Poesie di Eldy

Ab imo pectore……… Ab imo pectore………

la-bella-mammola 

Ab imo pectore, dal profondo del cuore,così usavano dire gli antichi latini.. .   Ripenso a questa frase, trovata in un mio antico quaderno di scuola, sotto ,essiccata dagli innumerevoli anni ci sono i resti di un fiore..era una mammola..  . Ricordo quel mattino, in quel piccolo bar.. adiacente la scuola..erano gli ultimi giorni di un anno scolastico.. alla deriva per me.., i miei voti partivano dal non classificato, al più alto.. 4..in italiano.. . Non me ne fregavo più di tanto, sarei partito prima che si chiudesse l’anno, continuavo a frequentare solo per vederti, erano giorni , mesi, che fra noi pioveva silenzio..tu al primo anno di stenodattilografa ..io..dopo il liceo artistico.. al primo anno di tecnico pubblicitario.. . Ci conoscemmo nel bagno, luogo comune a tutti per fumare una sigaretta.., il tuo viso un ovale da regina con quei capelli a riccioli che gli cadevano su..e quei tuoi occhi che dicevano avversione, compassione e odio tutto in uno. Eri bella, bella davvero, mi chiedesti una sigaretta..io te la offrii.. era una nazionale senza filtro, le sigarette dei poveracci come me.. . Che schifo fumi.. mi dicesti..,forse avevi ragione… a pensarci adesso. Ti mandai a quel paese senza pensarci su.., ma non volevo, credo fu solo una reazione..ad un tipo snob, come ti reputavo. Poi quel giorno..quei tizi..una mega rissa..tu che insieme alle tue amiche spaventate guardavate da lontano.. erano dei bulli, volevano  soldi e le sigarette.., io avevo solo difeso quello schifo di nazionali che fumavo… . Andai in bagno a lavarmi la faccia insanguinata, cercavo qualcosa per asciugarmi..mi girai, e tu eri li pronta con il tuo fazzolettino profumato a fiori.., mi guardavi non so come..poi mi dicesti tieni su la testa che ti sanguina il naso.. , fu così che incominciò fra noi.. tutto era bello , tutto era colorato.. stavo bene con te.. , ore e ore ad aspettarti sotto casa, scendevi.. un bacio veloce..un’istante insieme..ci vediamo domani a scuola mi dicevi.. . Poi, fu una domenica.. ,andai in macchina con degli amici.., forse loro lo sapevano..mi portarono sul viale, fu li che ti vidi..camminavi mano nella mano con tizio..dietro di te i tuoi genitori.. Sorridevi , sembravi felice.. fu li che il mondo mi cadde addosso..nonostante gli amici facevano di tutto per tirarmi su..non venni più a scuola..per quasi un mese..non uscivo di casa per paura di incontrarti..ecco..provavo rabbia, volevo fartela pagare.. ma ti amavo ancora ..come il primo giorno..che ti vidi.. . Non so perché, ma poi tornai a scuola..non avevo voglia di recuperare ci venivo solo per te , anche se non ci parlavamo..neanche un ciao.. . Facevo lo stupido con le altre, ma tutte mi davano buca.. sapevano che avevo solo te nella mente.. passavano i giorni..la mia partenza si avvicinava.., ero confuso triste, poi l’ultimo giorno ,su questo quaderno… trovai questa frase scritta da te.. Ab imo pectore… dal profondo del cuore.. c’era una mammola…c’è ancora..l’ho conservata per 35 anni.., ho paura a toccarla.. .
Autore:Francesco7.pv

Questa poesia è stata scritta da admin, il 6 maggio 2010 at 15:08, nella categoria: francesco7. pv:, francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



“potessero le mie mani sfogliare” di Garcia Lorca

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FedericoGarciaLorca

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Questa poesia è stata scritta da admin, il at 06:09, nella categoria: vari autori video. Lascia un tuo commento qui



Buon Compleanno

tanti-auguri

A CARLOTTA 

Il compleanno è un anno che se ne va ,
ma rimangono i ricordi dell’anno passato
e quando ci si pensa ci si mette a ridere
delle cose belle che sono passate ,
un lieve soffio al cuore
ci fa sentire una semplice emozione,
ma di sicuro
che rimangono dentro di noi,
e poi sono cose che ci danno un’ esperienza 
che ci potrà servire in futuro,
ti auguro che l’anno che verrà’
sia pieno di molte cose belle
che te lo meriti con tutto il cuore,
autore:intrepido

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Questa poesia è stata scritta da admin, il 5 maggio 2010 at 04:54, nella categoria: intrepido2. Lascia un tuo commento qui



a mio padre

                                                                 IL  5   MAGGIO

                                                     ———————————–

 

Indubbiamente Alessandro Manzoni  raggiunse  il  più alto livello  lirico,nella bellissima  ode “Il  5 Maggio”,che  viene ritenuta una delle più  belle concezioni della poesia  moderna .Quando fu  annunziata la  morte  di Napoleone,che  era passato  come uragano  per tutto  il mondo ,e parve che la terra rimanesse  stupita

           

                                          Al subito

                         Sparir di tanto raggio,

il poeta,commosso  vivamente,si chiuse   nel suo studio , e per tre giorni  volle  che la moglie  rimanesse al piano ,a suonare .

