Poesie di Eldy

L’Attesa

donna-in-amore

Aspetti con ansia quel momento,
per essere te stessa.
In questi brevi attimi di leggerezza
riesci a volare, visitando  mari immensi
dall’alto di quelle stelle. 
Avvolta in quel velo trasparente
fatto di pensieri carichi d’intensa sensazione,
ascolti, con immenso amore, la tua  musica.
lasciandoti coinvolgere, mentre, il tuo corpo si muove
a ritmo di danza, in un ballo forsennato,
attraverso questa  musica piacevole che
tanto ti ha dato.
È bello poter cogliere quel fiore!
Allora, corri con la mente in quel campo fiorito
e pieno di rugiada, con quella sensazione di calore,
che ha sciolto il ghiaccio ch’ era in te.
Vai verso quel fiore profumato, a te conosciuto,
lo baci, lo porti al cuore, lo tieni stretto,
fino che l’anima, dal dolce sapore, si placa,
tornando, lentamente, nella tua semplice e
naturale quotidianità .
Autore:Domè

Questa poesia è stata scritta da admin, il 24 novembre 2009 at 21:28, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



ALL’OMBRA DELLA BANDIERA

soldato

Una giornata uggiosa, quasi tutti vestiti in blu,  facce tirate, sguardi persi nel vuoto, rabbia.
Il prete parlava di pace, mentre sulla bara rivoli d’acqua si formavano.
In disparte sotto ad un cipresso, assistevo a quel funerale, osservavo tutto e tutti, lasciando che la pioggia mi bagnasse.
Avevamo venti anni io e te quando ci conoscemmo, in camerata sul letto a castello dormivi sopra di me, ricordo quando per scherzo ti legai al letto, le risate di tutti mi riecheggiano ancora nella mente, poi finito il corso, venne il giorno dei saluti, nessuno di noi sapeva la propria destinazione, ci sedemmo all’ombra sotto l’asta della bandiera che proprio tu quella mattina alzasti al suono della tromba, ci guardammo a lungo in viso, scoppiammo a ridere, per mascherare la nostra tristezza, sei mesi insieme, avevamo condiviso tutto, anche le punizioni, le ragazze, le scazzottate, i primi del corso ad avere il record dei puniti.
Adesso eravamo li, senza parole, ancora qualche ora insieme poi le nostre strade si sarebbero divise, e cosi fu.
Fummo chiamati in fureria, uno ad uno, ne uscimmo con in mano una lettera, quella della destinazione, fino all’ultimo avevamo sperato che fosse la stessa, ma tu a levante ed io a ponente, ci scambiammo mille promesse, e ci abbracciammo, nascondendo per vergogna i nostri occhi pieni di lacrime..
Mi scrivesti mesi dopo, eri nell’inferno della  Somalia.
Mi raccontavi di te, delle tue imminenti nozze,  appena saresti tornato, e ancora ricordavi, dei nostri compagni , delle fughe clandestine.
Al tuo matrimonio non ero presente, il lavoro mi aveva portato lontano, poi la vita col suo tra tra ci seppellì fra mille cose ,e passarono gli anni.
Di tanto in tanto qualche notizia, eri diventato famoso, lo sapevo tu eri un tipo tosto, non mollavi, poi quella notte, sei finito ucciso da fuoco amico,  non ci credo, non può essere così.
Tua moglie mi sta guardando, nei suoi occhi leggo una domanda, a cui non so rispondere, guardo tuo figlio ormai ventenne che l’abbraccia, anche lui mi guarda, anche lui chiede.
Vorrei trovare delle parole che vi raggiungano il cuore, vorrei ma resto muto con la rabbia che mi sconquassa dentro.
Il prete ha finito la sua predica, tutti salutano per l’ultima volta, la pioggia è battente adesso e non ho vergogna di ammettere che non è solo acqua quella che mi bagna il viso.
Autore:francesco7.pv:

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 15:36, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



cuore di cane

 

 

 

