Correre, correre sempre più forte
per non restare indietro.
Allora vai correndo, per afferrare
tutto ciò che c’è da prendere,
corri in questa modo forsennato
per non essere schiacciato.
Tutto sfreccia così velocemente
davanti a te, che devi guardare
attentamente per non farti travolgere,
tra l’indifferenza della gente
Allora corri per arrivare in tempo,
ma sopraggiunge l’affanno è
sempre più stanco arriverai.
Vorrei capire,
ma con chi hai questo appuntamento?
Che corri così tanto,
da non riuscire a trovare
il tempo nemmeno per pensare,
se continuerai così cosa ti rimane?
Fammi capire se vuoi vivere o gioire,
ma se non cambierai
così potrai solo morire.
Guardi dal finestrino,
non vedi niente è
troppo veloce la sua corsa.
Allora suoni il campanello,
finalmente vuoi scendere.
Autista, per favore, fammi scendere,
gridi, voglio andare col mio passo,
voglio, finalmente,
ragionare con la mia mente
per vedere con i miei occhi
tutte quelle cose belle,
create per essere osservate,
per essere gustate,
mi auguro di arrivare
veramente in tempo,
prima che tutto sia distrutto
Ma quando ci renderemo conto
di tutto questo, speriamo,
non sia troppo tardi!
autore:domè
Contributo di
, 30 settembre 2009 05:08.
domenico, ricordo bene questa tua poesia che mi aveva colpito in modo singolare la prima volta che l’ho letta.Come ho già detto parecchie volte , quando un lettore ricorda a distanza di tempo uno scritto , vuol dire che l’ha colpito.Ti stupirai che io commenti una tua poesia, perchè è da febbraio che non lo faccio.Questa è bella,sentita e meditata