Le ossa spezzate
tra schegge impazzite
nelle polveri d’odio
dei mercanti di morte.
Ardono le pire
per sadiche credenze di potere
e tutto si tiene
nelle voci degli dei
per i quali si uccide , lungo
le strade del tempo e della storia.
Martiri donne , vite inermi
gettate di infanzie stupite.
Bocche spalancate nel grido
ultimo di vita
fischia il proiettile e via
altro fiore reciso.
Ma capirà l’uomo la natura di pace?
Proverà orrore nell’inutile fine ?
Soffro tutte le sofferenze del mondo.
Piango tutte le lacrime delle madri.
Urlo tutto il disprezzo dei padri .
Ma sarà sempre poco
nell’ignavia del giorno dopo giorno
e rimarrò con il pugno chiuso
nella speranza di un nuovo Messia.
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Ci proteggeremo sotto
le ali del vento
Stupidi, fragili,
ammaliati dalla semplicita’
e nel cuore la passione
di quelle notti infinite
a giurarci tra gemiti
e sorrisi la nostra fedelta’
Quanto amore in noi innamorati,
Noi che entriamo nella vita del mondo
e costruiamo castelli nella nebbia
tra albe dorate e fiumi tinti d’argento
Sfiniti, perduti nei teoremi del mondo
per ritrovarci nella fantasia e
nella logica della nostra pazzia.
E poi felici
conteremo ad una ad una le stelle
condanneremo tutte le guerre
che un giorno ci separeranno
e, dinanzi a quei fuochi lontani
la nostra passione ci unira’
nel debole respiro
di un unico corpo
tra i bianchi veli e candidi manti.
E agli eco profondi
dei nostri silenzi
alle uniche perle
del nostro immenso mare
noi innamorati affideremo
tutti i nostri sogni
e le radici del nostro tempo
per non dimenticarci mai.
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Maria Mater Dei
sul tuo seno egli , terra ,
succhiò il frutto
di impossibile fato.
Uomo tra gli uomini
natura d’ossa e carne.
Forse , Mater dulcissima ,
scambiasti l’Angelo
con il primo pensiero
senza mediazione d’amore.
Nato per naturali vie
dove tutto ha inizio
per rispettar la regola
che conduce ogni cosa .
Mater, come tutte le madri
donasti il tuo ventre
alle peripezie del mondo
figlio tra i figli.
Egli parlò lungo le strade
e il vento portò avanti
messaggi mai dettati.
Sconvolse l’acque
di remoti tempi.
L’eco tuonò
nel rimestar dei verbi.
Profezie e previsioni
si confuser col vero.
Surgesti ad esempio
nelle icone e nei canti
umile tra le umili.
E fosti col tuo grembo
a generare l’uomo
che chiamasti Gesù.
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