NOSTALGIA
Sento la nostalgia che mi attanaglia il cuore
tanto è il tempo
che sei lontano amore.
Sgrano gli occhi verso il mare
sono solo…….. mentre
il sole sta per tramontare.
RITORNA !
Mi manchi tanto amore
io ti aspetto
lui un poco muore.
Questa poesia è stata scritta da anonimo. Lascia un tuo commento qui
Se guardo gli occhi tuoi
al chiar di luna
vedo specchiarsi in essi
l’universo.
Mondi infiniti ruotano
nelle pupille tue.
Catturano i miei pensieri
e li trascinano lontano,
sempre più lontano
in vorticose orbite
attorno all’Essenza
del tuo Essere.
Enigmatico viaggio
microsiderale, destinato
a riportare il mio IO
a confondersi con
la tua, per me, sublime
REALTA’.
Questa poesia è stata scritta da Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui
Nei respiri dei mattini,
imperlati di tenere aurore,
abbaglianti chiarori serali,
nei novelli raccolti,
in sfondi di atmosfere – agropastorali.
IO
Dischiudo le palpebre come in un sogno,
di reminescenti aspettative
in dialoghi di pace
nelle braccia del cielo,
ai nostri assensi – inviolati,
di trionfante amore,
in aperture di anime nei voli,
nelle tracce esistenziali
di una tempesta – implacabile,
di disumana calamità.
Nei gradini della vita,
auspicherò una somma giustizia
per la tanto martoriata
terra mia di Sardegna,
che piange i suoi lutti
per l’immane apocalittica sorte…
Questa poesia è stata scritta da simona. Lascia un tuo commento qui
Vago
alla disperata
ricerca del nulla
di un qualcosa
che non conosco
Giorni senza
luce
avvolto dalle
Tenebre
Esito …….barcollo
nelle notti
insonni
Poi
in lontananza appare un
Sorriso
Ma è solo un sogno
a occhi aperti.
Questa poesia è stata scritta da trastevere. Lascia un tuo commento qui
Aprivo l’uscio e portavo
nell’odore di muffe antiche
ciuffi d’erba tra le suole.
Alto come il mento
il grande desco fumante
e il nonno fatto di tabacco e sorrisi
mi chiamava con il volto del saggio
per insegnarmi il cammino delle fole .
Cantilena , cantilena , sempre la stessa
sui gradini di sasso , sulle panche di ferro ,
sul ciliegio sbuccia ginocchia
e sul tasso e sull’olmo e sul pioppo ,
lanciavo il grido di cucciolo felice ,
eco di profumi ed odori
della campagna aperta .
E si vedeva la stella della sera
come bottone da panciotto
e la rana e la mucca e il pipistrello ubriaco .
Io , piccolo piccolo , stretto
all’anca calda di mia madre
attendevo come sempre la notte ,
lieve come il mio respiro.
Questa poesia è stata scritta da francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui