Poesie di Eldy

UN AMORE

Sera tranquilla, la luna brilla
mentre un stella si fa più bella
finisce gennaio inizia carnevale
ogni scherzo vale anche a febbraio
ben venga aprile a farci dormire
finalmente a maggio senza esitare
tu bella stella ti rifai vedere
e come sempre torna l’amore
torna l’amore di una fanciulla
vien dalla strada e fa finta di nulla
sale le scale e dietro la porta
di baci e’ ripiena come una torta
amore mio bello, ti tendo un tranello
di baci e carezze tu hai le certezze
al cuore ti stringo ed e’ tanto bello
e le mani si sciolgono in tante carezze

autore:sorgigio

Questa poesia è stata scritta da admin, il 5 febbraio 2010 at 06:11, nella categoria: sorgigio.fi-to-mi-bo:. Lascia un tuo commento qui



Innamorarsi

bacio 

Che cos’è un bacio, se non un punto rosa, all’inizio o alla fine di storia.. me lo scrivesti tu..col pennarello sul mio banco , non lo sapevo io, che scrivevo sui banchi innamorato, le frasi copiate dai baci perugina.. . Non ero bravo in italiano..ne in matematica..ne in storia dell’arte.. . Venivo a scuola per disegnare, dipingere,volavo lontano da ogni prospettiva, tu eri li a tre banchi oltre il mio..vedevo i tuoi capelli.. le tue spalle..qualche volta ti giravi e i nostri sguardi si incrociavano.. . C’era silenzio fra noi..non osavo confessarti ciò che provavo, tu eri una stella, la più sfavillante che io avessi mai visto..io ragazzo di strada.., con le nazionali senza filtro in tasca..mi atteggiavo … Parlavo di musica..di canzoni, del mio complesso..di come suonavo la batteria , erano gli anni dei grandi gruppi musicali, sognavo..di diventare un grande artista, ed un grande musicista.., sognavo te..bella e dolce.. nei tuoi quindici anni.. . Ti seguivo all’uscita da scuola, cercavo il coraggio, mi ripetevo parole da dirti..ma non riuscivo mai .. . Fosti tu una mattina, ad avvicinarti..in quel piccolo bar adiacente alla scuola. Perché mi segui sempre, perché te ne stai per ore, in strada sotto la finestra di casa mia.. Ti guardai senza aver il coraggio di dire una parola.., mi prendesti la mano.. . Io lo so perché..ma devi dirmelo tu.. . Cosa, risposi.. . Che sei innamorato di me.. Ci demmo il primo bacio , nella penombra di un portone..col cuore che batteva forte in gola..ne seguirono altri, e altri..per giorni ,per mesi.. . Poi a scuola , la tua sedia vuota, un giorno.. due ..tre,venivo sotto casa tua , ma le finestre erano chiuse, di te nessuna traccia.., a scuola nessuno sapeva dirmi niente ,neanche le tue amiche.. Poi quel mattino..un fascio di rose bianche sul tuo banco, tutti coi volti tirati,mi guardavano.. anche la prof.. Cosa è successo.., fu la prof..a rompere il silenzio.. . Una malattia..una devastante malattia..ci ha portato via una dolce creatura..una vostra compagna..,so che tu eri molto legato a lei..mi dispiace tanto..fatti coraggio , i tuoi amici e tutti noi prof, ti saremo vicino..è stato fatto tutto il possibile..ma la leucemia non perdona.. oggi la salma rientrerà da NAPOLI,domani ci saranno i funerali..so che parteciperete tutti..quindi l’assenza sarà giustificata.. . Il mio sguardo pieno di lacrime, si posò sul banco..le tua frase era ancora la… Che cos’è un bacio, se non un punto rosa all’inizio o alla fine di una storia..

