L’angoscia che preme sui pori
insensibili alla brezza di un mattino
che con la sua luce ti impone un giorno che arriva.
Il sudore leggero come brina, ti cinge mani e piedi
e gli occhi non vogliono vedere luci e persone
e gli orecchi non vogliono rumore e suoni.
Il nascere giorno per giorno è faticoso,
l’incognita del male che ti porti nella mente
e la morte, sempre sotto la pelle, ti guarda
e stronca la voglia di continuare.
Ma arranchi e respiri a fondo con le narici tese
e dilatate, per raccogliere la forza
per sopravvivere almeno fino a sera.
Poi, un sonno immerso nei lieviti dell’inconscio
ti darà un po di tregua .
L’ansia rimarrà chiusa in te e aspetterà,
subdola ed inarrestabile, il mattino dopo,
per contare con te i dadi del destino.
Autore:francomuzzioli
Contributo di
, 27 novembre 2009 15:55.