L’onda  melodica acuiva  l’ispirazione  del  Manzoni,infatti tesse le arti  sono in un continuo contatto tra di loro ,perché ogni loro forma  eccita  lo spirito ,facendogli raggiungere  la  commozione estetica,ed un artista ,commosso  dal vivo sentimento  determinato in lui  da una qualsiasi  espressione d’arte,può ricevere  ispirazione e impulso a creare nella  forma d’arte  che più predilige:cosi un pittore può essere  ispirato a dipingere dalla letteratura di una  poesia ,o un musicista a comporre un  brano  di musica dalla vista di u  quadro .Il Manzoni,estasiato dalla melodia ,scrisse  quell’ode,che rimarrà come  esempio di  elevatezza  di immagini  e di stile,di musicalità di forma ,di profondità di   sentimento  suggestivo .Il meraviglioso  di tale  ode consiste  ne fatto che, nel breve  cerchio delle  strofe ,il poeta seppe  mirabilmente chiudere  tutta la  visione  dell’epoca  napoleonica.

Quell’immenso tumultuare  di conquiste  e di vittorie,quell’irrefrenabile corsa,quasi prodigiosa, del  grande  condottiero,attraverso  il mondo ,asservito alla sua potenza ;la brama della gloria , del dominio ,la tristezza dell’esilio ,lo sconforto della morte solitaria,tutto è fulmineamente ,ma artisticamente tratteggiato in queste  rime armoniose. Se si può dire veramente che  il Manzoni ha sintetizzato le più gloriose gesta del grande,e che la sua figura vi palpiti,resa con rara maestria

Basti  ricordare  la seguente strofa:

          

           Dall’Alpi alle Piramide ,

           Dal Manzanarre al Reno,

           Di quel securo  il fulmine

            Tenea  dietro al  baleno.

          Scoppiò  da Sicilia al Tanai

           Dall’uno all’altro mar.

Ecco  accennate le principali “corse”del genio instancabile,da un capo all’altro  della terra, dall’Italia  fino  all’Egitto ,con una rapidità portentosa.

E dopo  aver  ricordato  le glorie di Napoleone ,con  quale senso di tristezza lo dipinge nell’isola ,che  lo accoglie prigioniero e solitario ,con quanta verità umana e immediatezza il poeta accenna  alla nostalgia dei campi di battaglia,all’ansia di conquista,al tramonto dell’ozio forzato che<<assaliranno il poeta>> il generale .

                    Oh,quante volte al tacito

                     Morir d’un  giorno inerti,

                Chianti , i rai  fulminei ,

                 Le  braccia al sen consorte,

                 Stette,e dei di’ che furono ,

                 L’assalse il sovvenire!

Ed ecco passa una  visione  di forza  per la mente del grande:

 

           E ripensò le mobili

           Tende e i percorsi valli;

           E l’onda  dei cavalli ,

           E il  concitato imperio,

           E il celere obbedir.

Poi ,da ultimo  la conclusione  sublime :lo spirito cristiano del poeta ,che era restato latente in tutta l’ode ,si determina e si palesa  nel quadro finale  con una potenza lirica  ed una profondità drammatica  che trascendano  il dicibile .I valori  umani no sono  trascurati ,ma è la nota costante nella vita dei miseri e dei  protetti,degli umili e degli eletti. Siamo già nel piano concettuale  dei Promessi Sposi .

Con questa  mia analisi  e spunti  del 5 Maggio ho voluto  ricordare la figura di mio  padre ,amante  della letteratura  del Manzoni ,con ricordi di vita molto brevi la quale hanno segnato la  mia giovinezza in quanto ,mio padre mi lasciò  ,con la sua  morte  del 5 Maggio  del 1970.

I n un  certo senso dopo tanti anni  rimangono   in me  vari ricordi  segnati  di  espressioni  della  figura  di mio padre ,con una visione  dolce  degli esempi che  lui ha trasmesso  a me ,oggi che  sento  la sua  mancanza ,da un lato mi  rende  triste ,dall’altro sono  felice  di aver  avuto una figura cosi imponente ,grande  che ha saputo  trasmettere  valori  di vita e di amore, ciao mio grande  capitano .

 

          

                                                  CICCO 53

           

           

  

                         

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Perdersi

 

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Perdendomi nei tuoi occhi vedo tutti i colori dell’estate,
notti senza luna sulla riva del mare,
splendore di stelle nel cielo nero e basso.
Perdendomi nei tuoi occhi sento tutte le fragranze dell’estate,
il profumo inebriante della tua pelle,
di frumenti bruciati, sospiro di fuoco,
anelito d’amore.

autore:antonino5.PA

Questa poesia è stata scritta da admin, il 4 maggio 2010 at 20:06, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



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