Questa vita, una candela accesa, lentamente si consuma, finchè un alito di vento, spegnerà la fiammella.
Ricordi lontani, momenti trascorsi, da trascorrere ancora, che non si ripeteranno più, semplice raccolta, di emozioni, gioe e dolori, trovano rifugio nel cuore.
Fà che i giorni, non si complichino, non siano diffcili, bastano le perplessità, ad occupare troppo tempo, la coscienza mormora frasi, che cercano un cambiamento, lo stupore, per un nuovo orizzonte, non più irraggiungibile, un sogno da prendere al volo.
I progetti fatti, non contano più. Non sono lo stesso di ieri, non so domani chi sarò, tutto ciò che ho adesso, non è quello che, in fondo, volevo.
Ogni giorno che fugge via, lascia un segno sul corpo, nell’ anima, una voce dentro, mi dice : Il domani sei tu, basta volerlo.
Dare un calcio a tutto, andar via, strappare le pagine di appunti, di ciò che voglio scordare, se ci fossero solo certezze, sarebbe facile, ma le stagioni della vita, hanno sorrisi e lacrime, inutili amarezze e rimpianti.
Prendo la mia vita sottobraccio, sorridendo ricomincio a camminare, bellissima, nonostante tutto, bellissima, se vi vorrai entrare, mi fermerò ad aspettare.
Ecco la notte, sommessamente, avvolge ogni cosa, confondendo forme, colori, reca un carico, di antiche paure, nuove speranze, che si dissolvono, al primo timido, raggio di sole.
Un sottile diaframma, divide coscienza, da sogni, separa la vita, dall’irreale.
Tutto scompare, nella nebbia della mente, anche il dolore, riaffiorano passioni, dimenticate dalla ragione.
Tra fantastico e reale, il cuore, smarrito, insegue un sogno confuso, fugge un incubo disperato.
Ecco la notte, adesso va via, lascia un ultimo sogno, un regalo che il tempo, impietoso, ruberà.
Quotidiane follie si alternano a quotidiani terrori . Si è persa la bussola della rotta pensata , tutto si sgretola nell’incerto futuro , le speranze fuggono verso lidi lontani. Anche l’ultimo grido di chi si è fatto uomo per stabilire il riscatto dal peccato e dal male, stremato dal dolore rantola sofferente “Eloi , Eloi , lamma sabactàni “.
I problemi che di giorno vivo internamente la notte ritornano ingigantiti, immensi! E’ tanto più difficile combattere quando sono sola a dibattermi in questa nebbia umana! Se il giorno mi travolge lasciandomi inerte, la notte mi avvolge in oscure coperte! Di notte le strade resteranno ancora deserte, senza storia, nè memoria. Disperarsi a che serve? Non è forse un gioco?