Poesie di Eldy

TI RICORDI?……post di Franco Muzzioli

Una delle nostre più frequenti attività mentali è “ricordare” , siamo anziani e abbiamo molte cose dietro le spalle e ogni tanto movioliamo cercando di memorizzare qualche “fotogramma” .
Una situazione , una persona lontana o che non c’è più , attimi di gioia , di dolore e lo facciamo spesso chiacchierando con altri che se mai possono ricordare assieme a noi.
In estate , quando siamo in montagna , ci troviamo la sera in giardino , quasi tutti parenti e generalmente anziani , alla luce dei lampioni , tra lo sfarfallare delle falene , nel baluginare delle lucciole facciamo il più ovvio e piacevole degli esercizi , quello della memoria ! “Ti ricordi quello che veniva a portarci la frutta e che aveva il negozio dove ora c’è quello dei telefonini ? ” E così via , facendo a gara a chi da l’innesco per altri spezzoni di vita passata.
I geriatri dicono che è un esercizio che gli anziani dovrebbero fare sempre.
In certi istituti di recupero si fa la “fototerapia” , guardando foto del passato , o la “musicoterapia” , ascoltando le canzoni della giovinezza , proprio per allenare la memoria.
Di ciò che sentiamo (ma anche vediamo) il cervello scarta il 75% e del 25% rimasto solo un 1% rimane nella memoria primaria.
Mai perdere l’abitudine di leggere e scrivere , l’ho sempre detto che Eldy, per noi “grandicelli” è terapeutico. Si rafforza la memoria collegando ciò che si legge con quello che conosciamo.
Per fare in modo che la mente resti allenata dobbiamo fare operazioni di confronto , associazione , elaborazione , assimilazione , classificazione e rappresentazione . Racconti e spezzoni di vita come quelli di Gabriella, Giulio , Alba , Giuseppe ed altri , sono la migliore elaborazione positiva della memoria.
Si dice che nelle generazioni passate e fino alla nostra , l’operazione del ricordo era molto più vivida . Imparavamo a memoria le poesie e non avevamo la marea di sollecitazioni di centinaia e centinaia di immagini che i media , ma soprattutto la TV , ci propinano confondendoci e non avevamo l’aiuto passivo di altri aggeggi come gli smartphone , che surrogano per noi il ricordo.


Umberto Eco scrive una lunga e bellissima “lettera al nipote” : ” Caro nipote studia a memoria….” la lettera è molto lunga ed elaborata , in sintesi dice che è opportuno “mandare a mente” una poesia , ma anche ricordarsi i sette re di Roma , il nome dei tre Moschettieri , perché Internet non può sostituire la nostra coscienza e il computer il nostro cervello : ” La memoria è un muscolo , come quello delle gambe , si avvizzisce e tu diventi “diversamente abile” . Inoltre siccome per tutti c’è il rischio che quando si diventa vecchi ci venga l’alzheimer , uno dei modi per evitare questo spiacevole inconveniente è esercitare la memoria “. Finisce poi la sua lettera invitando il nipote ogni mattina ad impararsi qualche verso della “cavallina storna” o del “sabato del villaggio !”
Amarcord di felliniana memoria sia il nostro tracciato , noi che di passato ne abbiamo una intera biblioteca , quindi non dovremmo avere problemi !

Franco

Contributo di francesca, 21 dicembre 2018 22:49.

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