A te,
che non ti ho mai incontrata,
non ti ho baciata,
ti ho pensata forse,
tante e tante volte;
ti ho sfiorata,
con
lo
sguardo,
ma niente di più;
a te,
che ho perduta,
senza dire una parola,
senza riuscire a dirti ti amo,
a te,
ti ho perduta,
tra
la gente,
a te, che sei svanita,
e io t’ho amata,
un momento.
Contributo di
, 13 gennaio 2016 19:36.
Bella poesia, Stefano, una poesia che esprime il rammarico di non avere, forse, “osato”, per ciò che poteva essere.
Bella poesia, che interpetra anche uno stato d’animo a me noto, un tormento che resta dentro. Chissà . . . . .
Bravo !
E’ difficile scrutare nell’animo di un poeta e le interpretazioni possono essere tante e soggettive.La cosa piu’ bella e’ cio’ che il poeta ha dentro di se, descrivendo infiniti sentimenti in un oceano di pensieri. Bravo Stefano.
In ogni storia d’amore, anche in quelle non nate, c’è qualcosa che avvicina i protagonisti all’eternità. Forse in questa poesia c’è un amore nato dalla timidezza, parole che si rifiutano di salire alle labbra, gesti trattenuti per paura o insicurezza, carezze celate dietro sorrisi soffocati. O forse è un amore che sta già percorrendo la strada dell’autunno? Chissà….solo l’autore può saperlo.
Bella e dolce composizione.