Poesie di Eldy

Amare

 
 
 
Amare, affetto vivo, desiderio ardente per la persona
Che nel mio cuore splende.
 
Verità della gloria per l’amore mio,
affetto verso di lei, sentimento che ci trasporta
ad agire per soddisfazioni di noi stessi.
 
Amore mio, il desiderio intenso brama in me,
attendo il tuo intento desiderio,
aspettando sorgere il nostro amore,
colorito come un variopinto arcobaleno,
io esito per non infrangere tutto questo.
 
 
Setti Andrea “ PeSA “  01/01/2010

Questa poesia è stata scritta da admin, il 2 gennaio 2010 at 13:18, nella categoria: andrea.ar. Lascia un tuo commento qui



Sulle Onde del Mare

 
 
Le sono intorno elette compagne,
la fanciulla Ninfa scelse,
onore e valide ancelle di pace.
 
Spinta da un fremito ardore,
con esse decisero un rilassante viaggio,
nelle vaste Rive del Mare.
 
Per l’amore che porta in se,
vuol placare questo irraggiungibile sentimento,
per non far si che,
il suo dolce amato non soffra.
 
Io pensavo “ Non voglio colpire questa fanciulla leggiadra, amo troppo
In lei la nostra amicizia,”
E volsi la mia mano verso di essa, accarezzandola,
come una libertà, lasciai che ella si incamminasse
nel suo viaggio tra le Onde del Mare,
mentre i miei occhi ammirava il chiarore argenteo della mia Ninfa,
accompagnata delle elette ancelle allontanarsi verso l’orizzonte.
 
Setti Andrea “ PeSA “ 02/01/2010

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 13:17, nella categoria: andrea.ar. Lascia un tuo commento qui



Pablo Neruda – Sete di te m’incalza

https://youtube.com/watch?v=KwDyaVidR4M%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1%26%22+type%3D%22application Sete di te m’incalza

Sete di te m’incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.
Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L’anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l’acqua nel fuoco.

 

Sete di te m’incalza

Sete di te m’incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.

Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.

Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L’anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l’acqua nel fuoco.

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 04:36, nella categoria: vari autori video. Lascia un tuo commento qui



BUON ANNO

Auguri e sorrisi, per le strade la gente cammina frettolosa, nei negozi gli ultimi aquisti, le luminarie accese si confondono con il grigio scuro del cielo, i fari delle macchine sono avvolti in un aureola di nebbia,che danza ,volteggia nell’aria, come il fiato delle persone che fanno comunella sui marciapiedi . E’ l’ultimo giorno dell’anno, fra poche ore arriverà un nuovo anno, nuovo solo di ipocrisia..cambierà solo la dicitura sul calendario.. ma i giorni saranno uguali a ieri, giorni che ci vedranno sempre inpantanati, ai  soliti problemi da risolvere..bollette da pagare, stipendi e pensioni che non bastano ad arrivare alla fine del mese, operai senza lavoro, famiglie senza speranze per un domani che li vedrà più poveri di oggi.. . Alla tv..assistiamo ai soliti show.. di ipocrisia, con ballerine sempre più nude che non ballano, ai tg i soliti bollettini di guerra, morti ammazzati, rapine stupri, terremoti alluvioni, i soliti spot pubblicitari..ci martellano, donate un euro salverete un bambino..in africa, ma perchè in italia non ci sono bambini.., donate un euro contribuirete alla ricerca sul cancro, intanto paghiamo i congressi di illustri scenziati che parlano..ma non concludono. In ospedale le solite liste d’attesa, seduti nei corridoi.. attendiamo il nostro turno, ore ed ore..e li vediamo passare  coi camici bianchi immacolati, fanno su e giù..,coi telefonini in mano..vicino alle macchinette del caffè, e tu sei li che aspetti.. aspetti che una di quelle grandi menti ti dica di cosa soffri..se c’è una cura, oppure quanto ti resta da respirare. E’ l’anno nuovo..anche dei parlamentari, segretari, portaborse, aiutanti portaborse..ministri sottoministri..tutti parlano la stessa lingua.. non c’è da preoccuparsi.. gli italiani sono forti..il peggio è passato.. anche se bisogna fare economia..ma non dicono del loro portafoglio gonfio.., non dicono delle persone che cercano da mangiare fra gli avanzi del mercato ortofrutticolo, non dicono che i nostri figli, laureati o non, non troveranno un lavoro che permetta loro un futuro sereno.. . Tu hai pagato le tasse, le more..ti sei tolto i soldi dalla bocca per sanare un debito che lo stesso stato ti ha creato, qualcun altro ha evaso ha portato i soldi all’estero, si è fatto i comodi suoi..anche sulle tue spalle..adesso li riporta in italia..lo ringraziano pure..senza alcuna reitazione di reato.. , e tu che non hai pagato la tassa dell’immondizia, o il canone tv.. ti vedi arrivare una lettera con una serie di numeri che non riesci a capire.. quello che capisci è solo l’importo maggiorato, triplicato, centuplicato..,e se non paghi ti fanno il fermo amministrativo della macchina.. o peggio l’ipoteca sulla casa.. quella casa che con sacrifici , con anni di duro lavoro ti sei comprato..magari con un mutuo che ti dissangua… . Ecco.. adesso possiamo brindare..alla faccia di un anno vecchio che va ed a un nuovo che arriva.Alzo in alto il calice, con uno spumante mediocre comprato al supermarchett.. seduto vicino al fuoco di un camino..brindo a voi.. un brindisi speciale . Che possiate trovare sempre da qualche parte sipari di verde, macchie di colori, specchi azzurri,riflessi di sole, di sereno di cieli terso, puliti. Che possiate sentire sempre da lontano, brontolii di temporali, brividi di stelle o notti buie.. e se perdete la bussola fate come fanno i marinai, ascoltate il vento guardate le stelle e ritroverete la rotta.. . Un grande filoso tedesco Kant aveva ragione quando scriveva – DUE COSE RIEMPIONO L’ANIMO MIO, IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME, LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME.       
autoreangel1.vr: 31 \12\2009           

Questa poesia è stata scritta da admin, il 1 gennaio 2010 at 15:45, nella categoria: francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



SAN MARTINO

https://youtube.com/watch?v=ZKTFqU0e37w%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1%26%22%3E%3Cparam+name%3D%22allowFullScreen%22+value%3D%22true%22+ La nebbia agli irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor dei vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar. Giosuè Carducci

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 06:00, nella categoria: vari autori video. Lascia un tuo commento qui




» Poesie Successive