Poesie di Eldy

Il coraggio delle donne

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Il Coraggio delle Donne
Sono coraggiose le donne,
ci costa caro, ma bisogna ammetterlo.
La fragilità? Solo uno stato culturale,
più che un dato biologico.
Sono forti e coraggiose, le donne.
Quando scelgono la solitudine,
rinunciando a un falso amore,
smascherandone la superficialità.
Sono coraggiose le donne, quando
crescono i figli senza l’aiuto di nessuno,
rivalutando l’ancestrale primato,
quello di essere mamme.
Hanno il coraggio di non chiedere
a uomini che sono anche padri,
la loro presenza,puntualmente assente.
Uomini che rifuggono le proprie responsabilità,
trincerandosi in comodi ruoli o paraventi
infantili di adulti mai cresciuti.
Sono forti e coraggiose, le donne,
quando a discapito di tutto e di tutti
scelgono i propri compagni; costruendo solide storie
spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune.
Sono forti e coraggiose, le donne, quando sopportano,
violenze di ogni tipo, per salvaguardare quello che resta di famiglie,
che non son più tali
Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
circostanza continuano a far nascere uomini,
che poi le tradiranno.
autore: Bruno Esposito
Segnalata  da” Intrepido”  per  tutte le donne di eldy

Elaborato da domenico2

Questa poesia è stata scritta da admin, il 7 marzo 2010 at 19:37, nella categoria: vari autori video. Lascia un tuo commento qui



Piccolo Fiore

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Sei bella, fragile e fresca
come un  un petalo di  rosa appena sbocciato
dopo che eri stato curato
con tanto amore e coltivato con sapiente mani 
nel giardino del mio cuore.
Ma già è troppo intensa la tua voglia d’attraversare
quella porta che, sotto la soffice spinta del vento,
si è aperta davanti  ai tuoi occhi .
Come un uccello spensierato guardi avanti
cinguettando.
È troppo intenso il desiderio che ti accompagna
che non ti soffermi  ad osservare,
quelle ingiallite foglie che stanno per cadere
Intrecci la  tua mano  alla mia
in cerca d’armonia, apri i tuoi delicati petali,
emanando il tuo meraviglioso
e intenso profumo che si propagherà
per il giorno intero
dopo che, per tutta la notte,
sei rimasta  racchiusa nel tuo stelo
autore:domenico1

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 07:08, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



PRIMAVERA

flower026E’ arrivata la primavera
Tutto si risveglia
Il cielo limpido ,l’aria fresca
Nei campi le primule e le violette fanno capolino
Nell’aria c’è un profumo di nuovo,
I prati si ricoprono di colori
Una tavolozza variopinta e profumata
Si rallegra l’animo e si riempie il cuore
Si ode il cinguettio degli uccelli
Le farfalle si rincorrono
Si posano sui petali dei fiori
piegando le loro corolle come farsi baciare.
Si passeggia fra l’erba mano nella mano
contemplando questa meraviglia.
E’ la stagione dell’amore.
autore: Maurizia

Questa poesia è stata scritta da admin, il 6 marzo 2010 at 13:21, nella categoria: maurizia.vi. Lascia un tuo commento qui



Jean Michel Folon

https://youtube.com/watch?v=d-e5JeX66RE%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1%22+type%3D%22application

Amo le parole che si amano.

Le parole libere che volano.

Spinte dal vento del caso,

a volte le parole della poesia si posano sugli

alberi per parlare agli  uccelli.

Certi giorni le parole si cambiano in nuvole.

Si formano e si trasformano.

Appaiono e scompaiono.

E quando le parole ci parlano del desiderio,

il cielo s’incendia del rosso della passione.

Perché la poesia è amore e l’amore è poesia.

 consigliato da Brescianella ed elaborato da Domenico

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 09:09, nella categoria: vari autori video. Lascia un tuo commento qui



l’incontro

Un cappuccino e una brioche, grazie.
Il fischio assordante del vapore che scalda il latte mi lacera le orecchie.
La mano pelosa del vecchio barista posa sul banco in un piattino col bordo blu la mia brioche avvolta in un tovagliolino di carta.
Fuori piove. Mi guardo le scarpe inzuppate. In terra bustine di zucchero strappate, tovaglioli macchiati di rossetto e segatura, tanta segatura che si incolla e si insinua nelle scalfiture delle suole bagnate e che certamente mi trascinerò fin dentro casa.
Ecco il suo cappuccino signore!
Posso sedermi ad un tavolino?
Certo si accomodi !
Il tavolino è vicino alla grande vetrina che da sulla ferrovia. Sono tutti uguali i bar delle stazioni.
Il grande orologio segna le sedici e cinquanta e lei non è ancora arrivata.
Arriverò col treno delle undici, mi ha detto, pranziamo insieme e avremo modo di conoscerci, poi riprenderò il treno alle diciotto cosi mio marito non si accorgerà di niente.
Ho visto arrivare almeno cinque treni da Milano, sono scese centinaia di persone da quei treni , nessuna cha avesse i calzoni bianchi, la giacca di pelle nera e la borsa a tracolla.
Piove ancora. Comincia a fare buio e hanno accese le luci. Le gocce di pioggia scendono a zig zag giù dal vetro unendosi a rivoli sempre più grandi, sempre più grandi come un trorrente in piena e scintillano come un albero natalizio al buio.
Ero felice. Finalmente dopo un anno di chat ci saremmo conosciuti davvero, di persona, ci saremmo finamente guardati negli occhi, avremmo sentito i nostri odori, ci saremmo stretti la mano e avremmo sentito il calore del nostro corpo e non più il freddo di un monitor. Forse ci saremmo anche abbracciati, chissà!
Mi sento terribilmente solo e un senso di frustrazione mi pervade. Non che non avessi preso in considerazione il fatto che poteva anche non presentarsi all’appuntamento, lo avevo preventivamente messo in conto, ma ora che in effetti constatavo che forse davvero non sarebbe arrivata, beh la cosa mi dava fastidio, mi sentivo preso in giro.
Avrà avuto un contrattempo mi sforzavo di pensare per non pensare che mi avesse tirato il bidone.
E se si fosse sentita male sul treno? Se avesse avuto un malore per l’emozione di conoscermi? Magari adesso è in un ospedale lontana da casa. Sola. Se fosse una cosa grave la dovranno ricoverare e il marito scoprirebbe tutto. come giustificherebbe il fatto di essere su un treno? Dove andava? Cosa potrebbe raccontare? Che doveva incontrare me? Che doveva incontrare uno sconosciuto in un bar di una stazione ferroviaria? Se lo crederebbe che siamo amici? Se lo crederebbe che quei baci dati attraverso ad un monitor erano baci scherzosi?
E se comperassi un gratta e vinci?
Non ho mai vinto niente ma qualcuno che vince c’è sempre e perchè non potrei essere io?
Mi alzo stiracchiandomi come se avessi dormito tutta una notte su una panchina della stazione.
Mi da un gratta e vinci?
E se vincessi? Lo direi a tutti o non dovrei dirlo  a nessuno? E se perdessi il tagliando? Dovrei portarlo in banca , si in banca sarebbe al sicuro. Il direttore  mi conosce, di lui mi fido. Però domani è sabato e la banca è chiusa!
… Se domani è sabato , oggi è venerdi!!!
Arriverò col treno delle undici giovedi prossimo mi aveva detto. treno

Questa poesia è stata scritta da admin, il 5 marzo 2010 at 18:40, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



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