Poesie di Eldy

Ad una cara amica

 immagini-damore

Ehi tu, si parlo con te
tu che sei sbocciata nella mia vita tumultuosa
come le rose sbocciano dalle spine,
tu sei la mia rosa prediletta,
quella che guardo nascere al mattino
che guardo crescere e sbocciare nel giorno
che alla sera vedo richiuderti nel silenzio.
Amica mia sono ancora meravigliato
di come tanta gioia mi hai potuto donare,
la tua delicatezza, la tua dolcezza,
la tua ingenuità  mi hanno conquistato,
hai saputo donare al mio cuore stanco
nuovo vigore, nuova vita, nuova speranza.
da parte mia sono pronto ad insegnarti
la vita, la conoscenza, l’amore.
Ho in bocca una rosa rossa, le spine
fanno sanguinare il mio labbro tumido.
Te la dono in segno di eterna riconoscenza.
tu che la prendi con la bocca e le spine
fanno sanguinare le tue tenere labbra,
e in quel momento un bacio scocca
fra le due bocche tremanti.
Tu sappi che sei sempre nel mio cuore
e stai bucando l’anima mia fin nel profondo.
No non ti dimenticherò’ per il bene
che mi hai procurato e per l’amore che mi dai.
Un angolino del mio cuore sarà sempre tuo
sempre in festa, sempre con gioia, sempre con amore

autore:sorgigio

Questa poesia è stata scritta da admin, il 10 giugno 2010 at 03:52, nella categoria: sorgigio.fi-to-mi-bo:. Lascia un tuo commento qui



Un grande amore

la-spiaggia 

Un amore così profondo ha preso possesso dell’anima mia.
Così immenso da non voler quasi lasciare posto ad altri sentimenti.
Questo mio cuore prigioniero senza scampo della tua bellezza.
Questo cuore al quale sai regalare momenti di immensa gioia e di profonda tristezza.
Smarrirsi nel tuo profumo così inebriante da confondere i sensi, nei molteplici colori che ti adornano.
Perdersi in ricordi di orizzonti di fuoco, notti stellate, giorni assolati dove cielo e mare si confondono divetando un tutt’uno.
E quando, terminato il viaggio, stanco chiuderò gli occhi nel dolce sonno, stringimi forte al tuo petto e canta per me una nenia d’amore, un ultimo dono, Sicilia mia.

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 03:45, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



AMO LA NATURA

denittis20papaveri1

Anche se qualcuno
non mi capisce ,
amo la natura.
Dopo un buon insegnamento
ho iniziato ad amarla
e rispettarla.
Sin dalla tenera età
ho formato la mia
identità.
Tutto ciò che feci , faccio e che farò
e sempre con amore.
Le mie fantasie, i miei hobby
sono infinite.
Ogni giorno che passa
creo sempre novità,
perché amo.
E se qualcuno non mi capirà,
lo dimostrerò con i miei talenti.
Certo ognuno di noi
ha i suoi lati cattivi o buoni,
io ho sempre scartato
a priori tutti i negativi.
Non sarò perfetto,
ma non sono il solo.

Autore: Miki

Questa poesia è stata scritta da admin, il 9 giugno 2010 at 18:19, nella categoria: miki. Lascia un tuo commento qui



NOI DUE INSIEME

amore episodio 4

Nella via del ritorno l’auto corre veloce sulla strada,le nostre mani sono strette l’un l’altra,non si arriva mai.
La mia casetta linda e pulita ci aspetta.
“Sali Nicola?” chiedo con il timore che mi risponda di no.
Lui è sempre molto indaffarato,sempre impegnato, ha poco tempo da dedicarmi e di questo io ne soffro,lo vorrei tutto e solo per me.
“Certamente Manuela!, non aspettavo altro stasera”.
Saliamo le scale tutte d’un fiato,apro la porta e ,finalmente a casa,la nostra casa ci aspetta.
Entriamo e senza accorgersene ci troviamo in camera da letto.
Una stanzetta non tanto grande ma molto luminosa con tende in pizzo alla finestra ,un grande specchio alla parete , un lettone grande con lenzuola di raso rosa con copriletto bianco e tanti cuscini sparsi un po’ qua e un po’ là.
Era tutta la sera che lo desideravamo ed ora,finalmente lì insieme in quel lettone grande,grande e tutto per noi.
Il tempo passa fra carezze e dolcezze ,parole sottili e dolci sospiri.
L’orologio gira veloce ,le ore passano,stiamo per assopirci ma,ecco,lui guarda l’ora :”Manuela amore mio devo andare”.
Ancora una volta questa frase,questa frase mi fa morire.
“No Nicola! Stanotte resta,resta per una volta,una volta soltanto”.
“Manuela ,lo sai che non posso,non rendere tutto più difficile,lasciami andare,cerca di capire”.
Ma io so ,che in cuor mio ,non voglio più così.
Mi scendono due lacrime dai miei occhi color smeraldo e i miei capelli color dell’oro tutti spettinati, mi ricadono sul viso dal dolore che mi sta dando in quel momento.
Lui lo sa ,il mio lui lo sa ,sa che io lo voglio solo per me,tutto per me, ma lui non può ancora.
Si alza,si veste ,mi guarda con i suoi occhi marroni dallo sguardo profondo e leggo un velo di tristezza nel suo sguardo,tristezza e dispiacere nel lasciarmi lì da sola e mi dice “Manuela amore mio,vado ci sentiamo,ti chiamo,Ti Amo.”
Eppure va via ed io resto lì fra le lenzuola circondata da ricordi e momenti, in quel lettone grande,troppo grande per me sola.
Mi giro e mi rigiro nel letto chiedendomi perché,perchè non sceglie me.
Dice di amarmi tanto e mi fa tanto soffrire.
In quel letto pieno di ricordi e sospiri,sola e avvilita cerco il sonno, sonno che non arriva.
Un sonno confuso e agitato per la delusione pian piano mi porta via.
Un sonno che al risveglio mi ritrova ancora lì desiderosa di lui.
( continua …)

autore.maurizia

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 18:13, nella categoria: maurizia.vi. Lascia un tuo commento qui



un matto

Ho un nipote che è affetto da una forma di autismo, e per tutti è”ALBERTO LO SCEMO” . Ogni volta che ascolto questo brano, la tristezza mi pervade tutta..e non è solo perchè penso a mio nipote ! Penso a tutti quelli? che come lui, vivono emarginati e derisi….e come dice il grande Faber “GLI ALTRI SOGNAN SE STESSI E TU SOGNI DI LORO”
alabama914 2 sett. fa 3
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questo commento l’ho letto una sera tardi, poco prima di andare a dormire.
In letto pensavo  a quel ragazzo: quanta disperazione ci può essere nella sua mente.
Ho chiesto ad una insegnante: se nella tua classe avessi in bimbo  che rimane indietro che fai?
Lo lascio indietro  è stata la sua risposta.
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Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro

E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.

E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l’ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c’è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.

Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
“Una morte pietosa lo strappò alla pazzia”.

Un matto. di fabrizio de andrè


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Questa poesia è stata scritta da admin, il at 17:53, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



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