Perché non vai dai tuoi zii a trascorrere il natale, la voce della mia sorellastra mi urlava nelle orecchie. Io vado a casa di tua sorella a fare il natale. Il marito, lo sai, non ti gradisce. Il paese dei miei zii, distava a nove chilometri dalla città, lungo la strada feci l’autostop chiuso nel mio giubbotto di panno, tremavo dal freddo, nessuno si fermava, poi, un’anima buona mi caricò in macchina. Le strade del paese erano piene di luminarie, la gente, visto l’ora, si affrettava sulle bancarelle del mercato, si scambiavano gli auguri, li vedevo infagottati nei loro cappotti con pacchi e pacchettini. Gironzolai per un po’, poi, il freddo, la fame, decisi di andare a casa di un mio zio. Mentre camminavo vedevo gli alberi di natale addobbati di nastrini colorati di luci, di mille colori che facevano l’occhietto ai passanti da dietro i vetri dei balconi, da lontano, vidi un mio parente, lo salutai con la mano ma questo fece finta di non vedermi mentre s’infilava in fretta nel portone. Mi fermai di botto, stupito, poi, capii: a natale ognuno con i suoi, io, ero di troppo. Nessuno mi aspettava, nessuno mi aveva invitato.Feci dietro front, non sapevo proprio dove andare, una tristezza immensa spaziava dentro di me, fu così, che decisi di recarmi a cimitero, dov’era sepolta mia madre. Ormai era tardi, gli ingressi erano chiusi. Mi arrampicai sul grande cancello facendo attenzione a non farmi male, lo scavalcai. Le luci dei ceri, le lampadine e tutte quelle foto sulle lapidi mi facevano paura, tutti sembravano osservarmi. Tremavo come una foglia per il freddo pungente, quando, seduto sulla tomba di mia madre scoppiai in un pianto disperato, avrei voluto dirle tante cose, sentire la sua voce rassicurante. Mi addormentai cosi, su quella fredda pietra di marmo. Mi svegliò una pioggia di acqua e neve a sera inoltrata, quel buio metteva paura, cosi scappai via di li. A casa mia sorella non era ancora tornata, lei credo, mi sapeva a casa di qualche mio zio La porta era chiusa a chiave, cosi mi misi nel sottoscala dietro la casa, era natale, mi addormentai in un cartone pensando che, molta gente osserva le regole dell’amore come si guardano le stelle da molto molto lontano.
Autore .angel.1vr
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Ho lasciato gli altri a festeggiare, mi sono messo un pò in disparte, seduto accanto al camino, non so il motivo di questa tristezza, eppure ho voglia di stare da solo. Fuori dalla finestra, il bianco candore della neve illumina l’aria, il cielo è trapunto di stelle, l’osservo incantato come facevo da bambino, eppure sono passati gli anni, ricordo che mi chiedevo come fanno le stelle, la luna, il sole ad essere sospesi in quella volta immensa. Le stelle, lontane indifferenti e splendite. le mie amiche migliori, che mi hanno tenuto compagnia in notti interminabili. Il fuoco scoppietta nel camino, sento il suo calore avvolgermi il viso le mani, sto bene qui, mentre mi perdo con la mente a giorni lontani. Quella notte era gelida più delle altre, tutto intorno un bianco candore di ghiaccio, camminavo lungo la strada e mi teneva mia madre per mano. Nella chiesa un caldo tepore e profumo d’incenso, con gli occhi sgranati guardavo il presepe col bue e l’asinello, mancava poco alla mezzanotte, poi lo vidi arrivare dal fondo della chiesa, adagiato su un bianco cuscino, era il bambino, mentre un coro di voci cantava, tu scendi dalle stelle. Mia madre mi prese in braccio, mi strinse forte, promettimi, disse, che sarai più buono. Guardavo con occhi stupiti quel mondo incantato fatto di luci colorate e quel presepe ormai popolato. Ha, ma tu sei qui, dai vieni di là che tutti ti aspettano, la voce di mia moglie mi porta alla realtà. Arrivo rispondo, senza voltarmi, mentre mi asciugo una lacrima che mi solca il viso. Riguardo le stelle, quel candido bagliore mentre una voce mi sale dal cuore, BUON NATALE..dice. Adesso sorrido, sono pronto a brindare, lascio il camino, col suo fuoco scoppiettante, chiudo la porta piano, la magia si è avverata, ho sognato un mondo lontano dove mi teneva mia madre per mano.
Autore :angel 1.vr:
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Babbo, mi spieghi bene cosa è il Natale?
Perchè lo vuoi sapere, piccolo?
Tanti miei compagni di scuola dicono cose diverse!
Per esempio?
Che Gesù non esiste……
E poi?
Altri dicomo che è la festa di tutti…
Si piccolo mio, il Natale è la piu grande festa del mondo cristiano.
Allora papa, se è festa grande tutti devono essere felici?
Certo caro a Natale sono tutti felici!
Papa a Natale tutti fanno regali ?
Certo tutti!
Papa. alcuni miei compagni di scuola hanno detto che non riceveranno regali .
Forse sono di un’altra religione ?
Non lo so papa, hanno detto che i loro papa saranno licenziati dal lavoro!
Papa? perchè i padroni licenziano i papa dei miei compagni?
Papa? perchè li licenziano a Natale?
Papa? perchè non mi rispondi?
Papa? perchè piangi?
Questa poesia è stata scritta da alfred, altri autori. Lascia un tuo commento qui
Vieni, a piedi nudi correrai per quella spiaggia a te sconosciuta,
anche il silenzio ha la tua voce, schizzi d’acqua ti bagneranno il viso,
mentre, il vento farà volare i tuoi capelli.
Non guardare, i tuoi occhi parlano da soli e rispondono in silenzio,
oh! dolce musica d’ immagini.
Il sole t’ illumina, e tu, continuerai a correre con quel sorriso felice
in quella nuova diensione.
Eccomi qua, a domandarmi…perché…sai, scriverò solo per te…
Il desiderio di essere qui è molto grande, uccide la fantasia,
ti dedicherò due versi, li farò uscire dal cuore.
Torna presto, stasera mi farò bella solo per te,…
ti ho visto con le altre…
il cuore, per un momento, si è fermato, solo per un attimo,
perché so per certo quanto mi sei mancato.
Tu, sei la strada, con un bacio, una carezza insieme andiamo.
Offrimi il tuo cuore, io ti darò la mia vita…il sole, la luna, le stelle,
senza di te non sono belle.
Ho sempre sperato intensamente di vivere questo momento,
ecco: sto dicendo parole che escono dal cuore.
Voglio regalarti una collana di baci, sei la mia forza, il mio …
tutto, la mia dolce creatura…chi sei…per me….dimmelo,
io mi accontento di un fiore, cercherò di non farlo appassire,
poi, se mi sorridi, mi sembrarà di volare.
autore:dome& Renza
Questa poesia è stata scritta da Renza&Mario. Lascia un tuo commento qui
Tutto è coperto dalla bianca coltre
tutto più dolce, lieve e silenzioso,
anche l’animo, che deve andare oltre
non vuol partire, è vicino il mattino.
Splende candida nel notturno chiarore
con mille lucciole che sono accese
per adornare il piccolo paese.
Sono i nostri sogni di bimbo
che portiamo nel cuore,
l’immagine della neve
trasformata in amore.
autore:francomuzzioli:
Questa poesia è stata scritta da francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui