La nostra amica Armida, raccogliendo l’invito ad inviarci poesie dialettali, ha scritto questi bei versi in veneziano. Noi gliene siamo grati e li leggiamo ascoltandoci un bel pezzo di musica classica del grande Gioachino Rossini.
LA RIVA OGNI MATTINA
E LA SE FERMA SUL RAMO PIU’ ALTO DEL PIN
NEL PICOLO PARCO
CHE GO.. QUA VISSIN..
LA SO’ FIGURETA MINUA
LA SE STAGIA’CONTRO EL SOL QUANDO CHE EL NASSE
DE LE VOLTE INGRUMADA
LA CIAPA LA FORMA DE UN CUOR..
DE LE VOLTE LA SLONGA EL COLO
ELEGANTE, IMPASSIBILE, ALTERA..
XE’ BELO VEDERLA OGNI ZORNO!
‘I ALTRI DIZE CHE LA ZE’ ‘NA “GARZETTA”
MI PERO’ GHE GO DA’ UN NOME:
LA CIAMO “DILETTA”
RESTO A VARDARLA.. LA ME REGALA GRASSIA, BELLESSA.
PO’, DE COLPO, LA SVOLA!
EL RAMETO DEL PIN,.COME A VOLER SALUDARLA, EL SE SGORLA..
LA VEDO SPARIRE IN FRETTA
I ME’ PENSIERI SE FA PIU’ COCOLI…
” CIAO, A DOMAN.. DILETTA!!”
Arriva ogni mattina
e si ferma sul ramo più alto del pino
nel piccolo parco che ho.. qui vicino.
La sua figuretta minuta
si staglia contro il sole
quando sorge…
A volte rannicchiata
prende la forma di un cuore..
A volte allunga il collo
elegante, impassibile, altera ..
E’ bello vederla ogni giorno!.
Gli altri dicono che è “una garzetta”.
Io però le ho dato un nome:
La chiamo “Diletta”
Resto a guardarla..mi regala grazia, bellezza.
Poi ,di colpo s’invola!
Il rametto del pino, come a voler salutarla si scuote.
La vedo sparire in fretta..
i miei pensieri si fanno più dolci
” Ciao, a domani.. Diletta!”
armida.ve
http://www.youtube.com/watch?v=ngDA9eSo84s
Contributo di
, 13 gennaio 2013 22:00.
Bella poesia, bella ancor di più perchè scritta in dialetto, dovremmo imparare ad usarlo più spesso, per non dimenticare una parte importante delle nostre radici.
Più che un commento preferisco scrivere ciò che questa poesia rievoca in me, mi fa pensare alla gioia per la vita, la gioia che ogni giorno viene a trovarci al nostro risveglio ad accompagnarci per tutta la giornata e andar via quando a sera, stanchi ci addormentiamo, per tornare nuovamente l’indomani. Questo è ciò che provo leggendola, un grande senso di serenità e benessere.
Che bea…che bea..!! Cara veneziana grazie anche a te per aver accolto l’invito a scrivere in dialetto.
Leggendoti ho provato un senso di quiete, di pace che si rinnova di giorno in giorno, ogni mattina, all’aprirsi della tua finestra. Lei, la tua amica Diletta è lì, la ritroverai sempre, anche quando se ne sarà volata altrove, perchè avrà lasciato dentro te il suo “grazie alla vita”. E sarà il senso della sua gratitudine verso te che le hai parlato come tu sai fare, con gioia e grande serenità.
Ciao amica cara, complimenti e a presto.
Grazie Armida per queste belle parole,risvegliarsi al mattino e vedere la natura che parla da sè,una bella sensazione che emette tranquillità interiore. Brava.
Dolce “diletta”…ma in quell’elegante veneto (presumo venezìan)..lo è ancora di più.
Cara Armida,tanti complimenti molto interessante tua poesia,dialettale sara’ molto importante per i bambini a scuola, porteranno avanti le loro origini, complimenti brava!!!
Grazie Armida, bravissima, bellissima poesia… molto più musicale nel linguaggio veneto. Òstregheta, m’hai fatto ricordare il parlar della mia nonna, poaretta, che non gh’è più.
Cara Armida,molto bella la tua poesia dialettale, simpaticissima i dialetti tutti toccano il cuore, sono originali e si distingue la provvenienza, dunque insegniamolo ai bambini,e una cosa bella da portare avanti!!
Che bella Armida,la tua poesia e che dolcezza acquista nel bel dialetto veneziano.diviene ancor piu’ musicale e si ode appena il fruscio della tua DILETTA che si allontana
Che belle parole, nella tua poesia, Armida, carissima!
E’ proprio vero che queste creature, al mattino, con il loro cinguettare, becchettare e i loro piccoli voli, ci trasmettono gioia semplice, per il giorno che nasce, per la vita stessa!
Mi viene alla mente nonna Lia, che abitava vicino alla mia casa.
Lei metteva tutti i giorni tantissimi pezzettini di pane vecchio, sul davanzale della finestra della sua camera, e stava ad attendere che molti uccellini venissero a “ritirare” … la loro dose giornaliera!
Per lei era un rito! Una preghiera, una gaia attesa!
Grazie Armida, è proprio vero che basta guardare fuori dalla finestra per avere il cuore colmo di riconoscenza, per tutto ciò che ci circonda.
Un grazie sincero, ciao, Armida!
Che emozione, amici..non mi aspettavo che piacesse tanto! Grazie di cuore a tutti