Mia cara amica stai soffrendo
il tuo cuore piange.
Lacrime amare rigano il tuo volto
il sorriso è spento.
Mia cara amica,
pensa ai bei giorni passati,
eri felice, sorridente
Eri così bella.
Il tuo viso risplendeva di felicità,
i tuoi occhi brillavano.
Mia cara amica,
sei così bella quando sorridi,
il viso si illumina,
hai una luce speciale nei tuoi occhi.
Mia cara amica,
la vita è così breve,
non soffrire per chi non ti merita.
Non merita una tua lacrima chi ti fa piangere.
Mia cara amica,
fammi rivedere il tuo sorriso.
Mia cara amica ,
ti voglio bene
ti vogliamo bene,
sorridi per noi.
Autore: Maurizia
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Al mio piccolo amore…
vorrei prendere la tua mano,
per accompagnarti nei sentieri della vita,
addormentarmi vicina a te,
cantandoti la ninna nanna,
aiutarti giorno dopo giorno,
a realizzare i tuoi sogni,
vorrei fermare il tempo ad ogni tua carezza,
vorrei essere eterna,
per non lasciarti mai,
offritrti un futuro meraviglioso,
ma., l’inverno avanza…
la neve già imbianca i miei capelli…
dormi mio piccolo amore…
Autore: Elisa
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IL RITORNO
Da lontano siamo giunti invano,
se i valor non trasmettiamo,
anche se portiamo in cuore
la scintilla dell’amore.
Il pensiero non ritiene,
scorda il misero onde viene.
O umano pellegrino,
che rinnovi il tuo cammino,
non scordar di seminare
il valore primordiale.
Già l’esempio ci fu dato
e l’Amor ci fu donato.
Solo tu puoi rinnavare
del Signore il sublimare,
lascia amore ovunque sei,
dona gioia ovunque vai.
Un’ambascia abbiamo in cuore,
consegnata dal Signore:
ricordar nel divenire
quanta gioia nel partire.
Tale gioia trasmettiamo
al fratello che incontriamo:
non importa se il fardello
sia pesate, brutto o bello
ogni volta che agiamo,
sempre amore seminiamo.
Dove passi lascia il segno
e la traccia del tuo impegno;
spargi sempre a piene mani
la speranza del domani:
non importa tutto il resto,
tanto il viaggio è breve e lesto.
Quelle mani sostenute,
quel dolore consolato,
un sentiero formeran
quando a casa ti richiameran.
Autore: renzo3.vr
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Un inno ai poeti …E a te mia dolce Franci
…Voi tutti siete morti eppur vivete
Nel mezzo del mio cuore e della terra
Un folto canto s’alza dei poeti,
di voi maledetti, il sangue ho asciugato,
di voi pazzamente il cerebrale ventre
ho riempito di canori fluidi e di chimere!
Quanti di voi son caduti prima?
Quanti di voi han vissuto a lungo?
I poeti muoiono giovani e le poesie
hanno il candore di restare eterne
mentre voi non rimanete e si vorrebbe
che tutti i fiumi acqua del mare ai monti
recherebbero. Scomodi poeti figli di
profeti sognatori che nel fumo della
pace incendiarono città mai viste.
Dai fiumi trionfanti, a mucchi,
uscirono gli accordatori di utopie
uscirono per abbracciare i fiori
e il vento si inchinò e il mare
si raggruppò nel cuore della terra
perché i poeti si erano alzati e
avevano parlato nelle loro visioni
di vita nuova e di Eldorati brulicanti
d’amore speziato e perfino il cielo
si curvò ad ascoltare le nuvole
trattennero le piogge perché dagli
occhi dei poeti fiamme uscirono,
torrenti uscirono, perché voi soli
di tutte le creature alate sapete
piangere e sapete rompere il silenzio.
Quanti di voi son caduti prima
Per una polvere bianca o per il vino?
Voi compagni del mio tempo:
tutti della scuola men che io
che lavoravo a fabbricare i muri
questa è stata per me la mia salvezza:
il non ricevere il facile denaro,
capire un dolore e non fuggire via
tenere forte il viso nel lavoro
e poi viaggiare a sera di Poesie.
O rimanere nel chiassoso buco
dell’infinita piazza consumata nel
premere la mammelle della dea Sofia.
A voi compagni persi per la strada
a voi poeti decadenti e persi,
divorati dal tripudio magico del verso
voi senza fratello senza più sorella
dov’è il baluardo di tutte le utopie?
Dov’è la terra rossa coltivata
con braccia comune e con comune idea?
Dov’e’ la gioia, la calma, l’allegria
di una terra unificata e fiera?
Ribellarsi alla vita tutti i giorni
e nelle tasche piene di perdizione
di tutte le poesie buttate e lette
di tutti voi cantori della terra
non resta che un intruglio passeggero
d’amore e d’odio e d’altro amore spero!
Autore: Calcio
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L’AUTUNNO
L’autunno dai mille colori
L’autunno dai mille profumi
L’autunno,cominciano i primi freddi
In casa si accende il camino
Al chiaror della fiamma i cuori si riscaldano
I visi si arrossano al calor del fuoco
Le caldarroste scoppiettano
Le patate dolci sono squisite e fumanti.
Nell’aria profumo di mosto.
Lo sguardo va oltre il vetro
Un tappeto morbido colorato ricopre il giardino
Un tappeto di foglie multicolori.
La sera i passanti con il bavero del cappotto alzato
Camminano frettolosi.
L’autunno, la sera comincia presto
Ci si riunisce intorno alla tavola
Una minestra calda e tutti sono felici.
Autore: maurizia3.vi
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