
Scrivere è diventato impellente,
sono a mio agio scrivendo,
riempie i miei grandi silenzi,
mette musica
alle mie giornate solitarie,
adesso, ancora così grige.
Sole dove sei?
Perché ti nascondi al mio sguardo?
Aiutami a non stancare i miei amici,
con tutto il mio scrivere.
Lasciami uscire,
Il tuo calore mi da gioia,
mi sento felice.
Tu non riscaldi solo le mie membra
ma anche il mio cuore,
rinnovi il mio interesse
per un nuovo giorno,
dai la curiosità di vivere.
Autore:robbi

di admin, il 28 marzo 2011 02:49. - Commenti

Nenti è cchiù forti di l’amuri,
quannu arrinesci a rrubariti lu cori,
cu ranni maistria ti sapi arrivutare,
fa chiddu chi voli, comu megghiu cci pari,
ti fa passari li pena di l’unfernu,
pì poi purtariti n’paradisu.
L’amuri cà ti pigghia l’animu,
ca un canusci masculu o fimmina,
ca s’addiverti a jocari ccu ttia
comu un picciriddu capricciusu,
gioia e duluri su li so rriali.
Inutile spiarici ‘u picchì,
tantu iddu fa lu surdu e un t’arrispunni.
L’amuri è amuri, chi ccì vo’ fari,
chiui l’occhi e lassati pigghiari.
Niente è più forte dell’amore,
quando riesce a rubarti il cuore,
con gran maestria ti sa raggirare,
fa ciò che vuole, come meglio gli aggrada,
attraverso le pene dell’inferno,
ti porta in paradiso.
L’amore che prende l’anima,
non conosce differenza tra uomo e donna,
si diverte a giocare con te,
come un bambino capriccioso,
regalandoti gioie e dolori.
Inutile chiedergli perchè,
tanto fà il sordo e non ti risponderà.
L’amore è amore, cosa vuoi fare,
chiudi gli occhi a lasciati andare.
PS.
Capita, ogni tanto, che la mia sicilianità
prenda il sopravvento, riportandomi con forza,
a quelle che sono le mie radici.
Ecco, allora, che mi ritrovo a scrivere
nel mio dialetto, il dialetto di quella
terra che amo così tanto.
Credo che capirete e vorrete perdonare
questa mia piccola debolezza perchè
ognuno di noi porta sempre nel cuore
l’amore per i luoghi natii.
di admin, il 27 marzo 2011 04:04. - Commenti

Vorrei che.. .
Vorrei prendere in prestito le parole,
quelle dette mai, ma lontano più della luna
ascolto il silenzio,qui fra infinite distese
di sabbia. La notte è scesa gia da un pò, c’è
una stella che riflette i pensieri miei,
dove sono tutte le mie cose più care, sento..
anche una voce.. mi sta parlando di te, non
vorrei ascoltare, lasciami andare vorrei
gridare..posso ancora volare, lassù ..
in alto..fra colori veri, dove il sole
del mattino è una nuova frontiera da
raggiungere… Ho negli occhi quella
scena..quel bacio innocente di bambina
sulla mia guangia, quelle braccia tese
in un abbraccio..unico regalo di questo
schifoso vivere.. quello sguardo di uomo,
che distante mi fissa..e ringrazia con quella
mano..tesa in alto verso il cielo ,in un saluto..
mentre la Toyota col suo autista, armato di Ak-47,
prende la strada alzando nuvole di polvere .
C’è un pò di pace adesso..vorrei avere indietro
il mio tempo che non trovo più, vorrei essere
a casa mia,perso nel mare di parole di un racconto che non finirò mai di scrivere
nello schermo di un freddo pc… .
E’ il racconto della vita , la mia.
Qualcuno un dì, disse che ero un grande,
poi qualcun altro disse che non contavo
niente.. forse non sapeva che volevo
una carezza anch’io, forse non sapeva,
ma prova tu a camminare a piedei nudi..
a cercare ogni giorno una risposta
ai tuoi perchè.. e non è bastato il
tempo.. ancora cerco quel perchè.. .
di rob, il 25 marzo 2011 17:33. - Commenti

