Poesie di Eldy

l’incontro

Passarono velocemente le ore quel pomeriggio assieme.
lei era dolcissima.
Era esattamente come l’avevo conosciuta in chat.
Siamo stati per tanto tempo in silenzio e ci guardavano sorridenti,
sapevamo tutto di noi, ci eravamo confidati, ci eravamo raccontati,
sera dopo sera, ora dopo ora, eravamo vecchi amici, sapevamo tutto.
Mentre seduti al tavolino della veranda sul mare gustavamo un gelato
enorme, le nostre mani si toccarono  per caso, si sfiorarono.
Quello fu l’inizio. Da quel momento le nostre mani non si lasciarono piu.
Si stringevano, si accarezzavano, le dita si incrociavano in giochi voluttuosi
per tornare ad accarezzarsi, unirsi con i palmi , unirsi con i dorsi,
strette che per descriverle non basterebbero libri.
E gli occhi si fissavano gli uni negli altri. Per ore.
Il cielo che prima era azzurro, divenne rosa, poi rosso e infine il sole
scomparve laggiù dove il mondo finisce, era l’imbrunire.
Il sogno stava per finire e chissà se si sarebbe ripetuto.
Ti accompagno?
No, ti ringrazio, preferisco lasciarti cosi, col ricordo di questo tramonto.
Ti accompagno all’autobus? Staremo ancora due minuti insieme.
Mano nella mano come due scolaretti ci avviamo alla fermata .
Ancora una volta i nostri occhi si fissano intensamente.
L’autobus si ferma con la porta posteriore aperta davanti a noi.
Mi porge la borsetta e si tira su la gonna sopra le ginocchia,
si aggrappa al corrimano e alza la gamba ma l’autobus è distante e il gradino è alto.
Ti aiuto? 
No, ce la faccio da sola, grazie.
Scende dal marciapiedi per avvicinarsi al gradino che è diventato più alto.
Prova con l’altra gamba , la mano con la quale si teneva al corrimano
ora cerca di sollevare la gamba.
Aspetta che ti aiuto!
Poso la borsetta sullo scalino e le abbraccio la gamba. Finalmente  lo scalino è raggiunto.
Lei prova ad issarsi. Inutilmente.
Ti aiuto aspetta. Grazie si, risponde.
Da dietro mi rendo di quanto grande fosse quel sedere.
Le mie mani affondano in tutta quella abbondanza senza reticenze e pudori
spingo con tutte le mie forze, spingo, spingo. Due mani pietose dall’interno accorrono in nostro aiuto.
Un sibilo, la porta si chiude, una nuvola nera mi investe: quando riapro gli occhi è gia lontana.
Mi pare di vedere una mano salutare dal finestrino, faccio ciao anche io.
Forse è l’addio ad un sogno.  
imagescakr2e74

Questa poesia è stata scritta da admin, il 19 gennaio 2010 at 11:08, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



Delusione

https://youtube.com/watch?v=_LOeE2_Bg98%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1%26%22+type%3D%22application

Questa poesia è stata scritta da admin, il 18 gennaio 2010 at 19:47, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



eldy

è bello la mattina , fatta colazione,
sedersi un po al pc, aspettar la connessione,
cercar fra le altre icone, Maria che confusione!
l’immagginetta verde, col lungo suo nasone,
fai clic e aspetti un poco col cuore trepidante
secondi interminabili che corra l’elefante,
che corra ad annunciare in chat il tuo arrivo,
sai già che tu entrando ritroverai il sorriso,
ritroverai amici lasciati il giorno prima
scorri i nomi a destra, il tuo è lassù in cima,
cerchi affannosamente quella col nik strano,
non è a teatro e pensi, provo al  bar , e piano
quasi furtivamente pigi,  la scritta torna indietro,
scorri veloce i nomi , quello non è sul vetro
del monitor imperterrito che dice verità
quella che tu  aspettavi fin’ora non ci stà .
non credo sia in piazza, la non ci va mai,
è inutile che provi , non ce la troverai .
ma il cuore batte forte e … forse c’è dell’altro.
vado a provare in piazza , ci faccio solo un salto,
vado su torna indietro e pigio sulla piazza,
è il primo nik che vedo… ride come una pazza.
mi sento come un bimbo a cui hanno rubato,
dopo una leccata, il suo cono gelato.
entro di prepotenza e grido il mio buongiorno
convinto che tutti vedano e che mi siano d’attorno,
un timido saluto, da un nik che non conosco,
aspetto ancora un po, se non mi vede esco.
quello che altri scrivono distrattamente leggo
se non mi vede ora per lei sara il peggio
starò almeno un mese senza che tu mi veda,
distruggerò il computer per questa tua offesa.
e mentre a questo  penso per fargliela pagare,
tre volte il nik mio in mezzo agli altri appare.
un nuovo nik mi chiama, un nome sconosciuto
è me che sta cercando, non sono ancora uscito,
rispondo alla chiamata, ha in nik accattivante,
le chiedo qualche cosa, con lei sono galante,
mi sto scordando che, non era lei il motivo,
mi sto scordando che, finora ci pativo.
sto riversando ora un fiume di parole
vecchie di cento volte dette a chi le vuole.
e non mi sono accorto, che è uscita dalla stanza,
scrollo le spalle e dico, non mi farai mancanza.
la chat è anche questo: devi essere scaltro
appena muore un re subito si fa un altro. 

    

        
 eldy3

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 11:25, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



in chat

chi sei? dove sei?
chi c’è dietro quello schermo?
altri schermi, piatti. vecchi , nuovi ,
dita frenetiche che battono su tasti  sconosciuti,
parole che volano nei fili,
pensieri,
capi canuti che si  fingono neri,
illusioni ,
età dimenticate,
solitudini abbandonate,
amicizie trovate,
sorrisi finti,
invidie vere,
sentimenti spinti da cosa?
perchè si nascondono,
perchè si  confidano ?
amori veri,
amori per gioco,
delusioni,
amicizie appena nate
amicizie gia finite,
promesse non mantenute
parole date
   chi sei ?
da dove ?
perchè?
ore interminabili su tasti  sconosciuti.

la-coppia4

Questa poesia è stata scritta da admin, il 17 gennaio 2010 at 21:49, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



il clown

No non stasera.
Questa sera non posso,
ho messo il naso finto e le scarpe grosse,
ho imbiancato il viso come sempre
e disegnato un sorriso enorme,
come tutte le sere,
un clown non può essere triste,
il clown regala sorrisi,
non ha un’anima il clown,
Bimbo questa sera ti chiedo scusa,
quelle sul mio volto sono lacrime vere.
Non mi chiedere di  farti ridere,
non questa sera,
Domani,
quando il mio angioletto sarà lassù.
Domani .15309244

Questa poesia è stata scritta da admin, il 16 gennaio 2010 at 16:09, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



« Poesie Precedenti
» Poesie Successive