Ciao Alf,
… Fred…
leggi?
Si.
…………………
…………………
Cosa?
Una cosa ….
Una cosa, cosa?
Un racconto,
Bello?
A me piace Fred,
Fai vedere!!!!!! Bulgakov?
Si, Fred, Cuore di  cane.
Parla di un esperimento:
uno scienziato che decide di trapiantare parti di un uomo su un cane.
Alf, queste cose le fanno da tempo!
Fred, questa storia è stata scritta nei primi anni del 900!
….preveggente……!!!!!
in un certo qual modo Fred!.
L’esperimento è riuscito Alf?
Si è riuscito, ma ha dato molti problemi.
Di rigetto?
No Fred, altro…..
Altro????
Si, Fred, l’animale che ha subito il trapianto piano piano si trasforma fino a diventare un uomo.
Allora l’esperimento è riuscito?
E’ riuscito tecnicamente, ma sono cominciati anche i problemi.
Cioè?
Quello che era un cane è diventato un uomo ma conserva l’istinto dell’animale,
questo fa si che diventi difficile la convivenza fra la nuova creatura e le persone
che lo circondano.
Perchè Alf? Che succede? Abbaia?
Inizialmente si. I suoi versi eran quelli di un animale ma dopo impara a parlare e questo crea
un sacco di complicazioni al suo creatore.
Di  che genere Alf?
…con i vicini di casa, la polizia, la gente in generale………
Ma questo lo fanno anche molti uomini, Alf!!!!
Si, hai ragine, Fred.
Certo non deve essere una vita facile quella del cane!!!
Certo che no Fred, ma questo racconto ha una morale.
Quale?
Negli anni nel quale è stato scritto, la Russia era scossa dalla rivoluzione e il racconto
mette in evidenza la condizione del popolo a quel tempo.
Capisco.
E come finisce, Alf?
Dopo varie traversie lo scienziato decide porre fine a quella cattiva creatura.
Noooooooooooooooooo!!!!! Lo sopprimeeeee!!!!!!!!!
No Fred, non può, ormai è un uomo.
Ed allora?
Lo opera nuovamente e lo ritrasforma in un cane.
Alf, dimmi……. è stato un bene?
Chi lo sà, Fred!!!!   Chi lo sà.!

 

liberamente tratto dal romanzo di
mikail bulgakov
 

 
 
 

 

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Questa poesia è stata scritta da admin, il 23 novembre 2009 at 16:38, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



una notte magica

notte-di-neve
Il silenzio avvolgeva tutto,
nessuno di noi parlava ne aveva voglia di farlo,
nel mio cuore un grande dolore,
sarebbe stato bello dopo sei mesi ritornare a casa in licenza,
ma nella mia, non c’era più nessuno che mi aspettava,
cosi avevo fatto in modo che qualche altro, partisse al mio posto.
La neve era alta, fin sotto le ginocchia, la notte calma,
un cielo bianco ci illuminava, si marciava in silenzio,
in fila indiana col fiato che diventava fumo,
in spalla lo zaino.,che ad ogni metro era sempre più pesante..
Eravamo in otto, occhi e volti di ragazzi sotto gli elmetti,
ma coraggio da uomini veri.
Con le mani gelate cercavo di aprire la cartina geografica,
forse ci eravamo persi, ma non dissi nulla agli altri,
cercavo un punto di riferimento, un fiume, una casa,
qualcosa che speravo di trovare su quella maledetta cartina.
Guardai l’orologio, mancava  poco alla mezzanotte,
i miei pensieri vagavano per la mente,come un uragano,
un uragano ovattato, fatto di mille goccioline che strisciano sulla pelle a migliaia.
Il silenzio fu rotto d’improvviso dai rintocchi di una campana,
sussultai, quasi impaurito, fu un attimo, diedi l’alt,
tutti ci guardammo e senza parlare tutti avevamo capito,
mi tolsi l’elmetto e poi i guanti,
m’inginocchiai con le mani presi la neve e la impastai a forma di pupazzo,
poi con delicatezza lo deposi nell’elmetto a mo di culla,
tutti si inginocchiarono, è nato dissi, ci facemmo il segno della croce,
è Natale anche per noi.
Qualcuno si asciugo una lacrima, poi ci abbracciammo,
la campana suonava ancora avevamo ritrovato la strada,
avevamo ritrovato dentro di noi una pace,
qualcosa che dava speranza, qualcosa che si chiamava amore,
una stella brillava nei nostri cuori e i nostri pensieri volarono alle nostre case lontane,
ad un focolaio ad un volto caro, anche i miei volarono lontano,
mi vedevo li nel piccolo cimitero,
davanti ad una lapidee sentivo la mia voce che diceva
AUGURI MAMMA.
Autore:francesco7.pv:

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 12:25, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



aspetto te

dove sei?
con chi sei?
che fai ?
e io ?
sono qui,
per te ,
aspetto te,
solo te,
sono solo a guardare nel vuoto,
sono solo a pensare al niente,
fantasmi attraversano la mia mente,
i minuti passano lenti,
dove sei ?
con chi sei ?
e io ?
mi struggo,
sono solo,
aspetto chi mi darà un attimo d’amore,
quell’attimo che per un attimo sarà l’eternità.

lacrime2

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 12:07, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



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