Autunno,
Una sega stridula
Rombi d’auto, strilli di bambini
I clacson si alternavano
Cinque donne quattro uomini
Curiosi a guardare
Due donne a litigare
Braccia che lanciavano borsette
calci improvvisi, urla rabbiose
Giù sull’asfalto un ragazzone disteso
Il rivolo di sangue gocciolava sull’orecchio
Si perdeva dietro la nuca stillando
L’ambulanza arrivò raccolse e ripartì
Due carabinieri portarono via due donne.
Puntuale calò la sera
Foglie gialle volteggiavano tristi
Si accasciavano esauste
Rallegrando il manto di luci dell’asfalto
Due foglie gialle atterrarono
Sulla chiazza di sangue
Una folata di vento le accostò.
La pioggia confuse lo sguardo al guidatore?
Forse il ragazzo contemplava la mente altrove?
Forse doveva ubbidienza al Destino,
Al suo criterio di scelta, forse? No, certo!
E’ pure certo che Lui
Non voleva essere scelto dall’Ignobile.
Sul marciapiede
Una foto in cornice, un mazzo di fiori
Dichiarano un ammanco di cuore
Il 2 di ogni mese la madre
Si ferma si china depone riparte
Con il cuore a brandelli.
Se fossi un attimo Dio
Cercherei io stesso
d’investire Il Destino.
autore:ducky
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Pa’, frangevi le onde
Come un veliero con le vele gonfie
Frangevi le onde accartocciate
Al timone il tuo capitano serrando le mani
Custodiva il timone
Sbirciando il tuo viso all’orizzonte,
e quella tua timida follia
Felice di puntare dritto
A quel calore, anch’esso folle
Oh, quel veliero…come frangeva le onde
Pa’, era il nome che il capitano
Diede al timone
Che serrava …serrava… con mani sicure
Con le onde placide, mansuete,
Sussultava il mare
Il sole aveva disteso il suo manto,
Caldo e mite
Folate di intriganti tepori
Lambivano il cuore del capitano
Che trasaliva alla scia delle sue lacrime
Che serrava…serrava…il timone
Con mani sicure
Oh, quel veliero…come frangeva le onde
Alla tempesta il timone non resse
Ed essa strappò via il timone al capitano
Ed egli affranto approdò nuotando fino a riva
Accasciato e boccheggiante sollevò lo sguardo:
L’orizzonte era sparito
Mentre il sole macchiato da una nuvola nera
Fuggiva… lui, non più capitano,
affondò il viso nella sabbia
e unì le lacrime alle onde del mare.
autore:ducky Ottobre 09
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Un treno…
Occhi ansiosi
Sul treno…
Istanti che dilatano
L’agognata immagine
Col treno…
Comunità di parole
Legami d’amicizia
E poi
Un sodalizio di cuori strambi
Ma solari che amano
Dal treno…
Decorato di nuova primavera
Di prati gravidi
Di tepori ignari e margherite rinate…
Lei apparirà
e…
a due passi da quel treno
spazzerei via il Tempo odioso
e poi all’Eternità implorerei
Tempi lenti, Tempi lunghi
Tempi di baci…inzuppati d’Amore Dolce.
autore :ducky
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E’ notte!
La mia mente confusa si proietta
Nella grande ombra
In questa notte senza stelle
Il cuore percuote
Il silenzio placa l’anima
Rombi prolungati d’auto
irrompono, dileguano a poco a poco
La luna si accovaccia in una grossa nuvola
Le luci lontane dialogano con le ombre, nella pace
Spargo lo sguardo, respiro profondo
Affiorano i ricordi
In una frenetica danza priva di musica
Oh come vorrei rivederti Piccola mia
Seduta tranquilla sul muretto ad ascoltare
Come vorrei ammirarti un solo attimo
Per risentire i fremiti di quell’ultimo abbandono
Quel giorno di primavera sussurrasti
Ti annuso… e aggiungesti…come un cagnolino
E sorridevi!
Sorrisi anch’io…e poi
Cedemmo la ragione alla follia
Le anime esagitate, poi s’acquietarono
Affrante
Nel cielo terso le rondini squittivano
I tuoi toni tenui, i tuoi sussurri languidi, il tuo respiro,
il tuo sorriso accennato, il tuo aggrottare le ciglia,
l’aroma della tua pelle, le tue piccole mani:
in coro seducevano
Mentre le rondini continuavano a squittire
Incantavi incantata come una cucciola
Accovacciata ai piedi del padrone,
Col lo sguardo languido e la femminilità così naturale.
Quando sbocceranno di nuovo le rose rosse
Sarò pronto a rivivere gli stessi attimi
Ma…quando penso che sei Lassù
Vivrò le primavere più tristi
Con un sole che non mi scalda più.
autore:ducky
I
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Non e’ morale se siete succubi di qualcuno
Non è morale se fingete falsi sentimenti
Non è morale se vi sentite inferiori
Non è morale turlupinare un bambino,
né un uomo, né un vecchio, né una donna
Non é morale ignorare nuovi percorsi
e raggiungere orizzonti più gratificanti
Non è morale se non vi sentite responsabili della vostra vita
ignorando il riguardo verso voi stessi:
ma schiavi…!
Non è morale trascinare la vostra vita
con chi non vi ama
e che strumentalizza il vostro corpo
per soddisfare impellenti voglie
Ma,
E’ divinamente morale
Scoprire riconoscere, ricambiare e difendere l’Amore
quello Vero e Sublime.
Siate coraggiosi AMANDO
Sicché l’immancabile Coscienza non vi tormenterà
con i suoi aculei
perché quando Il Giudice Supremo
vi chiederà se avete amato,
possiate rispondere:
SI, HO AMATO
anche se ho sofferto pene strazianti
mi bastava vederla
mi bastava sentire la sua voce.
autore:ducky 20/sett.09
DUCKY
20 sett. 09
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