stropicciate dalla vita
che come grandine ne impedirà
la smagliante fioritura.
Petali sgargianti sulla pelle
richiami civettuoli
agli occhi distratti
profumo di cerbiatto impaurito
ad uno sguardo attento
si offrono…
Non è mai una scelta fiorire
ai bordi delle strade
altri hanno strappato le loro radici
e le hanno disseminate nel mondo
esponendole ai venti e alle intemperie
vendendole …svendendole
C’è sempre un deserto
un precipizio, un dirupo
una caverna,un labirinto
un buco cieco, un terreno ostile
una tormenta, e perchè no
anche un sogno
o la carezza di un’illusione
alle spalle.
Pochi soldi e si è
autorizzati a sciuparle
calpestarne i petali
a negarne dignità
a rubarne l’anima
ad annerirne la purezza.
Il dono più intimo violato
da mani estranee senza amore
velluto sgualcìto, seta smagliata
ogni volta che un’auto rallenta
ogni volta…
si lima un altro pezzetto di sogno
quel sogno di giardino privato
che ogni donna stringe in fondo al cuore.
Nessun dolore,nessuna pietas,nessun rimorso
Per i più sono solo …erbacce.
autore:Semplice
Contributo di
, 24 marzo 2010 19:48.
Il cuore si tinge d’infinita tristezza all’apparire all’orizzonte di questi petali di rosa insanguinate.
Ti giri e ti rigiri e ovunque li rivedi , cambia il colore ma il dolore è sempre uguale. Vai, involontariamente, incontro a questo destino infame. Nel tuo cuore coltivi ancora la speranza di estirpare da te il male, che sciacalli , giorno per giorno, hanno piantano senza rimorso .
Spensierata e felice sei cresciuta, senza sapere che la tua vita sarebbe andata in quella direzione .Con forza sei stata gettata in quella strada maledetta, senza sentire ragione, da chi campa e vive senza cuore. Calpestata la tua anima , insultata, derisa e senza riguardo alcuno ti hanno strappato la pelle di dosso, da farti sprofondare in quel fosso senza fondo, dal quale non vorresti più uscire, forse, solamente, morire. Cara Semplice hai alzato il livello di questo piccolo spazio. Oggi, in modo particolare, con questa sentitissima Poesia .Avevi ragione nel dire che il tema sarebbe stato forte e da grande riflessione .Infatti, i toni sono alti e i cuori sono diventati piccoli davanti a tutto ciò che ,nell’indifferenza più totale, abbiamo davanti tutti i giorni. senza che ci sfiori minimamente .Meno male che sei una apprendista manovale scrivana, ahahahahahahha.
Di getto!! Un groppo al cuore , una pena immensa, una preghiera al Cielo!! Perchè ridurre donne alla mercè di chiunque le voglia, le sfrutti e le sottoponga?Semplice, i tuoi versi, scritti con delicatezza e umanità, ci propongono una realtà terribile e detestabile. Ma io voglio essere più cruda. Perchè ci sono uomini ( sono tanti e troppi) che ” godono” nel pretendere atteggiamenti che mai pretenderebbero da mogli o fidanzate.?Certo , per questi uomini ” le rose ” sono solo quelle che offrono all’amata nelle ricorrenze prestabilite.Scusami, Semplice , non mi soffermo sulla forma della tua poesia che è ottima,ma sono stata afferrata dall’argomento proprio per i termini con cui l’hai saputa proporre. Ogni donna chieda al proprio uomo se conosce queste ” rose” e tutti risponderanno di no!!!!1Sono stata troppo cruda? Perdonatemi!
Leggendo queste righe non si può che provare una fitta al cuore a pensare a quelle creature che vivono questa realtà ogni giorno sotto i nostri occhi .Ma un pensiero m’invade la mente :oltre che mogli di questi uomini che, colgono queste rose ,siamo anche madri e dovremmo insegnare ai figli nonché a gli uomini del domani, il rispetto della dignità’ umana e, sopratutto, dovremmo imparare a rispettarci ,come donne e non vendere il nostro corpo per ogni tipo di merce o barattarlo per arrivare al potere.
Carissima amica
La sera tutti noi si tenta di sorprendere le nostre applicazioni, i nostri pensieri e le nostre attenzioni quotidiane con innocue distrazioni e incontri piacevoli in questo mondo virtuale che, sia pure per pochissimo tempo, ci tiene lontano da fatti e vicende che non dovrebbero appartenere a una società che pretende di possedere educazione e cultura rivolte verso una costante emancipazione caratterizzata da obiettivi di grande moderna civiltà.
Sappiamo però che la nostra resta una pia aspirazione perché non possiamo ignorare che l’intera comunità alla quale apparteniamo non ha ancora raggiunto una fase di effettiva maturazione etica e morale e assistiamo a ogni specie di sopraffazione, soprusi, prepotenze, autentici delitti verso la persona e verso le cose che non dovrebbero trovare spiegazione e tanto meno giustificazione in nessun luogo della terra.
