Io non ho mai parlato con te.
Voglio salutarti. Come stai?
Sai … mi dicevano che non
esisti, e io, povero sciocco,
credetti che fosse vero.
Stasera, quando stavo
nascosto nel fosso
di una granata, vidi
il tuo cielo … Chi avrebbe
creduto che per vederti
sarebbe bastato stendermi
sul dorso!
Non so ancora
Se vorrai darmi una mano,
credo almeno che mi
comprenderai. E’ strano
che non ti abbia
incontrato prima, ma solo
in un inferno come questo.
Bene … ho già detto tutto.
L’offensiva ci aspetta fra poco.
Mio Dio, non ho paura
Da quando ho scoperto
Che sei vicino. Il segnale! …
Bene, devo andare.
Dimenticavo di dirti
Che ti amo. Lo scontro
Sarà orribile ….
Stanotte chissà….
Non sono mai stato
tuo amico, lo so, però …
mi aspetterai se arrivo da te?
Guarda come sto piangendo …
Tardi ti ho scoperto ….
Quanto mi dispiace!
Perdonami….Devo andare.
Buona fortuna!
Che strano …
Senza paura
Vado alla morte.
( Questa è la poesia trovata nella tasca di un soldato senza nome, ucciso da una granata).
da parte di birba
Contributo di
, 18 maggio 2010 10:33.
ciao birba, la ricordo, sofferenze di mamme, ariciao
Straziante, sconvolgente!In un momento disperato l’animo nostro si rivolge al nostro Creatore anche se siamo stati scettici fino ad allora.Egli ci dà la forza che , da soli , non riusciremmo a trovare.A me è capitato tante volte ,ma, irriverente e indegna ,l’ho spesso dimenticato. Ancora un pensiero riconoscente a tutti i nostri militari che, , in missione di pace, operano sotto il pericolo incombente, in paesi stranieri. Che Dio li assista ed incoraggi in ogni momento della loro vita.Grazie birba!Ti sono tanto, tanto vicina
Bella Birba e complimenti per averla publicata,leggendo la poesia, altre parole non servono.
Io vorrei inserire se è possibile questa poesia invece dedicata a tutti i militari Italiano deceduti in Afghanistan e in altri paesi dove noi operiamo per la Pace.
ESSERE SOLDATO
Sono stato quello che gli altri non volevano essere.
Sono andato dove gli altri non volevano andare.
Ho portato a termine quello che gli altri non volevano fare.
Non ho preteso mai niente da quelli che non danno mai nulla.
Con rabbia ho accetato di esere emarginato come se avessi commesso uno sbaglio.
Ho visto il volto del terrore, ho sentito il freddo morso della paura.
Ho gioito per il dolce gusto di un momento d’amore.
Ho pianto, sofferto e ho sperato.
Ma più di tutto, ho vissuto quei momenti che gli altri dicono sia meglio dimenticare.
Quando gingerà la mia ora agli altri potrò dire che sono stato orgoglioso per tutto quello che sono stato:
Un soldato.
Un modo per comprendere quello che sentono nel cuore, la fierezza, l’orgoglio di essere soldati, la paura e poi…la scoperta di Dio e la remissione della propria vita nelle Sue mani.
E’ inevitabile una profonda riflessione perchè ognuno di questi ragazzi lontano dai propri affetti in trincea, alla fine, è completamente solo…