Il mio eterno mare,
calmo e trasparente,
Entravamo in acqua
La mano nella mano
Tutto intorno sorrideva:
L’onda di risacca
Il verso stentoreo
Di gabbiani in volo
Pronti a ghermire
Il pesce di scarto.
I giochi sulla spiaggia,
I corpi abbronzati
Dal sole d’agosto.
La tiepida carezza
della brezza di mare
Fra i capelli.
E la sera sulla spiaggia,
La luna piena,
Il fuoco di un falò.
Momenti felici,
Vivi nei ricordi.
Un lampo
E poi la notte
Non sono nostre
Le orme sulla sabbia
La luna è intristita,
È spento il fuoco di un falò,
Invano la mano
Cerca la tua mano.
Eravamo giovani
Sei andata via
Ero un’avventura
Un giocattolo da usare
Per il tempo di un’estate.
Vorrei sapere però
perché conservi
Una rosa avvizzita
In un libro di latino.
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Il silenzio infinito
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Nisida
Da dove arrivi ragazzo, sono l’agente Mesolella, mi dovrai chiamare signore , sempre. Vieni con me , prendi la tua roba, ti accompagno in camerata. La valigia con un piccolo zaino, era tutto quello che avevo.. . I documenti dicono che provieni da un Orfanotrofio, non ci sono denuncie penali,perchè ti hanno mandato qui..? Signore non lo so, è stato un signore anziano , era un giudice del tribunale dei minorenni, ha deciso lui..mia sorella non mi vuole a casa.. e così .. . Bene ragazzo , quello è il tuo letto, e l’armadietto.., qui è molto diverso da dove hai vissuto, non creare problemi, mai, e tutto filerà liscio. Metti le tue cose in ordine, la sala mensa è da quella parte, alla fine del corridoio..ore 12 precise. I quattro ragazzi entrarono, dopo pochi minuti..ehii ma qui c’è uno nuovo, cosa porti di bello in quella valigia.., e giù a rovistare .., la rissa scoppiò istantanea..calci, pugni, sangue dal naso.. dalla labbra, rimasi a terra..stordito. Quando mi svegliai ero nell’infermeria,Mesolella parlava col medico, poi mi prese per il braccio..,e mi portò in cella d’isolamento.. . Ti avevo detto di non creare problemi..ecco adesso fai la conoscenza dell’isolamento, via le fibbia dei pantaloni, via le stringhe dalle scarpe,svuota le tasche.. di tutto quello che hai..anche i soldi.., ti verranno restituiti..non preoccuparti.. . La porta si chiuse..mi guardai intorno era una stanza completamente vuota, solo una sedia, in un angolo, una piccola finestra con sbarre dava sul mare..niente di più.Il tempo passava..ore de ore, poi giorni 2, 3, una settimana.. . Quando uscii mi portarono nell’ufficio del direttore, un uomo sulla cinquantina..che mi scutò da testa a piedi.. . Tu non dovresti essere qui , in questo istituto, ma il giudice ha ritenuto opportuno,visto che non hai parenti che ti vogliono ospitare a casa loro di mandarti qui. Comportati bene, non diventare come loro, per qualunque cosa ci sono gli agenti . Della mia roba in camerata, non era rimasto un gran che..mi sdraiai sul letto , fissavo il soffitto e piangevo.. .Mesolella mi mandò a chiamare nel suo ufficio.. So quello che è succeso, devi fare una denuncia.. . No risposi non denuncio nessuno.. . Se non lo farai, non ti daranno pace, ne quelli ne gli altri.. Bene fai come credi.., solo una cosa, un consiglio, se non reagisci ti faranno a pezzi.. ed io non potrò aiutarti.. . Passarono giorni,quei ragazzi uscirono dall’isolamento.., ridevano, lanciavano sguardi di minaccia,non sapevo cosa fare, fu un’altro ragazzo che tutti chiamavano Meo.. Tu adesso li vai a prendere ad uno ad uno, li massacri.. di botte..ti fai restituire la tue cose.. . Ma loro sono in quattro.. agli altri baderemo noi.. ma tu se non sei un vigliacco..adesso. L’agente Mesolella , girava fra i tavoli della mensa, guardava di qua e di là, forse aveva intuito..incrociò il suo sguardo col mio prima di uscire dalla porta.. . Volarono bicchieri e posate..poi pugni calci..morsi..,le avevo buscate..ma questa volta non ero io a terra.., finii di nuovo in isolamento..ma questa volta , di nascosto mi portavano qualche sigaretta, un giornalino..allora capii ..cos’era la legge del più forte.. . L’agente Mesolella , venne a tirarmi fuori..dopo circa un dieci giorni.. . Adesso ti rispettano, mi disse, ma non diventare un’animale come loro.. non lo sei..stiamo lavorando..per farti tornare a casa tua, da tua sorella, quindi non fare fesserie..se no da qui non esci più. Non hai colpe, di nessun genere.. tranne quelle di non avere più i tuoi genitori..,e di aver trovato un giudice idiota che ti ha mandato in posto come questo.
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Amore,
versi di poeti,
smarrimento d’animo,
sole dopo la tempesta,
dolce sensazione
che prende il cuore.
Amore,
fuoco del tramonto,
volo dell’essere
in infiniti cieli.
Appagamento d’arsura,
sentimento che
coinvolge i sensi
nella sinfonia dell’estasi
autore:antonino8.pa
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Son desto o son morto?
Era già scritto nelle pareti della sua mente, quanto il vento, profanando quella quiete, fece sentire la sua voce.
L’inevitabile destino stava per affiggere la sua firma, in quel percorso tortuoso e logorante, avvolto in un sottile strato di tristezza.
In quella stanza buia, e nel silenzio della notte, cercò la strada, meno infelice, tra quel labirinto di pensieri, dove quelle immagini si mischiavano cosi bene, celando, la vera ragione di una tragica conclusione.
Mentre, quell’uragano, sotto mentite spoglie, cercava in tutti i modi di spingerlo verso un’altra dimensione.
Accrescendo, invece, ancora più di confusione in quella sua già precaria condizione.
Un mondo nuovo emerse, dove, i ricordi e le esperienze di una vita precedente scomparvero per sempre.
L’inizio di una nuova vita, piena d’avventura, si presentò davanti.
In un immenso mare di serenità si trovò catapultato osservando l’orizzonte che si apriva al suo sguardo.Una musica armoniosa proveniva da lontano, mentre i gabbiani giocavano felici, per nulla intimoriti dalla presenza di quegli angeli maestosi che vegliamo sorridenti, pronti ad accogliere l’attimo fuggente.
Ma son desto o son morto?
Ma sono io che vado il giro o è la mia anima che vaga per il paradiso?
E quest’alone di felicità inaspettata, che mi avvolge e mi coinvolge, cosa vorrebbe significare?
In preda ad una paura mai conosciuta, si mise a gridare con forza e decisione:
Lasciami in pace! Io non voglio dimenticare! Io voglio vivere nel mio mondo e nel ricordo di tutto ciò che ho vissuto con passione e orgoglio. Dove ho cantato l’amore, ho ballato di gioia e vissuto nel dolore.
Questa è la mia vita!
Essa, mi appartiene e non mi sarà strappata facilmente, finché non sarà finita veramente.
Autore:domè
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