Non imprigioniamo con parole un sentimento
che cos’è?
che importa
esiste.
Non cerchiamo di dargli un nome per forza
esiste e basta.
Lasciamolo fluttuare libero, nell’etere.
Ha un profumo suo,
ha una musica sua,
è impalpabile
è delicato.
Esiste.
Conta questo soltanto.
Ma non cerchiamo di dargli un nome
prendiamolo così,
custodiamolo con cura e con riguardo,
è tanto fragile
è raro,
lasciamolo libero di vagare
di sognare…
Non imbrigliamolo in schemi,
ha un posto speciale
e non è che per noi.
Autore: Erato.rm
Contributo di
, 28 agosto 2010 23:54.
Erato ,con parole dolcissime hai esposto quale importanza dobbiamo assegnare alle emozioni che ci colpiscono qualunque esse siano .I tuoi versi riguardano, a mio parere, solo i sentimenti piacevoli che sono più facili da affrontare e non quelli tristi che si vorrebbe ” quasi” dimenticare. Poeticamente è logico che tu analizzi i moti del cuore e anche dell’intelletto,con la tua consueta capacità di interferire piacevolmente con il lettore. Senza timore di ripetermi ti dico: sei molto brava
Si Erato, hai ragione. Non importa da dove venga o in che direzione vada, il sentimento, in quanto tale vale la pena di essere vissuto e, a volte, anche sofferto. Non tarpiamogli le ali con pretese di vederlo ricambiato o altrettanto appagato, godiamone del suo essere dentro di noi e distribuiamone a piene mani, forse riusciremo a farlo nostro custodendolo gelosamente con coraggio ed esente da egoismi.
Dolcissimamente nobile il tuo tributo al sentimento.
Non so se condivido, io sono per l’esternazione,sempre! Ma qualche volta è successo anche a me, di non dar voce, nome, collocazione ad un sentimento..e…l’ho trovato doloroso.
Erato, la tua dote più bella: dolce semplicità!