Cosa insegnerò a mio figlio?
A salutare i ceppi arborei
che in agonia, a civile vergogna,
ci gonfiano di respiro i polmoni?
O forse a bere l’acqua
non più dolce, chiara e fresca.
Vivi figlio mio dell’abbondanza
che dal cuore tuo attingi
come a sognate acque di cascate.
Questo figlio mio ti insegnerò:
a stimare altamente come tesoro
quel piccolo paradiso di giardino
lasciato indenne sotto casa
da ruspe dormienti dalla bocca aperta.
Ti insegnerò a leggere tra i ciuffi d’erba
l’amore per le creature silenziose:
ma è nel vento che un loro seme
lasciato ti parlerà di primavera.
E salutando questo nostro tempo
sul nuovo giorno avvenire s’innesta,
pronto a fiorire, dove orma umana non passa.
autore:Calcio2.ce
Contributo di
, 14 marzo 2011 17:18.
bravo calcio contro le discariche abusive e la cementificazione coatta ciao
E’ bellissima, Calcio!!!