Episodio 5
Lui è molto preso dal suo lavoro,torna a casa tardi la sera e di solito è stanco, non esce quasi mai,si sdraia sul divano color avorio ,allunga le gambe sul tavolino in ciliegio,e così sdraiato guarda la tv fino a tardi,finché il sonno lo prende.
Io mi sveglio con il mio desiderio di lui ancora addosso.
Oggi lo vedo? Mi chiedo ancora assonnata ,magari non si fa sentire,oppure,io troppo noiosa e possessiva l’ho un po’ stufato, oppure è occupato come al solito.
Queste domande questi pensieri mi torturano per tutto il giorno.
Guardo in continuazione il telefono che non squilla, aspetto una telefonata da lui,una telefonata che non arriva.
La giornata scorre lunga e noiosa per me,le ore non passano mai.
Giunge la sera ed io,guardando il telefono che non suona e un pensiero che mi dice di non aspettarlo oltre, esco un po’ per fare una passeggiata.
Mi farà bene mi dico ,mi farà bene non pensarlo ,chissà che riesca a dimenticarlo .
Chissà che vedendo gente ,guardando un po’ in giro mi distragga un poco.
Cammino per le strade assorta ,un po’ assente,passo fra la folla che non vedo.
Mi fermo a guardare le vetrine,cerco di immergere i miei pensieri sui vetri dei negozi ma non ci riesco.
I pensieri mi portano altrove,lontano da quella via animata, animata ma non per me.
Questo nostro amore è quasi una maledizione,non riusciamo a stare lontani,ma non possiamo stare insieme.
Se mai si decidesse a scegliere,se mai prendesse una decisione.
Questo pensiero mi balena per la mente sempre più,devo farlo decidere,me lo devo .
So che non posso continuare così,troppa sofferenza amare una persona e doverla dividere con un’altra,troppo atroce.
Ecco ,il cellulare squilla ,è lui.
Rispondo? Non rispondo? so che se rispondo non riesco ad essere carina,ma non voglio farmi sentire ansiosa e irritata come una donna che aspetta tutto il giorno il suo lui.
“Pronto?”dico io.
“Ciao Manuela ,scusami ma è tutto il giorno che provo a chiamarti e non ci riesco,scusami di nuovo”
Solita banale scusa,se almeno sapesse mentire bene,neanche quello sa fare.
“Nicola che sorpresa ,non ti aspettavo!” dico io cercando di controllare la rabbia che bolle dentro di me.
Lui continua a parlare raccontandomi quello che gli è successo durante la giornata ,io rispondo
”Si si Nicola!”cerco di sembrare attenta ai suoi racconti,lui parla parla ,ma io in realtà neanche l’ascolto.
Sono troppo stanca di questa situazione,devo decidere mi dico ,se non decide lui ,decido io.
“Nicola! ,che dici di venire da me questa sera,potremmo parlare un po’ con calma” dico io.
“Vedo se posso Manuela,comunque faccio il possibile,sistemo a casa e poi ti raggiungo”.
Mai una volta che mi dica di si,mi dica di si subito,sa dirmi sempre e solo “devo vedere”
questo mi irrita moltissimo,mi ha sempre irritato.
Torno a casa decisa più che mai ,stasera gli parlo,ho deciso,succeda quello che deve succedere ma gli parlo.
Paure e ansie crescono dentro di me,lo so, se mi incammino in certi discorsi finisce che litighiamo,non voglio litigare con lui,poi stò troppo male.
Non so se il male maggiore è litigare o non averlo più, questo ancora non lo so.
Di una cosa sono sicura,gli voglio parlare.
Neanche cerco di trovare le parole giuste ,perché sono già nella mia mente,sempre pensate e mai dette ,mai dette per la paura di perderlo.
(continua…..)
Contributo di
, 12 giugno 2010 05:44.
AL PARCO DELLA GIOIA
…come me e come tutti noi,
apparteniamo instancabilmente all’amore…
Un fatto memorabile
È la luce della sera
Il cielo che sovrasta il chiaro
E un piccolo pesce rosso
Contenuto
In un bicchiere mezzo salato o mezzo dolce
Mezzo pieno o mezzo vuoto.
Questioni di palpebre abbassate
Di persiane chiuse
E punti di vista sul mondo.
Ricordi andati e andati
Dove c’erano i colori di una storia
Ricordi degni di essere fili d’erba
Strappati al sole
E poi cacciati sulle spalle del vento trasandato.
Chiudo gli occhi e vedo amore
Lo stesso è anche con te.
Mio uomo ti tocca il piacere
Mia donna ti tocca il dispiacere
Mia città ti tocca la conoscenza
E i pesci rossi indifferenti
Che riempiono gli anni e le mani
Di zucchero filato
Rapidi respiri
Al parco della gioia.
Un fatto memorabile
È l’equilibrio sveglio e finto
Che mi rovescia in avanti
Per baciarti le labbra
Scivolarti sulle tempie
Caderti sugli sforzi del viso
E fino all’orecchio…
Sussurrarti il primo ti amo del mattino.
E non ho ancora finito;
Posso prenderti tra i rami
Farmi male
Farti male
E intrappolarci in quelle due parole
Concepite fra pallide comete
Sul prato stellato del “tuo ventre”.
Un fatto memorabile
È la luce della sera
Il cielo che sovrasta il chiaro
E un piccolo pesce rosso
Convenuto senza più quel silenzio
Di un amore mezzo salato o mezzo dolce
Mezzo pieno o mezzo vuoto.
Perché chiedo così tanto amore e ragioni
Di tante ultime o prime occasioni?
©
di Maurizio Spagna
Da “Il cuore degli Angeli”
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info@ilrotoversi.com
L’ideatore creativo,
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-