Tre Persone, tre cani, un parco
La storia che voglio raccontare, ha come ambiente un parco, due donne, un uomo, tre cani. Tutti i personaggi che si muovono in questo racconto non sono frutto della mia fantasia, ma sono personali veri, reali , come vero è ciò che voglio raccontare.
Avendo io trovato la mia cagnolina nell’estate del 2009 in campagna ed essendomi recato poi a Milano in ottobre del 2009 In questo gruppo io, Roberto, sono entrato a farne parte nell’inverno 2009.
Questo gruppo, non so quanto si sia formato, ma penso già da tanto tempo , perché il rapporto di amicizia che c’è tra loro è troppo profondo
Comunque, malgrado mi sia integrato per ultimo in ordine di tempo , mi sono trovato sin da subito a mio agio. Tanto da poter dire, senza ombra di dubbio, di aver avvertito, sin da subito, quella tipica sensazione di chi abbia sempre fatto parte di esso. Questo, grazie alla calda e amichevole accoglienza che mi hanno accreditata.
Tutte le mattine alle ore sei, che piova, che nevichi o che tiri vento, siamo sempre presenti, al nostro posto di ritrovo.
Alle volte ci presentiamo tutti assieme, altre, invece, ci presentiamo ad orari differenti ma l’inizio della passeggiata avveniene sempre insieme. Era un tacito accordo, rispettato ben volentieri da tutti noi.
Come raccontavo sopra, i soggetti di questa storia sono; due donne, un uomo e tre cani.
Che, durante la passeggiata mattiniera, lungo quei i viali, con appresso i nostri cani, in quel silenzio accattivante tra il verde di quel parco ben curato e altamente profumato , si raccontavamo le loro storie, le loro emozioni, le impressioni del giorno prima.
Gli argomenti che di solito svolgiamo , vertevano, quasi sempre, su i programmi televisivi. Il fatto strano è che, spesso e volentieri, scoprivamo di essere sintonizzati sugli stessi programmi, e quando questo avviene all’unisono ci lasciamo andare alla solita risata di rito, come a voler dare conferma all’intesa che c’è tra noi, agli stessi interessi che ci accomunano Dopo esauriti gli argomenti televisivi, passavamo ai racconti di vita quotidiana, a ciò che ci era capitato nell’arco della giornata, specialmente in famiglia ,
La Sig Carla sembrava un personaggio del libro CUORE.
Sposata in giovane età: 4 figli un marito e due suoceri, un lavoro e la casa da rassettare senza che nessuno l’aiutasse. Purtroppo, era rimasta vedova da qualche anno, quando, oramai ,i suoi figli era fuori casa. Non ci penso due volte a dedicarsi anima e corpo a qual bellissimo cagnolino, dal nome insolito (Sansone), ma, dalla dolcezza e dall’indipendenza da lasciare tutti noi senza fiato. La sua compagnia, l’affetto che nutriva, l’aiutarono moltissimo facendogli superare superare quei periodi di tristezza che, di tanto in tanto, l’assalivano.
Personalmente, posso dire che ho sempre avuto verso di lei una particolare ammirazione, non che verso la signora Marilena, fosse da meno, ma essendo due soggetti differenti, venivano considerati ed ammirati differentemente, Per esempio: la sig, Marilena, pur essendo più giovane, aveva un carattere molto forte, da imporsi come capo branco. Anche lei si era sposata molto giovane ed aveva una figlia già di 31anni, che viveva per conto suo. Avevano una azienda nella quale ci lavoravano tutte e tre, anche se bisogna dire, che per quello che era come persona, per l’impegno, il carattere e le capacità naturale di affrontare qualunque situazione gli capitasse davanti , era considerata anche lì perno centrale. Tutto, purtroppo, ruotava intorno alla sua persone, lasciando un segno profondo nel suo umore.. Infatti , la mattina quando ci si incontravamo in quel parco , ci rendevamo conto subito del suo umore e facevamo di tutto per tirarla su . A dire il vero, oramai eravamo così affiatati che ci leggevamo subito in viso, niente ci sfuggiva, niente passava inosservato e tutti quanti, ognuno a modo suo, cercavamo di sostenere chi avesse più bisogno. Lei, poi, aveva hobby del computer, gli piaceva seguire la chat, e non perdeva occasione di raccontare le più svariate novità. Non c’era mattina che non ci rendesse partecipi dei suoi dialoghi di chat . In modo particolare di quelli che faceva la sera, tantissime volte si intratteneva fino a notte fonda , arrivando poi al parco con gli occhi semi aperti , per il sonno che aveva perso .
Il suo bellissimo cane si chiamava Otto , e ,manco a farlo apposta, anche lui era come un capo in quel gruppo, alla pari della sua padrona, Infatti,Sansone e Daisy lo seguivano in tutto quello che decideva di fare. Marilena era orgogliosa di lui , pur non sapendo chi l’avesse addestrato , ripeteva spesso che chiunque l’avesse fatto, l’ abbia fatto con gran bravura e col massimo impegno. Era bello ascoltarla nei suoi discorsi , riusciva a farsi volere bene da tutti noi, tanto da credere che se non ci fosse stata una come lei, bisognava fare carte false per inventarla.
In fine ci sono io, Roberto, sono il secondo del gruppo per anzianità. Sono sposato da trentotto anni
Ho due figli. Sono il più colorito del gruppo, sono il più ciarliero, spesso intrattengo il gruppo con racconti di ogni tipo: Dalla politica, allo sport, ai nativi Americani, a tutta l’attualità. Ho l’hobby della raccolta funghi. Faccio parte degli Scout. In estate mi assento dal gruppo per circa tre mesi in quell’occasione (mi manca molto il gruppo)
Il mio cane è la femmina del gruppo, si chiama Daisy , ha circa quattro anni, è molto docile, ed è difficile non volerle bene.
Non spetta m’è dire se all’interno del gruppo mi vogliono bene. Spero tanto di si.
Forse ci crederete un po’ pazzi, camminare a quell’ora nel parco. Ma vi assicuro che sono le ore più liete, più gioiose che io possa passare.
Autore:Stefano
Contributo di
, 25 marzo 2011 17:19.
Stefano, complimenti, amo i cani e so il bene che si possa volerle,
ma per quanto noi umani le diamo, loro ne danno molto di più.
ciao, grazie.
Grazie Stefano il tuo racconto è un racconto che si potrebbe adattare ad ogni paese del mondo , e tu hai colto appieno quello che succede ad ogni uno di noi amici dei cani quando facciamo la nostra passeggita quotidiana, la citta non conta ma le persone e il loro amici cani sono anche se diverse sempre le stesse, grazie , è un racconto molto bello.
Stefano,ci hai presentato un simpaticissimo gruppo di amici, divenuti tali in modo del tutto casuale, proprio grazie all’amore e alla dedizione per i rispettivi cani. La necessità della passeggiata mattutina si trasforma in un’esperienza positiva, di condivisione, scambio, di amicizia . Il contesto verdeggiante, i cagnolini,ma soprattutto la voglia di comunicare hanno creato una relazione amichevole tra i vari componenti del gruppo che sono via via divenuti affiatati e si incontrano con sempre crescente piacere.
Rifletto sul fatto che, in fondo, gli animali con cui amorevolmente conviviamo non solo ci danno tanto amore, ma ci regalano spesso inaspettate opportunità di socializzazione che si rivelano preziosissime perchè ci offrono momenti di calore umano che diventano insostituibili.Grazie per la tua testimonianza.