 

Questa poesia è stata scritta da admin, il 4 febbraio 2010 at 15:49, nella categoria: alfa.cb. Lascia un tuo commento qui



un dialogo

La cattiveria un giorno incontrò la bontà:
Chi è lei? Non la conosco!
Lo so bene che Lei non mi conosce, Lei non conosce nesuno.
Certo, io non conosco nessuno ma molte persone conoscono me e di me si servono.
Si, davvero molte. Si servono di lei e poi lo negano.
E lei invece che fa?
Esattamente non so quale sia il mio compito: so di appartenere alla maggioranza degli uomini, so che si servono di me per aiutarsi a vicenda, si servono di me per volersi bene, mi usano per evtare le guerre, so che spesso chi si serve di me è in conflitto con chi si serve di lei che usa qualsiasi  mezzo per vincere la sue battaglie. Lei li aiuta in qualunque modo, si serve di qualsiasi cosa le possa essere utile senza guardare alle conseguenze; l’importante è riuscire a fare il male. E riesce quasi  sempre. Lei sa fare soffrire, quando lo vuole fare sa trovare gli strumenti giusti, le parole adatte, lei ,Cattiveria, è la perfezione, non sbaglia mai. Ogni suo atto arriva sempre a segno. È molto abile Lei . Il suo lavoro lo fa molto bene.
Difficimente chi si serve di Lei si lamenta dei suoi servigi.
Grazie , Bontà, Lei è gentile. Mi dica di lei.
Le ho detto.
Sono dentro alla maggioranza degli uomini e magari non lo sanno neppure. Sanno della mia esistenza ma non mi usano abitualmente, non serve. Chi mi ha dentro di se, automaticamente ha scacciato Lei e non le permette di entrare in lui.
Coloro che mi hanno mi usano senza neppure accorgersene, senza calcoli, senza riflettere. Mi donano a chi ne ha bisogno senza che gli sia richiesto, senza aspettarsi ricompense, senza perchè. Non so se lei, Cattiveria, riesce a capire: quello che Lei fa lo fa per provare soddisfazione, vendetta, supremazia sugli altri, volontà di dominio, gioia nel veder soffrire.
Non vorrà dirmi, Bontà, che Lei non è ambiziosa! Che non gioisce quando riesce a fare felice qualcuno?
Vede cattiveria? Solo Lei poteva pensare a questo: gioire nel fare del bene. Chi fa il bene, chi si serve di me, chi ama veramente, non sa di fare quello che sta facendo, lo fa. gli viene naturale, senza calcoli, senza pensare, spontaneamente.
Ma Lei è la Cattiveria: queste cose non le ha mai capite e non le capirà mai.   
diaologo1

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 12:14, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



Sei Tu(dedicata a tutte le donne di eldy)

06-10-07_1202

 

Sei la voce che parla nel silenzio e
che mi accompagna attraverso quelle soave parole
in quei momenti di lieve e delicato bisogno
spirituale .
Sei l’immagine riflessa della donna
dei miei sogni che, come un Angelo del cielo,
sei scesa per aprire le porte della
felicità.
Sai starmi accanto senza parlare e
ogni tuo gesto riempie d’immane passione,
muovendoti, con semplicità e naturalezza
in questo sconfinato mondo, dove il susseguirsi
di relazioni rendono questa favola
ancor più’ bella da, non essere intaccata
ne dal tempo, ne dalla distanze che
intercorre tra il cielo e il mare.
Il tuo sorriso, le tue rosse gote sembravo impresse
in questa bacheca della vita che, quotidianamente,
passo in rassegna, per sentirti sempre viva e splendente
ai miei occhi e nella mia mente
Autore: domè

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 05:23, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



