Arrivano a frotte stipati su carrette del mare,
nutrono una speranza, un approdo tranquillo,
delusi, avviliti , gli occhi cerchiati di pianto
invano hanno cercato di capire la triste follia
di uomini armati dispensatori di morte e distruzione;
fuggono dalla miseria, da un mondo privo di futuro,
ingenuamente, non privi di coraggio, rincorrono un sogno
dimenticare gli scoppi e il fragore delle bombe,
le vite spezzate, i bambini sfortunati su stampelle,
e madri chine su corpi freddati da pallottole vaganti
sfuggite all’incerto dito di coetanei soldati improvvisati
costretti a sparare da capi assetati di potere.
Sono disposti a naufragare in terre prive di nemici,
pur di praticare dignità in un mondo di pace ed armonia.
E spesso le cronache raccontano di crudeli destini
Che non premiano la disperata lotta per la vita,
per la barca incerta e il carico pesante, l’onda violenta
porta con sé propositi e lascia silenzi e pianti;
per alcuni allora svanisce la speranza
con altri mezzi, ma stavolta sereni, tranquilli
sono diretti ad altra spiaggia, altro approdo
dove regna incontrastata pace ed armonia
….. si incamminano stavolta verso il Paradiso.
Autore:flavio.46
Contributo di
, 16 ottobre 2009 05:28.
Chissà che almeno li siano accolti, che abbiano la pace, che ogni essere umano a diritto, almeno in paradiso abbiano il premio meritato, per si tanto coraggio.Veramente dolce e bella nella sua drammatica crudeltà, grazie di farci pensare ogni tanto, a persone certamente più sfortunate di noi
Flavio che tristezza in queste tue riflessioni ,e non sono dettate dalla fantasia,purtroppo ! Buona giornata Flavio
Triste realtà, ma purtroppo vera! Quanti sogni nutrono queste persone all’atto della partenza, sperando in una vita migliore! Folle utopia la loro xche’ poi, una volta arrivati, quelli che ce la fanno, sono costretti a svolgere la cosiddetta “arte di arrangiarsi” e tutte le loro speranze riposte in questo viaggio sfumano come nebbia al sole. Bravo Flavio che ci fai soffermare a riflettere su un problema “grosso” che affligge queste popolazioni, costrette x fame a lasciare la loro terra!!!!
Flavio , quadro desolante ci presenti nel tuo scritto,vite che non sono più vita,ma tragedie immani.Purtroppo nel mondo c’è “l’umanità” che permette queste situazioni tristissime che tu hai descritto .Sbaglio o l’avevi già scritta?Mi pare di ricordarla e mi ha fatto piacere rileggerla.Bravo, molto bella
Si, Edis, l’avevo già messa in Poesia di Eldy qualche tempo fa, ma penso che faccia bene ricordare di tanto in tanto le vicende di questi sfortunati.
Ciao