Taluni fatti delittuosi sono talmente frequenti, diffusi e ripetuti che l’opinione pubblica sembra vada verso l’assuefazione e quindi verso l’abitudine al disinteresse. Anche perché non si avverte un idoneo, proporzionato rapporto fra il delitto e la sanzione, per non dire poi che nessuno più crede alla cosiddetta certezza della pena.
Ciò che dico appare ovvio perché questa verità è conosciuta da tutti.
Leggiamo e sentiamo continuamente di scelleratezze di ogni genere e quello da te egregiamente messo in versi è uno dei peggiori perché investe una schiera di persone molto giovani raggirate e ingannate e poi costrette con la violenza a vendersi sul ciglio della strada defraudate di libertà e dignità.
Forse si tratta di un fallimento della società, oppure è la disfatta di coloro che si esiliano, coloro che si nascondono, che si disinteressano del crollo dei sogni, le speranze e le illusioni di queste ragazze ignare in principio di finire in un abisso dal quale è difficile uscire se non a rischio della vita stessa.
Penso che ci dobbiamo chiedere perché in nazioni civili, compresa la nostra, non sia possibile debellare un fenomeno talmente odioso che approfitta di persone che tu giustamente paragoni a fiori che quasi sempre in età quasi adolescente sognano un futuro migliore e ingenuamente si espongono agli inganni di masnade di truffatori che dovrebbero essere sempre messi in condizione di non nuocere.
O forse come disse un grande uomo di molto tempo fa “ci manca il coraggio morale e il coraggio civile di agire” non solo contro gli sfruttatori ma anche contro quegli scellerati che creano la domanda di quei servizi.
In ogni caso hai fatto bene a parlarne in modo appassionato e con versi velati di nobile tristezza che disperde a tratti la continua ricerca di gioia e di quel sorriso che ostinatamente cerchiamo la sera fra di noi, mentre monta la rabbia contro gli sfruttatori della vicenda e contro i poveri, frustrati frequentatori di luoghi dove “ai bordi della strada” sanno di trovare fiori da sgualcire, incuranti di “negarne dignità, rubarne l’anima e farne spazzatura”.
Il tuo componimento, frutto dei sentimenti tipici dei grandi artisti, procura attenzione e commozione persino in un individuo esperto e smaliziato come il sottoscritto che da tempo, cosciente della sua impotenza di fronte a fenomeni di portata mondiale, ha spostato la sua anima verso la speranza e l’ottimismo, verso il rispetto e l’amore di persone e cose, sempre in ansiosa, appassionata ricerca di tolleranza e di verità.
Riesci a forare la mia corazza e annientare le difese, riporti sui visi malinconia e tristezza per la profonda, istantanea avversione verso infamie e nefandezze, risvegli con una scossa il comune senso di responsabilità, ricordi all’attento tuo lettore che è compito doveroso “protestare contro l’ingiustizia” ma è ancora di più doveroso denunciare gli abusi e le violenze esercitate con raggiri su persone in giovane età ridotte in schiavitù dopo essere state private di ogni possibilità di difesa.
E’ necessario recuperare il nostro senso critico, dobbiamo evitare di cadere nell’indifferenza di fronte a fatti scellerati.
Non intendo affatto concludere il mio commento con un lamento, ma non si può non riconoscere che oggi l’individuo è distratto e attratto dalla corsa al consumismo e che la miseria morale e civile è una condizione che può recare tristezza e dolore a tutti noi.
Non ti ripeto che sei bravissima, posso invece ripetere che ho già riconosciuto in varie occasioni che lo sei.
Scusami se con questo banale scritto ho affrontato più il contenuto della composizione che l’aspetto idilliaco dei versi. Ma, dato il tema, non ho potuto fare diversamente.
Ciao
Cari amici, sono contenta che i miei versi vi abbiano catturato più per il contenuto che per la forma. Era quello che in cuor mio speravo, ogni occasione è buona per stimolare e veicolare pensieri, messaggi.Io ci credo nella forza delle parole che come vento riescono a scuotere coscienze assopite o distratte; ognuno nel proprio ambito e ruolo può e deve fare. Boba sono d’accordissimo, i futuri uomini sono i piccoli che noi mamme dovremmo crescere non di solo latte e amore.
Edis sei straordinariamente fantastica quando t’arrabbi.
Domenico e Flavio: uomini praticamente perfetti.
Flavio, ha completato l’argomento che tu , Semplice, hai proposto come poetessa, inquadrandolo nella società. Temeva fosse troppo lungo il suo commento,ma così non è.Sempre attinente ai tuoi versi , li ha valorizzati senza nulla togliere alla ” centralità ” e all’importanza della poesia.Bravissimi tutti e due.!! Semplice , ho scritto questo perchè , tra Flavio e me, c’era stato un discorso in chat sull’importanza dei commenti,. Ciao che è bene non sia al di fuori dell’argomento trattato dallo scrittore commentatoCiao