il monaco- parte seconda-

                                                                          
Non riesco a capire tanto astio, sono passati gli anni..qui noi facevamo quello che ritenevamo giusto per tutti. La voce di padre Berardo mi giunse ,mentre seduto sul bordo della grande fontana, in giardino osservavo enormi pesci rossi, nuotare. Padre..non posso ne voglio giudicarla, lei con quel sai è l’addetto ai lavori, e meglio di me sa a chi deve dare conto del suo operato.. le confesso che quando ho ricevuto questo incarico, volevo..rifiutarlo..ma è toccato a me.. . Credevo venendo qui, dopo tanti anni, di essere immune,ma entrando qui dentro tutto mi è ritornato alla mente..ogni minimo particolare.. padre sui muri del cortile graffiati nell’intonaco ci sono ancora i nomi di tanti ragazzi..li ho riletti poco fa..ed ho rivisto i loro volti di allora. Sa il ricordo più bello che ho di questo luogo.. un signore , tecnico della SIP.. . Ero seduto esattamente in quell’angolo laggiù, non potevo giocare a pallone con gli altri ragazzi, perché mi si erano rotte le scarpe, l’unico paio che avevo.. , ero disperato.. e mi vergognavo.. vidi quel signore sulla scala che stava lavorando.. aveva dei fili in mano.., fili del telefono, gli chiesi se mi  dava un  piccolo pezzo  di filo.. quel signore mi sorrise, devi fare lo scupidù per caso.., no signore..devo aggiustarmi le scarpe..mi si è scollata la suola.. è l’unico paio che ho.. . Quel signore mi diede il filo, tutti i fili che volevo..mi osservava mentre con un chiodo.. bucavo la suola e la tomaia, facevo passare il filo nei buchi..era un modo un po rozzo, ma era quello che pur non sapendo fare facevo. Quel signore mi si avvicinò..dimmi mi disse.. ma nessuno ti compra un paio di scarpe nuove..queste non si possono aggiustare.. . Non ho nessuno che me le compra..i miei parenti..non vengono a trovarmi tanto spesso.. mi devo arrangiare da solo..e..devo stare attento se no le busco pure da padre Raimondo.. . Domani, mi disse , quel signore ,ritorno ancora qui a lavorare, vedrò cosa posso fare..ho un figlio della tua stessa età..sai, che numero indossi, non lo so risposi.. .Aspetta che guardo io.. . Il giorno dopo.. quel signore,mi portò un paio di scarpe nuove appena comprate..ecco mi disse queste sono tue.. senti ti farebbe piacere se domenica..ti vengo a prendere..e vieni a pranzo a casa mia.. . Gli sorrisi.. Chiederò il permesso ..al direttore.. . dirò a mia moglie di prepararti una bella torta , sai è molto brava..ti piace la torta.. .Quel permesso gli fu negato..padre Raimondo disse che non era un mio parente.. per cui non poteva .. Però quel signore venne a trovarmi il sabato pomeriggio, con sua moglie e suo figlio..sua moglie mi portò in dono un barattolo di cioccolata e dei biscotti.. Era uno sconosciuto..padre..Berardo..uno sconosciuto si era preso cura di me. Capisce padre Berardo.. . Noi tutti siamo uomini, anche se con indosso un saio, siamo uomini soggetti a sbagliare.., adesso sei un uomo anche tu.. e puoi capire.. , specialmente la carità cristiana verso il prossimo. Di quale cristianesimo parla padre..,lei sa qual’è la verità..e non è certo quella che ci obbligavate ad imparare, non è quella del rosario o della via crucis..ci spaventavate.. con la storia dell’inferno..del purgatorio.. si rende conto di quante menzogne ci avete messo in testa.. Tu non credi allora..ti sei allontanato da DIO. No padre.. la mia chiesa è dentro di me..mi sono allontanato solo dalle menzogne che per secoli.. la cosiddetta chiesa , per bocca di persone come lei ci ha propinato.. . Gesù non ha mai detto di voler fondare una religione, una chiesa che portasse il suo nome, mai ha detto di dover morire per sanare con il suo sangue il peccato di Adamo ed Eva. Non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo aveva concepito per intervento divino, mai ha detto di essere unica e indistinta sostanza con suo padre, ne di essere DIO in persona ne un’entità immateriale denominata Spirito. Gesù non ha mai dato peso o un particolare valore al battesimo, non ha istituito nessuna gerarchia ecclesiastica finché fu in vita, mai ha parlato di precetti, norme, cariche, vestimenti, ordini di successioni, liturgie , formule, mai ha pensato di creare una sterminata falange di santi. Gesù non ha mai pensato di rendere obbligatori un comportamento o una verità certificati per decreto. Soprattutto, nulla era più lontano da lui da un guazzabuglio di leggi, un’ organizzazione monarchica, uno stato sovrano, dotato di territorio, moneta , esercito.. ecc ecc..  La chiesa un’invenzione ingegnosa, certo nella convinzione di fare il bene degli uomini, ma anche gli interessi politici, gli arbitrii gli inganni, spinti fino a spargimento di sangue.. Non parli con me ..padre , ha perso in partenza la partita.. .Vada padre a rileggersi la storia dei concili..sono solo un ammasso di leggi fatte da uomini.. non da DIO o Gesù cristo.. . E’ il diavolo che parla per tua bocca..No padre..è solo la ragionevolezza di persone..che hanno aperto gli occhi.. ed intravedono la verità.
autore:alfa.cb:

Questa poesia è stata scritta da admin, il 3 febbraio 2010 at 12:54, nella categoria: alfa.cb. Lascia un tuo commento qui



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