Una radio che gracida una vecchia canzone, una mosca insistente ronza nell’aria, faccio cerchi col fumo della sigaretta..è una notte da passare come tante, fra mille pensieri aggrovigliati. So che da qualche ci sei, come l’uomo , Kant , il satellite.. , ho finito la lattina di birra..e pure le patatine..faccio finta di niente..ma sento il cuore che parla..non capisco cosa dice..non questa notte..forse incontrerò la signora nera..in qualche freddo e umido vicolo.. Osservo la luna, com’è distante da qui..certo la vedi anche tu..latitudini diverse..diverse prospettive .. ma la vedi..non vedi però che piange lacrime di sale che bagnano il mio volto.. . E’ ora di muoversi..la radio gracida.. la mosca è sparita.. non vorrei incontrarla la signora nera.. non questa notte..non mi piace per morire.
autore: eolo.vi:
Contributo di
, 1 marzo 2010 11:48.
Eolo,Tensione, pericolo, paura gravitano sulla tua bella riflessione in una notte in cui anche la luna piange. Una presenza tetra , che ancora non c’è , ma che si sente nel cuore incombe terribile e spaventosa. Come sempre i tuoi scritti si leggono con suspence.