Quattro angeli ci hanno lasciati,
rapiti dall’umana barbarie,
lasciando un vuoto incolmabile,
un dolore che resterà per sempre.
Andati via per un ideale che
li ha portati a donare
il bene più grande.
Una lezione che in tanti
dovremmo imparare,
in un mondo dove sembra
avere importanza solo l’effimero,
il superfluo, dove l’egoismo
sembra essere l’unica via da seguire.
Forse il modo migliore di commemorare
non sono le solite corone di fiori,
tanto per mettere a tacere la coscienza,
bensì imparare questa lezione,
unico modo perchè questo ulteriore
sacrificio non sia stato vano,
non vada perso.
Contributo di
, 12 ottobre 2010 10:33.
Non ci sono parole valide per commentare l’argomento dell poesia : si può solo rimanere in silenzio , immedesimarsi , riflettere e , per chi è credente , pregare!
Parole che tutti noi vorremmo dire, concordo con te Antonino
Grazie >Antonino…
Chi spende la propria vita in nome di un ideale, e se ne va in nome di esso, non viene dimenticato poichè lascia un’indelebile traccia di sè nelle opere compiute, nell’impegno profuso, nei cuori delle popolazioni che ha confortato, cioè amato.
Questi ragazzi ora sono Angeli e sono anche nei nostri cuori.
Bravo Antonino!!
Mi unisco al tuo pensiero Antonino .