Poesie di Eldy

ERO ALLA STAZIONE

La divisa impeccabile, poche cose nella valigia, nel cuore l’emozione di chi torna  a casa,
anche se solo per una settimana, una settimana da trascorrere con te e gli amici,
compagni di sempre.
Ero li sulla banchina aspettavo il diretto delle 18,30.
Come mi avresti trovato dopo quattro mesi, coi miei capelli corti, cosa mi avresti detto,
nell’attesa di quel momento avevo immaginato parole e gesti,
non vedevo l’ora di rivedere quei tuoi occhi color castano,
di accarezzarti il volto, baciarti e stringerti a me.
Saresti venuta a prendermi, al mio arrivo e, per la prima volta avrei conosciuto tua madre,
volevo far colpo su di lei, mi ero permesso di portare un regalino.
Pensavo a questo, li, sulla banchina, quando, quelli della Polfer mi arrivarono da dietro.
Signore potrebbe seguirci in ufficio, per comunicazioni.
Li segui senza profferire parola, l’ufficiale di servizio mi tese la mano, si accomodi!
mi dispiace tanto! abbiamo ricevuto dieci minuti fa, questa comunicazione, legga lei stesso.
Per gravi motivazioni, codesto ufficio, è tenuto a rintracciare e comunicare a tutti i militari,
ufficiali e non, presenti in stazione, di fare rientro, con effetto immediato ai loro rispettivi comandi. Tale ordine è da ritenersi operativo dal momento del ricevimento della presente.
Cosa è successo chiesi, per emanare quest’ordine, qualcosa di grosso?
L’ufficiale mi guardò in viso. c’è stato un’attentato alla stazione di Bologna!
ci sono molte vittime!
Senta, la sua licenza a questo punto è revocata, mi dispiace molto, deve rientrare al suo comando di appartenenza.
Annuii con un cenno della testa, mi alzai, farò rientro immediatamente!
Signore dovrebbe consegnarmi il suo foglio di licenza,  provvederemo noi a spedirlo al suo comando.
Presi il foglio lo guardai un attimo e lo consegnai, erano i miei sette giorni da trascorrere con te
che si erano volatizzati in un attimo.
Quando ti avrei rivisto, quanta attesa ancora.
Al telefono scoppiasti a piangere, tu, che maledetto lavoro hai scelto!
Quella frase mi gelò il sangue nelle vene, rimasi senza parole, semplicemente riattaccai la cornetta e di te non seppi più nulla
autore: francesco7.pv:

Contributo di admin, 2 dicembre 2009 11:20.

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