La nostra amica Armida, ricordandoci che il 25 Marzo è la Festa dell’Annunciazione, ci manda una bellissima pagina del Vangelo sul tema, ma in un testo alquanto singolare, in una traduzione fatta dallo scrittore e poeta veneziano, Attilio Carminati. Devo precisare che Armida, come tanti di voi sapranno, ha la passione per la recitazione, soprattutto nel dialetto della sua terra, il veneziano. Questa pagina delle Sacre Scritture lei l’ha recitata qualche tempo fa e, per nostra maggiore conoscenza, aggiunge che la tradizione, dai tempi della Serenissima, fa risalire al 25 marzo la data della nascita di Venezia. Questo perché i Dogi, nella loro lungimiranza, avvertivano l’incontro fra il divino e l’umano,tra il tempo e l’eternità.. non a caso.. 9 mesi prima della nascita di Gesù!
LAnzelo del signore bussa a la porta de ‘na vergine, a Nazareth,
Maria gera el so’ nome..
-” Te saludo, o piena de grassia.
El signor zè con ti.. fra tute le done siestu ‘ la benedeta!”.
Maria no capisse.. la zè confusa.. ma l’Anzelo ghe dise:
-“No sta’ aver temansa, Dio gà posà i oci so de ti..
te darè ala luze un fiolo che sarà ciamà el re del mondo!”
-Maria deventa tutta rossa, e la dize..
“Come posso aver un fiolo, se mai nessun omo m’ha tocà!
E l’anzelo..”Te tocarà el signore ,queo che sucede in ti,
zè opera de’o spirito santo.
El fiolo che nassarà sarà ciamà fijo de Dio,
e solo Lu, sarà so’ pare!”
Maria allora la se inzenocia, e la dize:
“Mi son la serva del signore, che el fassa Lu, come che te ghe dito ti!
L’anzelo alora el se rancura le ale,
la saluda e pò el sparisse, serando prima, pian pianin, la porta.
Traduzione:
L’Angelo del signore bussa alla porta di una vergine, a Nazareth,
Maria , era il suo nome.
-“Ti saluto , o piena di grazie,
il Signore è con te, fra tutte le donne tu sia la benedetta!
Maria non capisce.. è confusa.. ma l’Angelo le dice:
-“Non aver timore, Dio ha posato gli occhi su di te..
darai alla luce un figlio che sarà chiamato il re del mondo!
-Maria diventa tutta rossa e dice:
“Come posso avere un figlio se mai nessun uomo mi ha toccata!
E l’Angelo : “Ti toccherà il Signore, quello che accade in te
è opera dello spirito Santo.
Il figlio che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio,
e solo Lui sarà suo padre!”
Maria allora si inginocchia e dice:
“Io sono la serva del Signore, faccia Lui come tu hai detto!”
L’angelo allora si raccoglie le ali.
La saluta e sparisce.. chiudendo prima pian pianino la porta.
Contributo di
, 23 marzo 2013 14:56.
Grazie,Armida,per questa bellissima poesia,che hai voluto offrirci.Davvero stupenda! Non avevo mai letto niente,sull’argomento,in dialetto veneziano. Col tuo permesso,la copierò e la leggerò alle mie colleghe della Scuola di Catechismo. Mi piace tantissimo. Complimenti! E ancora grazie.
Bellissimo questo salmo in dialetto ,brava armida grazie ,☺
Questa Armida è un portento. Mi piace tantissimo il dialetto veneziano e questo dialogo tra l’Angelo dell’Annunciazione e Maria è così soave, dolce, melodioso che sembra una poesia. Ecco perchè ho voluto pubblicarlo qui, nel blog Poesie. E’ la sua giusta collocazione.
Brava Armida e grazie di avercelo fatto conoscere nella versione dialettale. Conoscendo la tua bravura immagino quanti applausi quando l’hai recitato. Un abbraccio cara amica.
Grazie, Franci.. che bella sorpresa che mi hai fatto!! Mi fa piacere far conoscere a tutti questa pagina del vangelo: fa parte del “Vangelo in venessian” di Attilio Carminati, un poeta che ha tradotto in veneziano anche la Bibbia, ogni pagina è poesia! Peccato che la casa editrice non lo ristampi più.
Care amiche Francesca e Giovanna.. sono io che devo ringraziare voi!
Cara Armida, bellissimo questo brano in veneto, mi hai fatto fare un salto indietro nel tempo, a quando seguivo in TV le commedie dialettali di Cesco Baseggio, come anche quelle di in ligure di Gilberto Govi.
I dialetti sono un tesoro della nostra cultura, io sono uno di quelli che pensa che si dovrebbero studiare a scuola. Bravissima!
brava armida,bellissimo questo dialetto veneto complimenti x l’annunciazione ciao
Credo anch’io che il dialetto sia un patrimonio da recuperare.. io nel mio piccolo cerco di contribuirvi.. Grazie, Antonino e Giosuè
Ho apprezzato di più il brano in dialetto,brava Armida.
Oggi c’è una rivalutazione dei dialetti, che vengono alternati nell’uso all’italiano (il motivo di ciò è dovuto per i dialettologi al fatto che ormai si è imparato l’italiano, siamo giunti ad una sua saturazione, perciò si pensa adesso possiamo imparare di nuovo il dialetto, che altrimenti era dato da alcune statistiche in via di estinzione.
Bravissima Armida, mi hai ricordato mio zio Bruno, fratello di mio papà che pur essendo a Como da una vita, mai ha parlato il comasco, sempre e solo il veneto, anche lui pur nn avendo studiato molto recitava versi in dialetto veneto, vado spesso a teatro dove le compagnie amatoriali recitano nel dialetto comasco e io lo parlo in casa nn conosco il veneto ma lo capisco……. brava ancora