Tu che tieni i miei sensi chiusi in una scatola d’avorio
e li ascolti con indifferenza
quando la luce del mattino è già alta.
Tu che volti la schiena, bella come un arco di luna
e fredda come l’alabastro,
ti stendi fra i lini.
Tu che non vuoi sentire il mio affanno d’amante
perchè il cerchio che ti limita
non vuole accettare una sfida d’amore.
Tu che mi umilii con il tuo rifiuto
e le mie parole sono come cristalli spezzati
in una notte d’ansia.
Tu che sei solo desiderio
e che odio diventi
nella mia mente assetata d’affetto.
Tu che pesi con bilancia da orefice
le gocce
del tuo triste amore.
Tu che sei tutto
e non ti accorgi che pian piano
spegni la fiamma della mia vita.
Guarda oltre le ciglia,
non chiudere le porte al tuo Eros
che preme sulla pelle per farti splendere,
Dea dolcissima, non gettare la tua fiamma dalla rupe
arriverà per spegnersi anch’essa.
autore:francomuzzioli
Contributo di
, 13 gennaio 2010 05:31.