Era il tempo dei sogni
arcobaleni dipinti
sullo sfondo di piccoli giorni
uguali a gocce stillanti
una , poi una , poi una .
Forse monotona come eco
sempre solo una nota
cantata a due voci
come sempre
tra il tedio e la luce.
E le piccole piante
a lungo coltivate
“gioie e dolori”
come è vero ! Mi dicono.
Confusi tra l’amore e l’amare
decisi ad andar oltre
fino in fondo.
Scommessa quasi vinta
per ogni dubbio celato
per ogni speranza chiamata
così è stato !
Ora cerco la mano
con una goccia dagli occhi
forse lacrima o amore
sì amore , ecco ,
solo tenero amore.
autore:francomuzzioli
Questa poesia è stata scritta da , il 12 gennaio 2010 at 19:12, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
Arco morbido
dai languidi presagi,
seguo la linea
del fianco dolce
che in ombre lievi
sfuma
nel colore ambrato
delle carni.
Immobile
nel susseguirsi
di soavi curve
disegna
nel biancore delle coltri
proibiti sogni
che vorrei cogliere
con mano d’artista.
Il desiderio inciampa
nello stupore dell’occhio
e si ferma
per non mutare immagine
e armonia .
autore:francomuzzioli
Questa poesia è stata scritta da , il 11 gennaio 2010 at 19:18, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
Aprivo l’uscio e portavo
nell’odore di muffe antiche
ciuffi d’erba tra le suole.
Alto come il mento
il grande desco di pane fumante
e il nonno fatto di tabacco e sorrisi
mi chiamava col ghigno del saggio
per insegnarmi il cammino delle fole.
Cantilena , cantilena ,sempre la stessa,
sui gradini di sasso , sulle panche di ferro,
sul ciliegio sbucciaginocchi
e sul tasso e sul pioppo e sull’olmo,
lanciavo il grido di cucciolo felice ,
eco di profumi ed odori
della campagna aperta.
E si vedeva la stella della sera
come un bottone da panciotto
e la rana e la mucca e il pipistrello ubriaco.
Io, piccolo piccolo, stretto
alla calda anca di mia madre
attendevo come sempre la notte,
lieve come il mio respiro.
autore:francomuzzioli:
Questa poesia è stata scritta da , il 10 gennaio 2010 at 21:01, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
Eravamo due
sin dall’inizio
foglie cadute mille e mille
ma sempre diversi
erano i suoni.
Forse armonia si cercava
un diapason
che formasse un unico canto.
Non senti l’eco
del nostro coro ?
E’ piaciuto anche al destino
che sino ad ora
con noi è stato mite.
Diverso è il come
e diverso è il quanto
come sole e luna
indispensabili però
l’uno all’altra.
Non dolerti
se non degli spettri
che covi
piccolo uovo
che non dà vita.
Cerca nelle tante gocce
del mio pianto
le tante gocce del tuo
di dolore e di gioia
simili simili
ma non crucciarti di più
eravamo due
sin dall’inizio.
autore:francomuzzioli:
Questa poesia è stata scritta da , il 9 gennaio 2010 at 12:26, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui
La luna riflettè i suoi occhi
quasi nascosti sotto l’ombra delle ciglia.
Mi guardò attonita,
trappola del ricordo sfumato dagli anni.
Il sorriso , sì il sorriso era il suo
con quel nonsò che la faceva splendere.
Dicemmo frasi , banalità , circostanze.
Eppur mi parve scorger un lampo
nello sguardo umido di cerva
come per dire , ma sì tu proprio tu.
Ci raccontammo i casi della vita ,
scambiammo tristezze e rimpianti ,
poi mi tese la mano , sempre alabastrina
la strinsi un poco nelle mie
con un trepido e sconsolato addio.
autore:francomuzzioli:
Questa poesia è stata scritta da , il 8 gennaio 2010 at 20:15, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui