Poesie di Eldy

Solo

                                                                                                        
Ed eccomi qui, fuori dal ristorante, tu sei andata via..meno di un minuto fa, ho ancora l’eco delle tue parole che risuonano nella testa. Adesso qui fermo sul marciapiede chiuso nel mio paltò, respiro aria fredda, vedo il mio respiro diventare fumo. Ho voglia di camminare,  perdermi per le strade che da tanti anni non percorro più, è cambiata questa città, strade nuove, volti nuovi..eppure un tempo conoscevo quasi tutti..e tutti conoscevano me. Cammino e penso alle tue parole, a cosa ti sei inventata con tuo marito per venire da me, lo raccontavi quasi compiaciuta.. ti ho ascoltato in silenzio mentre osservavo ogni tuo muscolo del viso, le pieghe delle labbra..i tuoi occhi ingannatori..e mi chiedevo..che ci faccio qui, con te, una persona totalmente diversa da quella che ho conosciuto un tempo. Il tempo, quel maledetto tempo che sfreccia accanto, senza possibilità di fermarlo, il tempo quello che travolge  e ci cambia dentro, il tempo con i suoi eventi, e le sue miserie umane.. . Continuo a camminare e senza rendermi conto, sono nel vicolo, sempre quasi buio come allora, quando abbracciati io e te, addossati al muro ci scambiavamo promesse, credevamo nei nostri giovani anni, a quelle promesse d’amore eterno.. . Poi la mia partenza, i tuoi silenzi, la tua laurea in legge. Io non ero riuscito a cambiare la mia vita, una vita tante volte afferrata per i capelli, mi dicesti che ero stato un pazzo a rifiutare..quel posto in ufficio, presso il tribunale..mi lasciasti così con quella tua ira assurda.. e la convinzione che fossi un perdente. Ti ho ritrovato dopo anni, per caso in un giorno di mercato..il tuo viso un po sfiorito..ma un corpo perfetto come allora, le tue labbra sensuali. quel tuo seno che sa accendere la passione.. eri davanti a me.. ,mi hai voluto incontrare..in quel ristorante , soli io e te ..lontano da occhi indiscreti.. mi hai raccontato di te, della tua vita, di tuo marito, di un amore sbiadito che forse non c’è mai stato. Hai chiesto di me,  della mia vita..dei miei anni di silenzio.. se ero ritornato nella nostra città per non ripartire più.. se.. Sono solo di passaggio..domani un aereo mi porterà lontano, con te c’è solo un ricordo di un’amore, e di un dolce affetto..che riscalda il cuore..potevo scegliere un tempo..potevamo scegliere..ricordi.. Hai guardato l’orologio, si è fatto tardi..devo andare..mi hai detto mentre mi baciavi  sulla guancia e mi hai passavi la mano nei capelli, è stato bello rivederti..mi ero illusa.. che.. . Abbi cura di te..e ti infilavi nella tua pelliccia da dieci milioni.. . Guardo nel cielo nero, ci sono le stelle.. nessuno ci crede più..ma io so che hanno un’anima.
autore:angel1.vr:

Questa poesia è stata scritta da admin, il 13 gennaio 2010 at 13:09, nella categoria: francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



il tram

iI tram delle 5
è silenzioso,
sul tram delle 5 sono tutti seduti,
sul tram delle 5 nessuno saluta,
al tram delle 5 non serve far segno, ferma da solo,
sul tram delle 5 non ci sono SIGNORI,
il tram delle 5 sembra un dormitorio,
guardo  quei volti assonnati,
minuti di sonno rubati al tempo di un viaggio, 
baveri alzati fino a coprire la nuca illusi che siano ancore le coltri del letto,
corpi abbandonati su scivolosi sedili di plastica,
il sussulto di uno scambio sembra risvegliare il dormitorio,
per metà tragitto nessuno scende, dalla porta non entra il freddo.
Qualcuno buca con la mano l’alito che s’è posato sui vetri
e rende quella carrozza un luogo ovattato.
Si guarda  attorno: ha perso il senso del tempo assorto nei suoi pensieri.
Qualcuno è arrivato. Il conducente dovrà aprire la porta.
Una sferzata di gelo ti avvisa che sei prossimo alla meta.
Ti lasci scivolare ancora un pochino sullo scomodo sedile
per rubare ancora un minuto di vita tua.
Poi sai che in fabbrica non sarà piu tua .
Ti alzi intorpidito la prossima fermata sarai arrivato.
E’ buio, la notte è fatta per dormire ma tu devi portare il pane a casa.
Ecco ora  da questo momento  non sei piu tuo, non sei più un uomo.
Da questo momento devi produrre.
Da questo momento per dieci ore sei Suo.
Questa sera , quando sarà nuovamente buio, potrai tornare a casa,
FORSE.
  
tram

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 12:03, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



L’INFINITO” Giacomo Leopardi

https://youtube.com/watch?v=dovnKSB8foA%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1%26%22+type%3D%22application

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 07:00, nella categoria: vari autori video. Lascia un tuo commento qui



Tu desiderio

Tu che tieni i miei sensi chiusi in una scatola d’avorio
e li ascolti con indifferenza
quando la luce del mattino è già alta.
Tu che volti la schiena, bella come un arco di luna
e fredda come l’alabastro,
ti stendi fra i lini.
Tu che non vuoi sentire il mio affanno d’amante
perchè il cerchio che ti limita
non vuole accettare una sfida d’amore.
Tu che mi umilii con il tuo rifiuto
e le mie parole sono come cristalli spezzati
in una notte d’ansia.
Tu che sei solo desiderio
e che odio diventi
nella mia mente assetata d’affetto.
Tu che pesi con bilancia da orefice
le gocce
del tuo triste amore.
Tu che sei tutto
e non ti accorgi che pian piano
spegni la fiamma della mia vita.
Guarda oltre le ciglia,
non chiudere le porte al tuo Eros
che preme sulla pelle per farti splendere,
Dea dolcissima, non gettare la tua fiamma dalla rupe
arriverà per spegnersi anch’essa.
autore:francomuzzioli

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 05:31, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



La fiducia

la fiducia e un raggio di sole
che illumina la vita,
un alba  che riaccende le speranze perdute,
una mano che stringe la tua,
specchiarsi negli occhi di chi ti ama,
guardare il mondo
e credere che il domani
sarà migliore…..

autore:Elisa

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 05:25, nella categoria: Elisa3.mi. Lascia un tuo commento qui



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