Pochi giorni al Natale,
magica, festosa atmosfera,
che coinvolge l’animo.
Tutto è ormai pronto,
alberi con gli addobbi,
presepi di ogni grandezza,
prendono posto nelle case.
Anch’io mi son preparato,
indosso già con disinvoltura,
la mia maschera più bella,
per andar in giro a far
mostra della mia bontà.
Per me non è un sacrificio,
esser buono una volta all’anno,
metter a posto così la coscienza,
far vedere che in fondo,
anch’io sono dolce a comando.
Così vado a fare regali,
magari a chi non ne ha di bisogno,
poco importa, si deve donare,
perchè è quello che dicon le regole.
E’ Natale, perchè vuoi parlarmi,
di bambini che muoino in guerra,
malattie o semplicemente fame?
Non son quì, non li vedo proprio,
forse è solo una tua sporca invenzione.
Colpa loro se son nati laggiù.
Io intanto ti devo lasciare,
non mi posso occupare di tutto,
devo andare in chiesa a pregare,
sai si usa da noi a mezzanotte.
No, non posso certo mancare,
non vedendomi si potrebbe pensare…..
Mettere in dubbio la mia cristianià,
no non posso proprio mancare,
buon Natale; chissà il prossimo anno…..
autore:antonino8.pa
Contributo di
, 17 dicembre 2010 01:20.
E…nemmeno io mi meraviglio di te!
Ieri sera quando mi hai fatto vedere la tua poesia..è stata una piacevole conferma: avevamo scritto le stesse cose in contemporanea, solo in forma diversa.
Non ci si sceglie come amici e non si rimane tali per caso, quanto, invece, perchè c’è una corrispondenza di sentire, un sistema di riferimento comune, si pensano le stesse cose, ci si emoziona e ci si indigna all’unisono.
Anche tu hai usato una sottile ironia per descrivere le contraddizioni di molti nostri comportamenti.
Le tue poesie, spesso, ti vedono impegnato nella lotta-denuncia per ogni essere indifeso o situazione di disagio, conferendoti il titolo di: Campione di Sensibilità.
Ti auguro luce nel cuore sempre.
com’è vero quello che dici, e come è bello e gratificante poterlo esprimere, quando ti si legge è come entrare in un mondo di pensieri condivisi.
Il Natale, una delle feste più importanti della liturgia cristiana per il suo significato simbolico, è divenuto quello che tutti sperimentiamo: una festa pagana , un inno allo spreco ed al consumismo.
La tua poesia denuncia l’ipocrisia collettiva di un rito al quale tutti partecipiamo senza troppa convinzione, per una consuetudine sociale alla quale non riusciamo, in fondo, a rinunciare.
Io penso però che chi spende il suo tempo per gli altri in attivià di volontariato, celebra ogni giorno il Natale, inteso come rinascita interiore che apre il cuore per donare un pò d’amore, con generosità, in silenzio, per condividere fraternamente la sofferenza.
Questo in fondo è ciò che conta perchè lascia un segno positivo di speranza e di gioia che nulla hanno a che vedere con l’effimero che questa società senza valori vorrebbe far prevalere.
Antonino, bravo, hai aperto con sensibilità un tema attuale e sentito..
Grazie!