Antonino ci manda questa poesia con la speranza che faccia riflettere chi la legge.
E intanto se ne vanno,
e noi ipocriti quì a parlare,
una falsa etica ci guida.
Intanto vanno via,
e noi indifferenti,
chiudiamo gli occhi,
per non vedere,
tappiamo le orecchie,
per non sentire,
le loro urla.
Gente senza domani,
bambini mai cresciuti,
vanno incontro alla morte,
vanno incontro alla pace,
mai avuta.
Unica via d’uscita,
dalla disperazione.
Un’arma resta sempre tale,
chimica o convenzionale,
ma l’ipocrisia umana
non ha confini,
tutto serve a giustificare,
falsi ideali a mascherare,
bassi interessi.
Intanto continueranno
ad andar via,
e noi quì sempre a parlare.
Contributo di
, 11 settembre 2013 06:33.
Composizione di protesta ammirabile!!! Che ci vuoi fare Antonino ,noi vecchi che possiamo fare se non ” star qui sempre a parlare”…se però le parole che diciamo sono come le tue ,qualche cosa …un piccolo seme….una indignazione …..una mesta speranza….possiamo farla nascere anche negli altri..
Non esiste commento a questa poesia solo riflessione e sdegno per chi è portatore di morte senza provare pietà per chi si trova di fronte ,giovani ,vecchi o bambini ,vittime innocenti dell’egoismo e della crudeltà umana …..e allora riflettiamo ….possibile che l’uomo ,per la sua sete di potere sta diventando così caino ?
Antonino.. sai sempre esprimere, con le parole tue, i sentimenti
più profondi.
Come non condividere? Come non provare angoscia per quanto sta accadendo intorno a noi? Le immagini che ha postato Paola poi, mi ricordano Ungaretti. “Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie”.
spero che ci saranno giorni migliori..
Hai davvero ragione Franco, ben poco resta a noi da fare, ma se queste mie parole possono contribbuire a risvegliare la coscenza negli altri, allora avrò raggiunto in parte il mio scopo.
Condivido ciò che scrivi, Nella, l’indifferenza davanti alla morte, poi, è una delle cose che più fanno male.
Armida,ciò che accade adesso è già accaduto in passato e, temo che accadrà ancora in futuro. Dicono che la storia sia maestra di vita, purtroppo l’uomo è un pessimo “alunno”.
Non ci pensate, non ci sperate…nessuno può far niente contro questi potenti arroganti, crudeli, che gestiscono centinaia migliaia di vite a loro uso e consumo per il poetere,nulla contano siano uomini donne bambini….La tua indignazione, rabbia impotenza,Antonino è anche la nostra.
Dobbiamo fare in modo, Mary, che questa vergogna abbia termine, ognuno nel suo piccolo può contribuire. Non abbandoniamoci al pessimismo più nero, sarebbe davvero la fine.
Difficle essere indifferenti alle tue parole Antonino, sono anche io indignata come i nostri amici. Vero che non ci si deve abbandonare al pessimismo, ma questo mondo e il suo andare come un catterpillar sulle persone ci disarma, speriamo di aver la forza di seminare tutti un po, e che ci sia chi raccogle.
Si Roberta, proviamo a seminare il nostro piccolo seme, domani potremo vedere nascere una nuova e rigogliosa pianta.