Il lampo taglia l’aria ingrigita,
rantola un rombo oltre le nubi nere,
oltre la siepe di lauro, lontano.
Cade leggera con ritmo preciso,
scandisce come metronomo il tempo.
Poi d’improvviso, scroscia,
sciacqua violenta e baldanzosa
perchè sarà fiume e sarà mare.
Piega le foglie e i rami,
dilava i muri scrostati,
rimbalza danzando sui tetti,
si incanala nei vicoli correndo.
Poi…d’improvviso cala
con ticchettio uniforme,
si pacifica, dirada, smette
un’ultima goccia si perde sul davanzale.
Contributo di
, 9 novembre 2013 22:08.
IL ritmo dei versi scandisce il rumore delle gocce, a volte leggere, a volte scroscianti, formando così una musica che viene udita musicalmente! Molto, molto bella!
Ma quanto è bella questa poesia,è un piacere leggerla e rileggerla. Complimenti!
dice benigni a volte occorrono mesi per trovare la parola giusta, la poesia non è solo descrizione…
a volte basta poco per esempio è già
; non era necessario l’aggettivo nere, ma come in questo caso deve migliorare l’utilizzo degli aggettivi.