Tre Persone, tre cani, un parco
La storia che voglio raccontare, ha come ambiente un parco, due donne, un uomo, tre cani. Tutti i personaggi che si muovono in questo racconto non sono frutto della mia fantasia, ma sono personali veri, reali , come vero è ciò che voglio raccontare.
Avendo io trovato la mia cagnolina nell’estate del 2009 in campagna ed essendomi recato poi a Milano in ottobre del 2009 In questo gruppo io, Roberto, sono entrato a farne parte nell’inverno 2009.
Questo gruppo, non so quanto si sia formato, ma penso già da tanto tempo , perché il rapporto di amicizia che c’è tra loro è troppo profondo
Comunque, malgrado mi sia integrato per ultimo in ordine di tempo , mi sono trovato sin da subito a mio agio. Tanto da poter dire, senza ombra di dubbio, di aver avvertito, sin da subito, quella tipica sensazione di chi abbia sempre fatto parte di esso. Questo, grazie alla calda e amichevole accoglienza che mi hanno accreditata.
Tutte le mattine alle ore sei, che piova, che nevichi o che tiri vento, siamo sempre presenti, al nostro posto di ritrovo.
Alle volte ci presentiamo tutti assieme, altre, invece, ci presentiamo ad orari differenti ma l’inizio della passeggiata avveniene sempre insieme. Era un tacito accordo, rispettato ben volentieri da tutti noi.
Come raccontavo sopra, i soggetti di questa storia sono; due donne, un uomo e tre cani.
Che, durante la passeggiata mattiniera, lungo quei i viali, con appresso i nostri cani, in quel silenzio accattivante tra il verde di quel parco ben curato e altamente profumato , si raccontavamo le loro storie, le loro emozioni, le impressioni del giorno prima.
Gli argomenti che di solito svolgiamo , vertevano, quasi sempre, su i programmi televisivi. Il fatto strano è che, spesso e volentieri, scoprivamo di essere sintonizzati sugli stessi programmi, e quando questo avviene all’unisono ci lasciamo andare alla solita risata di rito, come a voler dare conferma all’intesa che c’è tra noi, agli stessi interessi che ci accomunano Dopo esauriti gli argomenti televisivi, passavamo ai racconti di vita quotidiana, a ciò che ci era capitato nell’arco della giornata, specialmente in famiglia ,
La Sig Carla sembrava un personaggio del libro CUORE.
Sposata in giovane età: 4 figli un marito e due suoceri, un lavoro e la casa da rassettare senza che nessuno l’aiutasse. Purtroppo, era rimasta vedova da qualche anno, quando, oramai ,i suoi figli era fuori casa. Non ci penso due volte a dedicarsi anima e corpo a qual bellissimo cagnolino, dal nome insolito (Sansone), ma, dalla dolcezza e dall’indipendenza da lasciare tutti noi senza fiato. La sua compagnia, l’affetto che nutriva, l’aiutarono moltissimo facendogli superare superare quei periodi di tristezza che, di tanto in tanto, l’assalivano.
Personalmente, posso dire che ho sempre avuto verso di lei una particolare ammirazione, non che verso la signora Marilena, fosse da meno, ma essendo due soggetti differenti, venivano considerati ed ammirati differentemente, Per esempio: la sig, Marilena, pur essendo più giovane, aveva un carattere molto forte, da imporsi come capo branco. Anche lei si era sposata molto giovane ed aveva una figlia già di 31anni, che viveva per conto suo. Avevano una azienda nella quale ci lavoravano tutte e tre, anche se bisogna dire, che per quello che era come persona, per l’impegno, il carattere e le capacità naturale di affrontare qualunque situazione gli capitasse davanti , era considerata anche lì perno centrale. Tutto, purtroppo, ruotava intorno alla sua persone, lasciando un segno profondo nel suo umore.. Infatti , la mattina quando ci si incontravamo in quel parco , ci rendevamo conto subito del suo umore e facevamo di tutto per tirarla su . A dire il vero, oramai eravamo così affiatati che ci leggevamo subito in viso, niente ci sfuggiva, niente passava inosservato e tutti quanti, ognuno a modo suo, cercavamo di sostenere chi avesse più bisogno. Lei, poi, aveva hobby del computer, gli piaceva seguire la chat, e non perdeva occasione di raccontare le più svariate novità. Non c’era mattina che non ci rendesse partecipi dei suoi dialoghi di chat . In modo particolare di quelli che faceva la sera, tantissime volte si intratteneva fino a notte fonda , arrivando poi al parco con gli occhi semi aperti , per il sonno che aveva perso .
Il suo bellissimo cane si chiamava Otto , e ,manco a farlo apposta, anche lui era come un capo in quel gruppo, alla pari della sua padrona, Infatti,Sansone e Daisy lo seguivano in tutto quello che decideva di fare. Marilena era orgogliosa di lui , pur non sapendo chi l’avesse addestrato , ripeteva spesso che chiunque l’avesse fatto, l’ abbia fatto con gran bravura e col massimo impegno. Era bello ascoltarla nei suoi discorsi , riusciva a farsi volere bene da tutti noi, tanto da credere che se non ci fosse stata una come lei, bisognava fare carte false per inventarla.
In fine ci sono io, Roberto, sono il secondo del gruppo per anzianità. Sono sposato da trentotto anni
Ho due figli. Sono il più colorito del gruppo, sono il più ciarliero, spesso intrattengo il gruppo con racconti di ogni tipo: Dalla politica, allo sport, ai nativi Americani, a tutta l’attualità. Ho l’hobby della raccolta funghi. Faccio parte degli Scout. In estate mi assento dal gruppo per circa tre mesi in quell’occasione (mi manca molto il gruppo)
Il mio cane è la femmina del gruppo, si chiama Daisy , ha circa quattro anni, è molto docile, ed è difficile non volerle bene.
Non spetta m’è dire se all’interno del gruppo mi vogliono bene. Spero tanto di si.
Forse ci crederete un po’ pazzi, camminare a quell’ora nel parco. Ma vi assicuro che sono le ore più liete, più gioiose che io possa passare.
Autore:Stefano
di admin, il 17:19. - Commenti

La vita non è una cosa seria,
trascorriamola così per come viene,
accettando i regali che ci fà,
senza prenderla troppo sul serio.
Si, il tempo passa e noi cambiamo,
ma è solo un mutamento esterno.
Un capello bianco in più,
il crearsi di una nuova ruga,
può davvero esser così importante,
quando dentro sentiamo
ancora profumo di giovinezza,
quando il cuore è sempre pronto,
a raccogliere una nuova sfida.
Anche se non sempre
ci tratta con benevolenza,
non deve esserci tempo per recriminare,
piuttosto ricordare che dopo
la notte torna sempre il sole.
Si la vita ci appartiene,
il più bel regalo che
ci potevan fare.
Impariamo a sorriderle e vedremo,
che anche la vita ci sorriderà.
di admin, il 24 marzo 2011 05:25. - Commenti